La Torre Campanaria e orologio sopra l’arco di San Lorenzo

© di Luigi Zuchi 10.2012

 



Sutri - Platea Fori - Arco di San Lorenzo e Torre Campanaria

 

Il Consiglio generale della Città di Sutri nella seduta del 5.7.1722 rappresentato dal Confaloniere Dno Filippo Mezzaroma e Francesco Tasconi Anziano unitamente al Governatore Giuseppe Bruni aveva deliberato: “Accertato che l’Orologio di questa Città si ritrova in uno stato pessimo e dalla sua Antichità consumato (già presente dal 1 ottobre 1576 e piuttosto malconcio), vi erano state rifatte alcune legature con corde, si faceva qualche poco girare, benché malamente e non di continuo e che ora è stato totalmente rovinato dal fulmine che ultimamente vi cadde e perciò questa Città e Popolo restano ora privi affatto di incomodo tanto necessario; sanno ancora che essendo detto Orologio collocato dentro il Campanile della Chiesa Cattedrale che per essere in un angolo della Città e senza apertura adeguata, dalla maggior parte di essa non si sentiva”.

            “Onde attesa la medesima precisa urgenza di un nuovo Orologio, si propone alle Signorie Vs. Ill.me, acciò risolvino che dalla nostra Comunità si faccia fare un nuovo Orologio a dovere a tre campane, per i quarti, mezz’hora ed ora, come merita una Città e si muti il sito di esso, cioè in vece del Campanile da dove non si sente, collocato nella pubblica Piazza maggiore sopra la facciata dove la Comunità ha fatto rinnovare l’Arme di nostro signore Cardinale Padrone, Mons. Vescovo, Mons. Protettore et altre, che sarebbe in mezzo della Città ed in luogo scoperto da potersi vedere, sentire e godere, sì dal Cittadino che dal Forestiero, tanto nella Città che per tutto il di lei territorio ed a tale effetto pregare il Rev.mo Capitolo e sigg.i Canonici di Sutri proprietari e il sig. Fabio Ferdinando Cialli che ritiene in terza generazione il suddetto sito ad uso di granaro (sopra l’Arco) con l’annuo canone di scudi 8,50 a volerlo trasferire e concedere all’istesso canone a detta ill.ma Comunità, la quale poi procedendosi di tanto detto sito di esso granaro quanto porterà seco il bisogno di detto Orologio, conceda il rimanente al Moderatore dell’orologio in loco dell’annua provvigione di scudi 6,50 solito darsi a detto Moderatore e stabilito in tabella e a tale effetto procurare la dovuta licenza della Sacra Congregazione del Buon Governo. A tenore della suddetta proposta corre il Bussolo e furono ritrovate palle bianche n. 29 e negre 2 e perciò detta proposta è risultata vinta.”

 

Chiesa Cattedrale con il vecchio orologio

 

Il 18.4.1723 al Consiglio della Comunità Sutrina viene trasmesso dalla Sacra Congregazione del Buon Governo il disegno e scandaglio per la costruzione della Torre Campanaria con orologio sopra l’Arco di San Lorenzo nella pubblica piazza. Il Consiglio della Comunità risponde per lettera dichiarandosi pronto al pagamento dell’orologio ma il disegno e scandaglio fatto dall’architetto Filippo Barigioni per la costruzione della Torre Campanaria ascende a grossa somma, pertanto chiede di eseguire i lavori con manodopera locale, pagata giornalmente, onde ridurre la spesa.

Il 30.1.1724 il Consiglio generale della Comunità accetta di acquistare dal mastro Felice Romano n. 3000 mattoni, esistenti presso il Convento di San Giacomo, usati ma interi, per la somma di 6 scudi, da utilizzare per la costruzione della Torre Campanaria.

La Sacra Congregazione del Buon Governo con lettera del 16.12.1725 diretta alla Comunità sutrina, propone di nominare mastro Virginio Filippini, scalpellino romano, per i lavori necessari per la fabbrica della torre campanaria del nuovo orologio. Contestualmente il Consiglio della città di Sutri delibera, per il rivestimento e costruzione della torre di usare il travertino di Civita Castellana che era intonato per similitudine alla nuova fontana.

Con lettera del 30.11.1727 la Sacra Congregazione del Buon Governo si è compiaciuta di concedere la somma di scudi 1.114, tanto stimati dall’Arch. Filippo Barigioni per compiere l’opera della Torre Campanaria con il nuovo orologio.

Il 12.3.1729 con la benedizione della Campana dell’orologio, da parte del Vescovo di Sutri Vincenzo Vecchiarelli momentaneamente residente a villa Paola in Capranica si è posto termine ai lavori.

Di seguito si nominano gli artigiani che hanno partecipato alla fabbrica della torre campanaria e nuovo orologio:

Scalpellini: mastro Virginio Filippini e mastro Ippolito Bettini;

Fonditore delle campane, Palla, Croce e indice delle sfere: Pietro e Giacomo Ceci;

Orologiaio e disegno lettere del quadrante: V.Giovanni de Sanctis, romano;

Ferro: Girolamo Mariani affittuario delle quattro ferriere di Sutri;

Capo mastro muratore: Giacomo Antonio Bisconti;

Pietra nera per la mostra dell’orologio: Domenico Blasi, romano;

Ferramenti orologio: Domenico Vischi, romano;

Grappe di ferro per travertino: Marco Stefano Alberti, ferraro;

Trasporto travertino da Civita Castellana: Cap. Ridolfi di Corchiano;

Stagnaro dell’orologio: Giovanni Battista Vitia, romano.  

