L’ANTICA TRADIZIONE MUSICALE SUTRINA

© ricerche di L.Zuchi-testo Dr.F.Proietti X- 2014

 

 

TESTI LITURGICI-MUSICALI

Nel libro delle Prof.sse Luisa Miglio e Paola Supino Martini, pubblicato nel 1997, “Storie di una città. Sutri - Storie di codici e notai nell’archivio comunale di Sutri” si parla della presenza di frammenti di testi liturgici di importanza storica.

Un frammento liturgico (nn.40,41) – per il quale non sembra in realtà evincersi provenienza notarile – è costituito da due bifogli mutili, appartenuti ad uno stesso elegante Graduale della fine del secolo XI, di ottima pergamena, vergato in calligrafia minuscola romanesca, con tipiche iniziali decorate ad intrecci, delineate in rosso e toccate di verde; un libro pregiato, dunque, molto vicino al Graduale di S. Cecilia in Trastevere, del 1071, (Cologny-Genève, Bodmer 74) e a quello più o meno coevo, oggi Vat, lat. 5319.

Successivamente, il prof. Thomas Forrest Kelly, eminente musicologo della Harward University di Boston, Massachusetts, nel merito disse: “gli spartiti musicali più antichi esistenti al mondo sono di Sutri che li conserva nell’archivio comunale; essi risalgono alla fine dell’XI secolo. Si tratta di quattro fogli di un Antifonario Romano, presumibilmente, del repertorio del coro che si cantava nella nostra Cattedrale quasi mille anni fa. Tali frammenti di testi liturgici, manoscritti, sono composti di quattro fogli consecutivi di un antifonario del rito romano facenti parte di un Graduale della fine del secolo XI. I due bifogli sono ora identificati come frammenti 141 (Frammenti teologici 40) e 141bis (Frammenti teologici 41). Questi frammenti, che conservano musica per le feste di Sessagesima, Quinquagesima e del Mercoledì delle Ceneri, sono i resti di quello che sembra essere la più antica testimonianza di musica del Rito Romano. I frammenti di Sutri mostrano alcune caratteristiche liturgiche insolite che forniscono nuove informazioni sulla liturgia romana”.


141 (40)                                                                                  Frammento 141 bis (41)

 

Altri frammenti di testi liturgici, sempre segnalati dalle Prof.sse Miglio e Supino Martini, conservati presso l’archivio storico sutrino (ora identificati con i nn. 35, 37, 38), provenienti da protocolli notarili del notaio Stefano Marcoli degli anni 1371-73 e 1384-85, sono costituiti da 3 bifolii di un Lezionario/Omiliario: un libro destinato all’ufficio del mattutino, contenente letture di passi evangelici e omiletici da compiersi quotidianamente, per tutto l’anno liturgico, da parte di comunità monastiche o canonicali (presumibilmente S. Fortunata o San{cke_protected_1}Giacomo o Monache di S. Cristina). E’ un esemplare di grande formato, come consentono di constatare due bifolii conservatisi pressoché integri (nn. 35 e 38 di cr. mm.425x320) con scrittura – una minuscola romanesca della fine del secolo XI – disposta su due colonne di 40 righe. La sequenza calendariale e l’inizio delle letture sono messe in risalto dall’impiego d’inchiostro rosso e da sobrie iniziali decorate.

 



Nel periodo rinascimentale la nobile famiglia dei Moscardi possedeva vari libri musicali. Nell’inventario rogato dal notaio A.B.Mezzaroma (17.5.1567, volume 357 dei beni del defunto nobile arciprete Flaminio fu Laurenzio Moscardi), sono registrati n. 15 libri di musica.

Nell’inventario del 19.3 1572 (vol.344, rogato dal notaio Cinzio Mancinelli) dei beni del defunto nobile Virginio fu Laurenzio Moscardi si elencano i seguenti libri musicali: 1 libro di messe in musica scritto a mano; 4 libretti di musica scritti a mano, coperti di pelle usata; 4 libri di musica di canto francese; 4 libri di musica scritti a mano, nuovi, coperti di pelle;1 libretto chiamato sermone funebre; 4 libri di musica, scritti a mano, con le tavole con pelle un po’ vecchia; 1 libretto di musica a quadri con cere nere della passione, coperto di pelle; 4 libri di musica stampati; 4 libretti di musica, scritti a mano, di messe; 22 libri di musica, scompagnati fra stampati e scritti a mano, con carta grande.

