PIETRO MANOSIO nobile Sutrino
© di Luigi Zuchi – n.v. 2011

 

Il nobile doct. medicine Pietro Manosio nasce a Sutri, in contrada Porta San Pietro, probabilmente nel 1487 dal nobile doct. medic. e notaio Francescofu PietroManosio e la nobile Dna Angela Mancinelli (matrimonio contratto il 17.10.1483 prot.24 a rogito del notaio Ippolito Cobuzi, dote di 300 fiorini). Dna Angela Mancinelli era figlia del nobile doct.medicine Antonio fu Francesco Mancinelli sposato con la nobile Dna Polisena figlia del nobile fu Giuletto Anguillara del ramo di Capranica e madre nobile D.na Angela Golini di Civitella.
Dal doct.med. Magr. Francesco fu Pietro Manosio e Dna Angela Mancinelli nascono i figli Domenico e Pietro (doct. medicine). 
Dal nobile Domenico Manosio sposato con Dna Francescadi Ser Giuliano Pavoni(matrimonio del 25.1.1507 prot.68 notaio Placido Franchi) e madre nobile Dna Ludovica di castro Ronciglione, nascono i   figli Bernardino morto in giovane età e sepolto nella Chiesa di S. Silvestro e Tarquinio (nato nel 1518).
         Il 22.9.1525 prot. 176 per atto del notaio Paolo fu Ser Giulio Pierleoni, il Dno Domenico Manosio per improvvisa malattia fa il testamento e dichiara di essere sepolto nella Chiesa di S.Silvestro in sepoltura terrea jux sepulcri fu Bernardino suo figlio. Nomina erede universale il minorenne Tarquinio con la tutela del nobile doct.jure Giovanni fu Antonio Mancinelli (fratello di Angela Mancinelli) e suo fratello doct. medic. Pietro Manosio.
Il 20.12.1527 prot.178 del notaio Paolo fu Giulio Pierleoni, La nobile Dna Angela Mancinelli madre del fu Domenico e doct.med. Pietro fa il testamento e dichiara di essere sepolta nella Chiesa di S.Silvestro. erede dei suoi beni nomina il figlio Pietro ed il nipote Tarquinio.
Il 1.2.1531 prot. 182 per atto notaio nobile Ser Paolo fu Giulio Pierleoni, il doct.med. Pietro Manosio acquista dal nipote Tarquinio divenuto aurifex in Sutri e in castro Ronciglione, la casa confinante con la sua proprietà in contrada Porta S.Pietro a confine con la nobile famiglia de Arcu (in volgare Arquanti) per il costo di 150 scudi. Dna Francesca Pavoni vedova di Ser Domenico Manosio, in seguito sposerà un certo Tomasso hospite nell’albergo luna di castro Ronciglione, dal quale nel 1544 rimarrà vedova.
Il nobile doct.medicine Pietro Manosio sposa la nobile Dna Battista Battisti de Viterbo e nascono i figli: Ottavia (morta in giovane età); Faustinasposata con nobile Dardano fu Sebastiano Sacchi di Viterbo deceduta nel 1566 (senza figli); Francesco (nato nel 1532) che con atto 5.8.1554 prot. 259 del notaio Ser Domenico Palozzi, sposa Dna Felice Spinosi figlia della nobile Dna Battista fu Lorenzo Moscardi e nobile doct. jure Pietro Paolo fu Alessandro Spinosi (grande amico del nostro poeta e fondatore del teatro moderno Giovanni Andrea Dell’Anguillara e coestensore del nuovo statuto Sutrino del 1551, la dote conferita per il matrimonio ammonta a 1.000 scudi); Nella premessa dell’atto di matrimonio sono riportate le località di stipulazione che sono Firenze e Perugia (sicuramente le località dove ha studiato il professor Francesco Manosio per la laurea in medicina). 
