Stefano Mordicchia l’architetto delle Chiese di Sutri

® di Luigi Zuchi VII -2014

 

Nella Sutri del 1500 la costruzione di case e ricostruzione delle Chiese nelle nuove forme dettate dalla cultura Rinascimentale, sia nel Borgo che nella Civitas, è affidata a Maestri (architetti) prevalentemente provenienti dal nord Italia, in particolare dalle diocesi mediolanensi.

L’archivio storico sutrino per quanto attiene la ricostruzione delle Chiese, ci fornisce vari nominativi di tali Maestri:

a) Chiesa Cattedrale di S.Maria:

-costruzione della sacrestia -anno 1491

maestro Bernardino di Valle Lucania detta Biniona diocesi di Como.

b) Chiesa San Sebastiano:

-elevazione della Chiesa e costruzione della volta -anno 1498

maestro Berardino lombardo.

-costruzione in pietra della scala a lumaca (tuttora esistente) -anno 1509

maestro Cristoforo.

c) Chiesa San Francesco:

-ricostruzione della Chiesa, colonnato, tribuna con volta ed altare nuovo -anno1506

maestro Firmus fu Giovanni Mira di Caravaggio, maestro Cristoforo e maestro Simone di Verona.

(la nuova chiesa fu consacrata dal Papa Giulio II il 23.5.1511)

d) Chiesa San Silvestro:

-costruzione navi e colonnato -anno 1509

maestro Simone di Verona.

e) Chiesa San Giovanni del Tempio:

-demolizione e ricostruzione della nuova Chiesa -anno 1511

maestro Ambrosio fu Orlandi de li forni di San Columanno diocesi di Lodi.

f) Chiesa SS. Concezione (Monache Carmelitane):

-costruzione della Chiesa a volta -anno 1531

maestro Simone.

Un posto di rilievo nella Sutri rinascimentale è riservato alla figura dell’architetto Stefano fu Sante Mordicchia detto San Luca nativo di castro Capranica. L’archivio notarile di Sutri ci informa che operò nella città di Sutri dal 1516 al 1534. I suoi interventi sugli immobili sutrini furono favoriti dall’amicizia che intratteneva con i nobili Angelo e Marco Antonio fu Giovanni Anguillara del ramo di Capranica, sposati entrambi con nobili sutrine.

Il primo lavoro eseguito dall’architetto Stefano Mordicchia in Sutri nella primavera del 1516 fu la ristrutturazione completa del tetto dell’abitazione dell’ill.mo dottor Vincenzo Conti in Platea Fori (oggi piazza del Comune) per il compenso di 5 Carlini per ogni canna di lavoro con patto espresso che travi, travicelli ed imbussolato dovevano essere forniti dal committente, il lavoro doveva essere completato in 5 mesi dalla data della stipula del contratto (atto del 25.5.1516 vol. 84 del notaio Scipione Quaglioni).

 

CHIESA CATTEDRALE S.MARIA - ARMADIO

Nella primavera del 1519 l’arch. Stefano Mordicchia detto San Luca stipulava una convenzione con il presbitero Valerio Pichio canonico e Ser Giovanni Conti e Antonio Azzeccare Santesi della fabbrica della Chiesa Cattedrale di S.Maria di Sutri per fabbricare un armadio nella sacrestia della Chiesa, tanto quanto si estende la parete che stà verso la ripa della Città e verso la casa di Giacomo Chiaracola con gli infrascritti patti e convenzioni: “di fabbricarlo da la tavola di fora e a tutto quello che si vede di noce bona e recipiente e negra, squadrata e scorniciata tanto in basso che in alto secondo l’esigenza di esse cornici e che la tavola di sopra debba essere tutta di un pezzo cioè di larghezza e lunghezza al più di pezzi tre e che la tavola di retro la parete debba essere secondo che ai canonici e santesi piacerà cioè di castagno ovvero di noce, detto San Luca promette detto armadio fare a tre casse le quali ciascuna abbia la sua proporzione di altezza secondo lo leggio del coro e mezzo piede in più o meno secondo che piacerà ai canonici e santesi. Che ciascuna di dette casse abbia ad avere tre solari che saranno in tutto in numero di nove dove si possano mettere pianete e piviali comodamente e altre cose necessarie alla sacrestia, quali solari si possono tirar comodamente e dinanzi a detti solari debba fare le porte scorniciate come di sopra bone e recipienti a giudizio di un buon maestro. Ite che da la banda di sotto di detto armadio promette detto San Luca mettere tavole bone e recipienti a piacimento di detti canonici e santesi, come di sopra. Ite che innanzi a detto armadio promette detto San Luca fabbricare uno sgabello di larghezza di palmi tre e lungo quanto si estende detto armadio e la banda dinnanzi alli cassetti da disegnarsi e da fabbricare per una canna cominciando dall’estremità di detto armadio e per quanto si estende detta canna fabbricare da ciascuna banda quattro cassetti di noce secondo il disegno dato in presenza di me Marco Giuletto Anguillara. Detti santesi promettono dare per detto lavoro ducati ventidue di carli a carli dieci per ducato. Tutti i ferramenti necessari saranno a spese di detta fabbrica e tutto il lavoro detto San Luca farlo per tutto il mese di maggio presente e per acconto e parte del pagamento detti santesi danno e pagano a detto San Luca due carli in pecunia numerata e altro promettono nel termine di otto giorni cioè alla somma di ducati dieci e il resto alla fine del lavoro”. Atto nel Borgo della città di Sutri nell’apoteca degli eredi di Andrea Petruzzi sita al confine con proprietà di Antonio Zeccare e proprietà Giovanni Antonio Palozzi e altro lato, presenti Bonanno Basili e Tiberio Ser Giulio di Sutri (atto 1.5.1519 vol.167 del notaio Gianbattista Ladislai).

