Saturno a cavallo

© di Luigi Zuchi e Fiorella Proietti – 5.2012

 

       Il professor Ciro Nispi-Landi, nella sua “Storia dell’Antichissima Città di Sutri” (1887) ci informa che, dopo i lavori di restauro della nuova chiesa Cattedrale di Sutri iniziati dal Vescovo Adalberto nel 1170 e terminati sotto il Vescovo Pietro Ismaele nel 1207, all’inaugurazione di tale grandiosa opera intervenne il papa Innocenzo III che concesse il titolo di “S.Maria Assunta” alla Chiesa ed il privilegio papale alla Città di denominarsi Antichissima Città (oltre il dono della pala del SS.Salvatore). E così i nostri nonni, i nostri padri e noi stessi, abbiamo tramandato e pubblicato quanto scritto dallo storico.

         Le tesi del Prof. Ciro fu Alessandro Nispi-Landi di Montalcino (sposato il 15.1.1883 con la nobile sutrina Leonilde fu Antonio Cecconi) già confutate in toto dal rev. Pacifico Chiricozzi e parzialmente da Mons.Giacomo Gentili, vengono messe in dubbio da tutti gli atti notarili presenti nell’archivio storico di Sutri sin dall’anno 1382. E, precisamente per quanto attiene il titolo della Chiesa di S.Maria Assunta in un atto dell’8.3.1586 prot. 388 del notaio Pietro Petrini, per la prima volta viene usata tale denominazione.

La stessa grossolana imprecisione si rileva per quanto concerne il titolo di “Antichissima Città”, riportato dal Nispi-Landi, quando invece tutti gli atti stipulati dal Gonfaloniere e dagli Anziani della comunità, alla presenza del Sindaco e ratificati dal procuratore del Governatore perpetuo, riportano sempre la dicitura: “Antiqua Civitas”.

Richiamato l’atto del notaio Nicola fu Domenico Cerrini di Capranica, con il quale si componeva la lite insorta sui confini tra il Comune di Sutri e Trevignano del 20.4.1551 apponendo 5 termini marmorei rappresentanti lo stemma sutrino, verso Rocca Romana, il notaio descrive tale stemma così: Saturnus equester cum spicis in manibus ferens et cum quarterio Orlandi.Il prof.Ciro Nispi-Landi trascrivendo tale atto, arbitrariamente dichiara che Saturno mostra Tre spighe.

Ciò trova conferma anche nell’atto di nomina di Marzio Lezi a Cancelliere della comunità sutrina rogato dal notaio Gianbattista Petrucci del 17.10.1618 prot.371 dove è ben evidente, nel timbro tondo, la figura di Saturno che procede a cavallo, con cinque spighe di grano e la scritta: “ANTIQUA CIVITAS SUTRII seguita da un trifoglio e da una croce. (Fig. 1)

Successivamente, negli atti pubblici riguardanti la Comunità, si nota che migliora la definizione dell’impronta dei timbri a secco, evidenziando un’evoluzione della figura di Saturno a Cavallo e una variazione iconografica riguardante il trifoglio e la croce nei timbri settecenteschi. In tutti però si mantiene costante la presenza delle cinque spighe di grano e della scritta, come evidenziato nelle figure seguenti ( Figg. 2-9)

 

Fig.1 – timbro in un atto notarile del 17.10.1618

Fig.2 – Timbro in un atto notarile del 1.4.1665

Fig.3 – Timbro in un atto della comunità del 10.4.1666

 

 

  1. 5 – Timbro in un atto notarile del 1.7.1678

 

    1. 7 – Timbro in un atto notarile del 1708

Fig.8 – Timbro in un atto notarile del 28.2.1720

Fig.9 – Timbro in un atto notarile inizio anno 1782

Fig.10 – Documento-Atto della Comunità, 10.1.1784, prot.145


 

E’ precisamente il 10.1.1784 che, per la prima volta, compare in un atto della Comunità (Fig. 10) l’appellativo di “Antichissima Città di Sutri” scritto a mano  su un conto camerale dove non è stato apposto alcun timbro.

Figura 11 - Atti della comunità, anno 1818

 

         Nel 1818, sempre fra gli atti della Comunità di Sutri compare un timbro con la dicitura: “Gonfaloniere della Antichissima Città di Sutri” dove, al posto di Saturno, troviamo le chiavi e la tiara papale. (Fig.11). Il famoso archeologo inglese George Dennis,  venuto a Sutri nel 1843 in compagnia del disegnatore Samuel James Ainsley, autore   di una nota incisione raffigurante l’anfiteatro e la città, riporta la notizia che sopra la porta Romana era dipinto lo stemma della città rappresentato da “un cavaliere con tre spighe di grano in mano”.

 

  1. 12 – stemma dei Savoia

 

Dal 1871 ai primi anni venti del novecento il timbro della municipalità sutrina (retta dai Sindaci Nicola Goretti, Pietro Cialli Mezzaroma, Giuseppe Picchiorri e Giovanbattista Goretti) è rappresentato dallo stemma dei reali di Casa Savoia. (Fig.12)

  1. 13 – Timbro della Comunità

         Dagli anni venti del novecento l’Amministrazione Comunale, retta dal sindaco Urbano del Drago e successivamente dal podestà Ing. Nicola Capotondi, ripropone il simbolo tradizionale del Saturno a cavallo, che reca però solo tre spighe (Fig.13)

 

Fig. 14 –Sutri, chiesa di S. Maria Maddalena, stemma

Fig.15 – Sutri, Municipio, stemma marmoreo

 

Uno stemma marmoreo con Saturno a Cavallo (Fig.14) è ancora visibile presso la chiesa di S.Maria Maddalena, in seguito detta S.Maria della Cava, ubicata presso il cimitero comunale, che era di jus-patronato della comunità sutrina.

Un secondo stemma si trova nell’atrio del Municipio (Fig.15) ad ornamento di una fontana (ex fontana di San Francesco) ricavata riutilizzando un antico sarcofago con strigliature sulla fronte. Originariamente era posto all’entrata della città, sulla porta Card.Giovanni Morone, prima dei lavori di ampliamento della stessa eseguiti nel 1909. Il confronto fra questi due stemmi evidenzia un’ affinità nella lavorazione che potrebbe far supporre l’intervento di uno stesso artigiano, che avrebbe operato nel XIX sec.

Sia il committente che l’artigiano, immemori dell’antica iconografia del Saturno, si sono basati sulle testimonianze del Dennis e forse anche di altri contemporanei, rappresentandolo con tre spighe di grano anziché con cinque..

L’errore era ormai storicizzato! Fu ripetuto anche nello stendardo comunale realizzato nel 1913 dal canonico don Pio Persiani figlio di Romolo e Doralice Spinetti , provetto artigiano del mosaico in pasta vitrea (deceduto l’1.4.1935 all’età di 63 anni), che si cimentò nell’opera su commissione del Capitolo della chiesa Cattedrale e del comitato di laici costituito, su indicazione del Vescovo Mons. Giuseppe Bernardo Doebbing, per la celebrazione delle feste Costantiniane che si dovevano tenere a Nepi.