Il nobile Magr. doct.med. Pietro Manosio è proprietario della Mola dell’Oliva (vulgo Mandoliva, posta nella contrada di Porta S.Pietro, attualmente la superficie occupata dall’ex lavatoio) e di due forni, uno posto nelle sottostanti vicinanze della propria terrazza e l’altro in Platea Mola Oliva (oggi in volgo Mandoliva) e diversi terreni in località Acquasona ed una casa con oliveto in Monte Mirabile.
Il 2.4.1534 prot.120, per atto a rogito del notaio Ser Giovanni fu Ippolito Conti, il doc.med. Pietro Manosio è proprietario unitamente al nobile milite aurato Angelo fu Giovanni Giuletto dell’Anguillara dell’Aromataria (o farmacia) situata in civitate Sutrina (Platea Fori oggi Piazza del Comune) e in precedenza situata nel borgo prope rupe monte S.Giovanni (oggi individuata in una porzione del fabbricato tuttora insistente tra la vecchia Chiesa di S.Cecilia e l’Albergo del Leone, oggi negozio di antiquariato S.Bannister). L’aromataria o farmacia veniva affittata a terzi.
Il doct.medicine Pietro Manosio ha la condotta medica della Comunità Sutrina unitamente al psicho Dno Giacomo Pontaleo (il cui sepolcro di famiglia, tuttora riconoscibile, è presso la Chiesa di S.Francesco vicino all’altare maggiore ed intestato al figlio Quintilio con relativo stemma) e il compenso fissato dal Confaloniere e Anziani del Comune di Sutri è di scudi 120 annuali (pagabili di tre mesi in tre mesi).
Nei vari atti stipulati da doct. Pietro Manosio si evidenzia la località di stipulazione “In Ginnasio in domo Magro P. Manosio in contrada Porta S.Petri” dal quale si rileva che lo stesso insegnava materia attinente la giurisprudenza. Il doct. medicine Pietro Manosio in atti di vari notai concedeva gratuitamente prestiti di denari a vari personaggi della Civitas Sutrina compreso il giovane nobile doct. jure Giovanni Andrea dell’Anguillara che diventerà famoso poeta e principalmente è ricordato come fondatore del teatro moderno.
Il doct. medicine Pietro Manosio esercitava anche l’attività di Avvocato, in particolare nella causa promossa dalle Chiesa Catt.le di S.Maria, dalla Chiesa di S. Maria di Monte Bono (poi detta Madonna del Carmine), dalla Chiesa di San Francesco e dal Convento di San Giacomo, contro gli eredi del nobile fiorentino Alfonso Altoviti, divenuto per volontà della Camera Apostolica proprietario dei beni della nobile Dna Camilla Odeschi, (1528) la quale nel proprio testamento aveva lasciato tutti i suoi beni alle Chiese predette, obbligandole a costruire un Monastero nel borgo sutrino per le monache di S.Chiara, sotto la tutela dei frati francescani minori (mendicanti) residenti nel Convento di San Giacomo.
Il nobile Pietro Manosio era anche proprietario di metà della ferriera posta in castro Capranica. In un atto rogato dal notaio Ser Domenico Palozzi del 14.12.1540 prot.245, il nobile Pietro Manosio vende la quota parte di metà della ferriera di castro Capranica posta in contrada Madonna Sculellura, a suo tempo acquistata dal nobile Girolamo Zucca di Capranica, a Serafino fu Francesco Zagaroli di castro Ronciglione per l’importo di 200 scudi.
Il nobile Pietro Manosio per atto del notaio Ser Giovanni fu Francesco Cialli del 5.12.1542 prot.305, risulta debitore del magistroRiccio fu Bernardino Blasiscultor de Monte San Savino, residente in Sutri, con la collaborazione del suo apprendista Girolamo fu Melchiorre Antognotti de Carrara, per lavori eseguiti nella sua abitazione in contrada Porta San Pietro e precisamente la costruzione del colonnato della tuttora magnifica loggia, gli architravi di ingresso alla casa con la scritta “P. de Manosis”, due stemmi di famiglia raffiguranti una mano aperta (oggi per disposizione della soprintendenza conservati dalla famiglia Mezzadonna nella loro abitazione in Piazza del Comune), gli architravi in pietra di tutte le stanze della casa e gli architravi delle finestre, della somma residua di 30 scudi, su un totale di 100 scudi che il doct. medicine P.Manosio liquida contestualmente al magistro Riccio scultor. La Casa, la loggia e due stemmi della famiglia Manosio sono vincolati con decreto della Soprintendenza del 28.2.1939 legge 364 del 1909.