 

CHIESA PARROCCHIALE DI S.GIOVANNI DEL MONTE

-Il 23 luglio del 1520 il nobile sutrino Francesco fu Evangelista Anguillara (padre del famoso Giovanni Andrea) quale procuratore del Domino Giuliano Galli, romano, rettore della Chiesa di S.Giovanni del Monte (oggi Madonna del Monte) ed il presbitero sutrino Mariano Magnanti vice rettore della chiesa, vendettero il taglio di una selva di proprietà della Chiesa, per fare carbone, al nobile sutrino Rogerio Rogeri per la somma di 50 ducati da impiegare per il rifacimento totale del tetto della Chiesa che minacciava rovina.

-Il giorno seguente (24) il nobile Francesco Anguillara stipulava con il maestro Stefano Mordicchia detto San Luca una convenzione per la rimozione del vecchio tetto della chiesa e la costruzione del nuovo tetto che prevedeva una spesa di 14 carlini per ogni canna del costruendo tetto. Quale anticipo del lavoro da iniziare al presente giorno il maestro San Luca dichiara di aver ricevuto 20 ducati e si impegna di fare il tetto con cinque cavalli nuovi o cavallatori e terminare il lavoro entro il mese di ottobre prossimo futuro. Atto nel Borgo di Sutri, nell’apoteca degli eredi di Giustiniano Rosifolis, presente il nobile uomo Rogerio Rogeri e Sebastiano Pontaleo aromatario. (atti a rogito del notaio Giovanbattista Ladislai vol. 167).

-Il 14.1.1521 il nobile Francesco Anguillara, procuratore del Rev. Domino Raffaele Cardinale San Giorgi rettore della chiesa di S.Giovanni del Monte, dichiara di aver ricevuto dal nobile sutrino Francesco Rogeri ducati 72 in ragione di 10 Carlini per ogni ducato, quale prezzo per tanto legname di ogni selva di proprietà della Chiesa atta a fare carbone per le ferriere del Rogeri. Tale somma Francesco Anguillara aveva speso per il restauro della Chiesa di S.Giovanni del Monte:

-ducati 59 per demolizione e rifacimento del tetto;

-ducati 8 per coprire il campanile;

-ducati 5 per fabbrica del portale della chiesa.

Atto nel Borgo di Sutri, in apoteca degli eredi di Giustiniano Rosifolis presenti i testi Angelo detto del Turco e Felice Tentapesce di Sutri (atto del notaio G.B. Ladislai volume 168).

 

CHIESA CATTEDRALE DI S.MARIA - TETTO E CAMPANILE

L’11.2.1521 il capitolo della Chiesa cattedrale unitamente ai santesi Ser Giovanni Conti e Antonio Zeccare stipularono una convenzione con il maestro Stefano Mordicchia detto San Luca per la ricostruzione del nuovo tetto della chiesa cattedrale di S.Maria. Il maestro San Luca si impegnava a ricostruire la nave grande, tutta impianellata per carlini 13 per ciascuna canna, per le due navicelle inferiori impianellate il costo era di 11 carlini la canna, ad uso e costume della città di Sutri. Atto in Sutri, nell’orto del Vescovato presenti i testi Domino Stefano Magnanti e Arcangelo Giovanni Adde (atto del notaio G.B.Ladislai vol.168).