Nell’inventario rogato il 4.5.1583 (volume 160, pag. 106, del notaio Francesco Curzio) dei beni del defunto nobile Giovanni Battista Zefiro si elencano i seguenti strumenti musicali: numero 5 Violoni, cioè 3 in cassa senza corde e 4 anche senza pelo, un altro Violone è in casa del nobile Rogerio Rogeri e un altro in casa del maestro Valerio Palozzi con arco per suonarlo.

Nell’inventario rogato il 28.8.1596 (vol. 372 del notaio B. Antonio Mezzaroma) dei beni del defunto Sebastiano Sbroco si elencano i seguenti libri: un libro detto la somma Angelica, un libro da messa con canto fermo, un libretto composto di mano del fu prete Agostino di canto figurato; un altro libro d’intavolatura cioè di canzoni ed inni composti dal fu Gironimo di Matteo Antonio di Bologna; un altro libro di Epistole e di Vangelo, un altro libro composto da detto prete Agostino con molti mottetti e madrigali; un altro libro scritto a mano intitolato Miretto romagnolo; un libro di musica scritto a mano; quattro libri di musica intitolati Fiore di mottetti; un altro libro di musica scritto a mano con coperta di cartapecora; un libro intitolato il diurno.

 

BANDE MUSICALI

La più antica Banda Musicale presente a Sutri, è stata costituita il 20.12.1538 (prot.243 - notaio Domenico Palozzi) (società in arte Bifarore) ed era composta dai giovani Angelo Cucha, Antonio Petracche, Fabiano e Tiberio Gioia, Valerio Celluzzi e Antonio Jannelli (minorenne, aveva 18 anni). La Società era costituita per durare in perpetuo. I soci si impegnavano a mantenere, versando una quota pro capite, la scuola di musica e il Maestro. Si impegnavano, inoltre, a suonare in tutte le feste della Comunità di Sutri e a suddividere il compenso in parti eguali fra i componenti. I singoli soci non potevano suonare con altre Bande o in altri paesi per due anni dalla costituzione della Società. Il Maestro di musica era Bartolomeo da Vallerano (Biferaro). (Atto stipulato in Sutri, in contrada Porta S.Pietro, in casa di Sante Achilli).

Presso l’archivio notarile di Sutri è conservata della documentazione frammentaria riguardante le bande musicali (i Piferari), da cui si possono evincere alcuni dati relativi ai pagamenti dei maestri da parte degli amministratori locali, ai compensi ricevuti dai capo-banda ai loro dati anagrafici. E’ interessante notare che le prestazioni della banda erano richieste quasi esclusivamente nelle feste religiose di seguito elencate:

  1. Festa della Pentecoste, con processione, che si svolgeva nella chiesa della Madonna del Carmine (martedì di Pentecoste);
  2. Festa del Corporale del SS. Sacramento (mese di giugno);
  3. Festa dell’Assunta (15 agosto);
  4. Festa del co-protettore San Liberato, con processione, che anticamente si svolgeva presso la chiesa della Madonna del Carmine e poi, dal 1756, all’interno della città di Sutri (17 agosto);
  5. Festa della Patrona S. Dolcissima (documentata per la prima volta nell’anno 1665, dopo che fu eletta Patrona della città di Sutri)

Sono documentate note di pagamento anche molto antiche, ad esempio una del 1.10.1576 in cui si paga l’oste Antonio per il mangiare dei “Piferari”, cioè dei musicisti, intervenuti per la festa della Madonna.

La seguente tabella evidenzia alcune prestazioni e i relativi compensi erogati ai maestri dall’Amministrazione Comunale:

 

data

maestro

festività

Compenso

12.6.1601

maestro Fratini e suoi Musici

Pentecoste

scudi 4

26.5.1665

Giovanni Olivieri e C

Pentecoste

scudi 6

04.6.1665

Corporale del SS. Sacramento

scudi 6

17.8.1665

Assunta

scudi 4

16.9.1665

S.Dolcissima

scudi2

15.6.1666

Pentecoste

scudi 5

24.6.1666

Corporale del SS.Sacramento

scudi 6

16.9.1666

Graziano Saccini

S.Dolcissima

scudi 2

31.5.1667

Tiburzio GranCane con le bande

di Canepina e Vignanello

Pentecoste

scudi 6

08.6.1667

SS. Sacramento

scudi 6

17.8.1667

Assunta e S.Liberato

scudi 4

16.8.1667

S.Dolcissima

scudi 2

17.8.1668

Giovanni Olivieri e C

Assunta e S.Liberato

scudi 4

16.9.1668

S.Dolcissima

scudi 2

29.5.1669

Nicola Sabatini e C

Corpus Domini

scudi 4

11.6.1669

Francesco Capitelli e C

Pentecoste

scudi 6

20.6.1669

Francesco Capitelli e C

SS. Sacramento

scudi 6

17.8.1669

Francesco Capitelli e C

Assunta e S.Liberato

scudi 4

16.9.1669

S.Dolcissima

scudi 2

25.5.1670

Gaudenzio Capitelli e C

Pentecoste

scudi 6

17.8.1670

Assunta e S.Liberato

scudi 4

05.6.1670

Corporale SS. Sacramento

scudi 6

16.9.1670

S.Dolcissima

scudi 2

1671

Francesco Capitelli

tutte le feste religiose

scudi18

1673-74

Domenico Michelini-banda Canepina

tutte le feste religiose

scudi18

1681-82-87

88-90-92

Nicola Sabatini

tutte le feste religiose

scudi18

1696-97-98

99-1700

Diofebo Sabatini

tutte le feste religiose

scudi18

 

Il 26.9.1898 il Comune di Sutri, nella persona del sindaco Giuseppe Picchiorri stipula un contratto per la fornitura di n. 36 uniformi, ad uso del “Concerto Musicale” di Sutri con i sarti Annibale e Augusto Valentini e con Camillo Ciferri. Le divise di panno nero con filettature d’oro hanno un costo complessivo di lire 1.600.

Il 4.7.1904 (atto rogato dal segretario comunale Famiano Capotondi) il Sindaco Giuseppe fu Biagio Picchiorri, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, e i signori Antonio Gentile, Carlo Ferrari e Pacifico Duca, componenti del consiglio direttivo della Società Musicale di Sutri, concordano quanto segue: la Società Musicale Sutrina sarà rifornita da parte dell’Amministrazione di tutti gli strumenti e materiali occorrenti al concerto, nonché di uniformi bigie e nere. Il Comune, inoltre, verserà annualmente alla Società Musicale l’importo di lire 500 erogato in due rate con scadenza a giugno e ottobre. Il Comune fornirà un locale ad uso scuola per la Banda nonché l’illuminazione. Dal canto suo la Società musicale si impegna a prestare i seguenti servizi:

  • Nei giorni delle Feste ordinarie riguardanti la persona del Re, la Regina e la famiglia Reale;
  • Per la festa patronale di S. Dolcissima e cioè nei giorni 15, 16 e 17 Settembre e del Co-protettore San Liberato nel giorno 17 Agosto (Madonna del Carmine);
  • Per la festa nazionale dello Statuto;
  • Per le feste del Corpus Domini, di Pasqua e di Capodanno;
  • Nel giorno di giovedì grasso e negli ultimi giorni del Carnevale;
  • Durante tutte le domeniche del mese di Agosto e tutte le domeniche precedenti la festa di S. Dolcissima;
  • In tutte le uscite pubbliche della Giunta.

Il Comune consegna alla Società Musicale: “legni n.6 con borza, legni n.3 senza borza e turacci, cornette n.3, flicorni n.3, genis n.5, tromboni n.5, bombardini n.3, bassi n.4, rulli n.2, grancassa n.1, piatti paia n.1, partiture di musica n.11, libretti n.17, leggii in legno grandi n.7 e piccoli n.3, banchi da sedere n.8, due capre per cassa una in ferro ed una in legno, lanternini n.17, sedie 1, tavolo lungo 1, attaccapanni n.1”.

Tale contratto avrà una validità di cinque anni, dopo di che si riterrà “risoluto di diritto e di fatto”




 

ORGANI e MUSICA SACRA

-Primo Organo:

Il 28.7.1546 (con atto rogato dal notaio Ser Domenico Palozzi prot.278), i Santesi della Fabbrica della Chiesa Cattedrale di S. Maria di Sutri, il dottore in legge Tranquillo Pythio, il presbitero Valerio Pythio, il notaio Ser Giovanni fu Francesco Cialli e Felice Seri, stipulavano una convenzione con Mastro Petruzio (fu Bartolomeo) Juzzarelli da Viterbo e col suo socio, Paolo della Novella di Viterbo, per la fornitura di un organo nuovo.