 

L’arco detto di “San Lorenzo” è posto nel lato ovest della Piazza del Comune di Sutri composto in blocchi di peperino è inglobato e fasciato da una struttura moderna in travertino. L’arco è posto sull’asse longitudinale che attraversa la città e immette all’interno della Piazza dell’antico foro (sempre denominata, negli atti notarili fino al XVII secolo Platea fori, poi Piazza maggiore, poi Piazza V.Emanuele ed infine Piazza del Comune). I blocchi che compongono la volta del fornice sono mediamente lunghi m.1,10 disposti nel senso della lunghezza. Connessi senza malta, conservano i fori praticati per la posa in opera (ma negli anni ’80 gli interstizi furono riempiti di malta danneggiando tale opera). In base alla tecnica costruttiva la struttura viene datata al II secolo a.C. (C. Morselli-Sutrium-1980).

L’arco della Platea fori fino al 1547 veniva denominato “Arco di San Biagio”, per la contigua Chiesa ubicata in Via Roma (oggi cantina Dappio, norcineria Bomarsi e pescheria) poi il 22.5.1547 la Chiesa di San Biagio fu sconsacrata e trasformata in tre apoteche (negozi) ed unita come Cappella alla Chiesa Cattedrale di S.Maria. In seguito il sito assunse la denominazione di “Arco di San Lorenzo”, per la contiguità della vicina Chiesa ubicata nell’attuale Ufficio del Turismo. La Chiesa di San Lorenzo, antichissima, è documentata in un testamento rogato dal notaio Stefano Marcoli il 10.6.1386. Presso la chiesa di S. Lorenzo erano giacenti due iscrizioni marmoree romane del seguente tenore:

1) Base marmorea recante il testo di una dedica all’imperatore Antonino Pio (anno 144 d.c), la dedica doveva con ogni probabilità riferirsi ad una statua dell’imperatore Antonino Pio, alla quale la base faceva da sostegno (M.T. Frisina – Sutri Romana - 1995-1996):

Imp(eratori) Caesari divi Hadriani

filio, divi Traiani

Parthici nepoti, divi

Nervae pronepoti,

T(ito) Aelio Hadriano

Antonino Aug(usto) Pio,

pontifici maximo, tribuniciae

potestatis VII, imp(eratori) II, co(n)s(uli) III,

designato IIII, p(atri) p(atriae), decreto decurionum

populiq(ue) consensu.

“Dedicato, in base ad un decreto dei decurioni e con il consenso del popolo, al figlio del divo Adriano, nipote del divo Traiano Partico, pronipote del divo Nerva, l’imperatore Cesare, Tito Elio Antonino Augusto Pio, pontefice massimo, nell’anno della sua settima tribunicia potestà, proclamato imperatore per la seconda volta, console per la terza volta, designato per la quarta”.

2) Ara marmorea sepolcrale:

Iucundus (XV sec.) attestò la presenza a Sutri nella Chiesa di San Lorenzo. Attualmente in sacrestia nella Chiesa Cattedrale: (M.T. Frisina – Sutri Romana - 1995-1996):

M(anio) Anteio

M(anii) f(ilio) Pap(iria tribu) Restituto,

pr(aetori) iuv(entutis)

aedili, augur(i)

cur(atori) p(ecuniae) p(ublicae), decur(iones)

August(ales) et pop(ulus)

aere conlato.

“I decurioni, gli Augustali ed il popolo, in seguito ad una colletta di denaro, a Manius Anteius Restitutus, figlio di Manius, iscritto alla tribù Papiria, praetor iuventutis, edile, augure, curator delle finanze pubbliche”.

Il rettore della Chiesa di San Lorenzo dal 1480 al settembre 1506 risultava il Rev. nobile Mons. Giacomo Luzzi, sutrino, vescovo di Caiazzo. Poi lo ius-patronato fu trasferito alla famiglia Ventrocchi. Per atto rogato il 23.10.1531 prot.182 del notaio Paolo Pierleoni, il rettore Giacomo fu Girolamo Ventrocchi per atto di donazione, con l’assenso del Vescovo Giacomo Bongalli, concesse il jus-patronato al nobile Lorenzo fu Battista Moscardi che la cedette al figlio Rev. Flaminio Moscardi. A seguito della morte dell’Arciprete Flaminio Moscardi, il 3.8.1567 per atto del notaio Pietro Petrini, fu nominato rettore della Chiesa di San Lorenzo, con l’assenso del Vescovo Egidio Valenti, il Rev. Orfilio Centurioni di Sarzana. Deceduto il Rev. Orfilio Centurioni, il 20.2.1586 prot.404 per atto del notaio Pompeo Locatelli fu sconsacrata e unita come Cappella alla Chiesa Cattedrale con assenso del Vescovo Orazio Moroni.