Alla fine dell’anno 1552 muore il nob. doc.med. Pietro Manosio (senza testamento?).
Il 19.11.1572 prot.362 per atto del notaio Biagio Antonio Mezzaroma, Dna Battista Battisti di Viterbo moglie del fu Pietro Manosio, fa il testamento e dichiara di voler essere sepolta nella chiesa di San Francesco in puteo cappella della Trasfigurazione (a sinistra dell’altare  maggiore) dove è sepolto il marito Pietro proprietario della Cappella, acquistata con atto del 4.5.1541 prot.191 del notaio Ser Paolo Pierleoni (jus patronato) intervenuto con i frati francescani dell’ordine conventuali, presso la porta magna della Chiesa a confine con gli eredi Dno Giacomo Blaselli verso porta magna claustro convento. Erede universale nomina il figlio Francesco.
Dal Mag.Dno doct.medicine Francescofu Pietro Manosioe Dna Felice Spinosi nascono i figli: Delia nata il 19.9.1559, il 20.4.1580 prot. 383 per atto del notaio Pietro Petrini sposa il nobile Dno Mutio fu Tullio Cacciati diRonciglione (dote 1.000 scudi); Pietro nato il 23.2.1563 e morto nel 1585; Livia, battezzata come Violante, nata 18.8.1564; Ottavia, battezzata Faustina, nata il 18.8.1565, il 27.4.1579 prot.382 per atto del not. Pietro Petrini diventa suora Carmelitana con il nome di Claudia (dote scudi 150); Angela, battezzata Caterina, nata l’8.3.1571, per atto del not. Pietro Petrini il 7.9.1585 prot. 387, sposa il nobile Curzio figlio del fu Rogerio Rogeri nato a Sutri il 9.4.1567 (dote scudi 1300, curiosità, Dna Angela Manosio vivrà separata dal marito Curzio Rogeri per oltre 10 anni); Lorenzo nato il 2.7.1578 (dottore in legge che vivrà spesso a Roma).
Il 21 Aprile del 1579come da atto del notaio Cancelliere Cinzio fu Antonio Mancinelli, muoreil DnoFrancesco Manosio medico condotto della comunità Sutrina (senza testamento).
La casa del nobile doct. med. Francesco Manosio al momento dell’inventario dei beni del 27.4.1579 prot. 346 redatto dal notaio Cinzio fu Antonio Mancinelli, era così descritta: “ Casa in civitate Sutri, detta casa Magna, con molti scoperti, in contrada Porta S.Pietro a confine con la casa del nobile Mutio Rogeri, casa fu Sigismonda Ser Giuliani, casa Cesare Merula, via pubblica: ed era composta: una grande Sala, Camera sopra lo Studio, Camera sopra l’Arco, Camera contigua alla precedente, Camerina o studiolo, Cucina, Camera detta dello Studio, Cameretta ad uso dispensa, e due Cantine. L’accesso di detta casa è oggi individuato nell’arco posto al civico n. 5 di piazza Cavour (vicino l’attuale macelleria) che conduce al civ. n. 6 con scalinata che conduce a casa e civ. n.7 dove era il portale con la scritta “P. de Manosis” che conduceva al magazzino e cantina.