-Il 19.3.1523 il maestro Stefano Mordicchia dichiarava ai santesi della Chiesa Cattedrale di aver ricevuto la somma di ducati 127 e mezzo a saldo della costruzione del nuovo tetto della Chiesa. Atto stipulato nel Borgo nell’apoteca degli eredi del fu Giustiniano Rosifolis presenti il presbitero Mariano Magnanti e Domino Pietro Conti (atto del notaio G.B.Ladislai vol. 168).

-Il 4.6.1532 i santesi della chiesa Cattedrale domino Severino Moscardi e domino Antonio Petrucci stipularono con il maestro Stefano Mordicchia detto San Luca una convenzione per la riparazione del tetto della cattedrale in particolare tegole, canali, legnami e pianelle danneggiati dal fulmine caduto sul campanile della Cattedrale per il costo di 45 Carlini. Atto in Sutri in platea fori in aromataria Francesco Ser Simone presenti i testi nobile Girolamo de Arcu e Pierleone sarto. (atto del notaio Ser Paolo Pierleoni vol. 183).

-Il 13.4.1534 il maestro Stefano Mordicchia detto San Luca promette ai Santesi della Chiesa Cattedrale di fabbricare, restaurare e rifare il pinnacolo e cimiero del Campanile della chiesa Cattedrale in forma, modo e altitudine quale era prima e riporre Croce, Gallo e Pilu dove erano, inoltre promette arricciare e intonacare detto cimiero e pinnacolo ed intonacare il parapetto e i campaninelli di fuori e dentro secondo come era prima inoltre, promette ridare e instaurare la cassa da sotto verso il Vescovado del detto campanile a sue spese. Rifare e fabbricare certe rotture e cose rovinose tanto dentro quanto fuori e ancora tutti i solai che si possono praticare con le scale, similmente a tutte sue spese. I canonici e santesi promettono dare e pagare per detti lavori scudi 55 dei quali al presente ne ha ricevuti scudi 20. Atto in chiesa cattedrale presso l’altare maggiore, presenti i testi chiarissimo dottor domino Severino Moscardi e domino dottor jure Tranquillo Pichio testi. (atto del notaio G.B.Ladislai vol.170)

 

CHIESA PARROCCHIALE DI SAN GIULIANO

L’antica chiesa parrocchiale di San Giuliano, oggi diruta, era ubicata nella contrada Saccello, con accesso dalla platea S.Juliani, oggi giardino di proprietà privata (Cordiali) di fronte alla platea S.Croce e occupava parte dell’attuale ristorante il Vescovado.

-Il 18.8.1532 il nobile Laurenzio Moscardi procuratore e legittimo amministratore del presbitero Flaminio suo figlio, rettore della Chiesa di San Giuliano, stipulava una convenzione con il maestro Stefano Mordicchia detto San Luca per la ricostruzione totale del tetto comprensivo di legname, tegole, canali e planelle ed altro necessario per il prezzo di 15 scudi in ragione di 100 bolognini ogni scudo. Il nobile Laurenzio Moscardi si impegnava a consegnare ogni legname, tegole e canali esistenti in detta Chiesa e fornire due cavalli per detto tetto e una trave da inserire nella parete della Chiesa. I lavori dovevano terminare entro il mese di ottobre p.v.. Atto in aromataria di Francesco Ser Simone sita in casa dei figli del magistro Alessandro Spinosi, in Platea Fori presenti i testi Pietro Paolo Paxini e Ciribonio di Gregorio Cristofori di Sutri (atto del notaio Ser Paolo Pierleoni vol. 183).

-Il 20.2.1533 il nobile Laurenzio Moscardi si riconosceva debitore di Simio di castro Capranica nella somma di 30 Carlini per il trasporto di tre travi per la Chiesa di S.Giuliano, promettendo di pagare detta somma entro il termine di un mese. Atto in Platea Fori, presenti Evangelista Samueli chierico e canonico sutrino e Giovanni Angelo fu Giovanni Pietro aromatario e Sallustio di Laurenzio Brutti di Sutri (atto del notaio Ser Paolo Pierleoni vol.184).