Oltre, una casetta con forno e scoperto in vocabolo Mola dell’oliva e, altra casetta chiamata cerbinaria al confine con la soprastante. Una vigna di 24 zappe con alboreto e filagne il loc. Pian Ceraso. Un pezzo di terra di 1 quarta al confino con la ferriera e il Molino in località Destendino. Un pezzo di terra di 6 quarte in loc. Laguscello. Un pezzo di terra di 1 rubro in località Pratigliola. Un pezzo di terra di 1 rubro in contrada Piano del Fucino. Un pezzo di terra di 1 falciata in loc. Le Prata. Un pezzo di terra di 5 scorzi al Ponte di San Martino. Un pezzo di terra di 2 quarte in contrada Grassano nella Valle di mastro Alessandro. Un canneto in contrada San Marco. Un pezzo di terra di 6 scorzi in località Le Prata.
Dal matrimonio di Dna Angela fu Francesco Manosio e Dno Curzio fu Rogerio Rogeri nasceranno i figli: Rogerio nato il 29.9.1586; Francesco nato il 29.9.1589 (morto giovane); Lavinia nata il 3.6.1591; Matteo nato il 16.9.1592; Francesco nato il 30.11.1595.
Il 6.6.1593 per atto del notaio Evangelista fu Sonzino Jacci, Dna Angela fu Francesco Manosio redige il testamento e dichiara di essere sepolta nella Chiesa di San Francesco, eredi universali dei suoi beni nomina i propri figli legittimi e naturali Rogerio e Matteo.
Il 22.10.1638 per atto del notaio Francesco Mandolino, Dna Angela fu Francesco Manosio fa redigere un nuovo testamento e dichiara di essere sepolta nella Chiesa parrocchiale di San Silvestro nella Cappella di San Giuseppe, dona alla confraternita di S.Anna esistente nella Chiesa di San Silvestro scudi 10, alla confraternita di S.Agostino nel ven. Convento di S.Maria del Piano in terra Capranica, scudi 10, alla Cappella del Cordone nella Chiesa di San Francesco di Sutri un Pallio. Nomina erede universale dei suoi beni il figlio legittimo e naturale Rogerio Rogeri.
Il 20.12.1645 prot. 482 a rogito del notaio Marzio Lezi, Dna Angela Manosio fa redigere un nuovo testamento e dichiara di essere sepolta nella Chiesa di San Francesco nella Cappella dei suoi antenati (Cappella della Trasfigurazione), nomina erede universale il figlio Rogerio Rogeri.
Il doct.Jure Lorenzo Manosio figlio di Dno Francesco e Dna Felice Spinosi laureato a Roma nel 1600, il 17.4.1603 fu coinvolto quale complice, unitamente allo zio Ser Giulio fu Pietro Paolo Spinosi ed al cugino Cap. Severino fu Virginio Moscardi e sottoposto a tortura della corda, nel processo contro gli autori del delitto di Dna Costanza Santacroce. Nel 1611 risulta vivente ed abitante in Roma, in via del Corso.
Le famiglie Luzzi, Pierleoni, Panalfuti, Anguillara, Odeschi, De Arcu, Spinosi, Manosio, Rogeri, Mancinelli, Moscardi, Pythio, Maristelli, Saragoni, Rosifoli, della Soma, Petruzzi, Blaselli, Florenzoli, Claroni, Pontaleo, Mezzaroma e Cialli sono state tra le più antiche famiglie di Sutri, facenti parte del ceto nobile, che concorrono ad un incredibile sviluppo culturale ed economico nel periodo Rinascimentale dell’Antiqua Civitas Sutrii e delle quali ne parleremo diffusamente nel prosieguo. Accenniamo, parzialmente che nella Civitas Sutrina e nel suo Borgo dal 1500 al 1580 operavano da un minimo di 8 ad un massimo di 11 studi notarili e, per i notai Ser Matteo Rosifoli, Ser Girolamo Saragoni, Ser Francesco Manosio, Ser Giovanni Battista Claroni, Ser Annibale Claroni, Rev. Michele Zappaterra e Ser Giacomo Blaselli non è giacente alcuna la documentazione. Presumiamo, richiamata una nota del Gonfaloniere di Sutri Conte Luigi Flacchi Cialli del 29.4.1832,  il quale asserisce che l’archivio della Citta di Sutri fu rimosso per ben 3 volte durante l’invasione francese del 1809, con conseguente perdita di documentazione.
Tanto premesso, gli atti presenti, ci illustrano una storia della Antiqua Civitas e dei castri limitrofi totalmente diversa da quanto in precedenza ed attualmente pubblicato.
Per sommi capi nell’archivio storico notarile è presente: il testamento di Riccarduccio Pucci ex domino di castro Bassano detto Petrozia o Sfincanato. L’acquisto di parte del feudo di Bassano, compresi vassalli, molino, domus, orti e vigne venduto dal nobile Tommaso detto Merella del fu Lellarello Jacobi ex domino di castro Bassano a favore di Francesco fu Pietro Pierleoni sutrino (detto Compagno o Arragiati). I codicilli testamentari del Conte Everso dell’Anguillara domino di 5 castri circostanti. Il testamento del Conte Domenico fu Dolce dell’Anguillara domino di Anguillara. I codicilli del testamento di Dna Elisabetta fu Dolce Anguillara Duchessa di Ascoli. L’invasione, saccheggio e violenze per 20 giorni della Civitas Sutrina del 12.12.1494 da parte delle truppe francesi di Carlo VIII dirette alla conquista del Reame di Napoli. Varia documentazione del nobile Evangelista Maristelli sutrino, Vescovo di Tivoli dal 1491 al 1499. La presenza a Sutri dei pittori Rinaldo da Calvi, di Cola fu Gugliemo di Orte e di Sigismondo de Fiessis, ferrarese , le opere di tali artisti sono in parte distrutte e qualcuna presente. La riedificazione della Chiesa di San Giovanni del Tempio (oggi detta Madonna del Tempio), la ristrutturazione quasi totale delle Chiese di San Silvestro e San Francesco da parte di qualificate maestranze del nord-Italia. Il testamento del nobile Giacomo Antonio Rogeri sutrino, Governatore di Foligno in palazzo Trinci. Il matrimonio della nobile Dna Lucrezia fu Ettore dell’Anguillara di Cere con il nobile Pompilio di Aurelio Rogeri.  La presa di castro Caprarola da parte di Ranuccio e Pierluigi Farnese. Vari atti del nobile Rev. Francesco fu Domenico Moscardi sutrino e Vescovo di Todi dal 1474 ad agosto del 1500 e del pronipote Basilio fu Battista Moscardi Vescovo di Todi dal 1500 al 1517 il quale nel 1508 edificò la famosa Chiesa di S.Maria della Consolazione a Todi su disegno dell’arch. Cola di Caprarola. Il testamento del Vescovo Scipio fu Onofrio Santacroce e del fratello nobile Giorgio Santacroce domini di castro Vejano. Gli atti relativi alla vita del nobile Giacomo fu Pietro Cecco Luzzi sutrino, Vescovo di Caiazzo dal 16.6.1480 fino ad agosto del 1506. Vari atti del nobile Giovanni fu Giuletto dell’Anguillara del ramo di Capranica e dei figli Angelo, Marco Antonio e Giulio. Gli atti pertinenti il nobile Alfonso Altoviti fiorentino e figlio Ippolito che ci narrano una storia più completa di quanto pubblicato. La presenza di n.6 ferriere e chiodarle nel territorio Sutrino nonché la proprietà di una ferriera a Ronciglione e Capranica. Vari atti notori del concittadino nobile Giovanni Andrea fu Francesco dell’Anguillara, fondatore del teatro moderno, che ci rivelano dopo 500 anni che la data di nascita e morte pubblicata da vari autori, sino ad oggi, è totalmente infondata ed infine, vari atti concernenti il grande Domenico Angeluzzi (detto beccorosso), uno dei più grandi artisti del Rinascimento Italiano le cui opere sono presenti nei più importanti musei europei.  


 

 


La famosa loggia opera dello scultore Riccio di Monte San Savino

* Avvertenza per studiosi e ricercatori. Il presente articolo è citabile in pubblicazioni cartacee con la seguente modalità: Autore, titolo articolo, anno di creazione.

 

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