Il contratto prevedeva uno strumento perfetto a cinque registri, con cassa e mantici e con tutto il necessario per rendere al meglio il suono.

Il nuovo organo, da collocarsi sopra la Cappella del Salvatore, presso l’arco maggiore della navata centrale, doveva avere le seguenti caratteristiche:

La canna principale dovrà misurare sette piedi e le altre dovranno avere un’altezza corrispettiva ed adeguata. Il registro principale dovrà essere di stagno, il sopraregistro intonato l’ottava, il terzo intonato la quintadecima ed il quinto intonato li fraudi, quali ultimi quattro dovranno essere di piombo buono e puro, con cassa di legno di qualità, con registri e quanto altro di necessario, oltre a un doppio castelletto per ornamento. L’organo dovrà essere consegnato entro il mese di marzo dell’anno prossimo ed il costo complessivo ascenderà a centotrenta scudi dei quali trenta verranno corrisposti alla stipula del contratto.

Il 17 maggio 1547, i due mastri organari, prete Paolo fu Martino della Novella e mastro Juzzarelli di Viterbo, ultimato e collocato l’organo, sottoscrivono ai santesi e depositari della cattedrale di Sutri, la dichiarazione di aver ricevuto il pagamento stabilito e cioè: trenta scudi alla firma contrattuale, due rate di quarantadue scudi la prima e di ventitre la seconda, ed infine il saldo di trentacinque scudi.

Gli stessi santesi della Fabbrica, Tranquillo Pythio e Felice Seri, alla presenza di Evangelista Samueli, canonico e procuratore della Fabbrica anche a nome del Capitolo, incaricano i mastri Giuliano fu Giovanni di Firenze e Berardino detto Roscetto, entrambi abitanti a Ronciglione, di costruire la cassa dell’organo (notaio Domenico Palozzi- atto del 7.11.1546- prot. n.278):

….per l’ornamento, armatura e cassa del nuovo organo commissionato, con suoi sostentamenti di legno di noce e castagno, da fare proporzionalmente e in perpetuo durare, dietro il coro dei presbiteri sotto la Cappella della Madonna della Tavola, dove si canta il Vangelo. E il frontespizio fatto a regola in angolo esistente, con quattro colonne di legno e con firmamento, dietro l’organo, di castagno. Tale opera dovrà essere terminata entro il mese di marzo prossimo venturo. Il prezzo dell’opera sarà stabilito da due periti concordemente eletti dalle parti.

Una volta costruito e decorato l’organo si cerca qualcuno che lo possa suonare. Un atto rogato dal notaio Giacomo Antonio Ritozza (il 5.5.1547 prot. n.325) ci ricorda l’accordo stipulato fra il presbitero Evangelista Samueli, canonico della Chiesa di S.Maria, e il presbitero Ascanio Amici di Santa Vittoria (diocesi dell’Abbazia di Farfa), il quale promette di suonare l’organo di Sutri e di “istruire” nel contempo quattro discepoli, a partire dalla metà del corrente mese di maggio. Il salario pattuito è di 50 scudi annui oltre all’uso di una camera posta nella chiesa.

Lo stesso procuratore Evangelista Samueli fa un altro contratto (notaio Domenico Palozzi-atto del 6.6.1547 prot. n.252) dello stesso tipo con il frate Andrea Benini di Lucina (diocesi di Mantova), in quel momento Priore della Chiesa di S. Maria di Monte Bono con le seguenti condizioni:

di suonare l’organo ogni festività e vigilia, Vespri e messe solenni, per un anno ad iniziare subito terminato il periodo del maestro Ascanio Amici, attuale suonatore, per un anno intero, per il compenso di 60 scudi annuali da pagare di tre mesi in tre mesi.

Sembra certa anche la presenza di un organo nella chiesa di S.Maria di Monte Bono, che veniva utilizzato ogni domenica per la messa cantata e del quale, un documento conservato presso l’archivio diocesano di Nepi, ci dice che alla data del 19.5.1683 “risulta rotto e la riparazione prevede una spesa di 25 scudi”.  

Sappiamo che l’organista della Cattedrale, nel 1549 (notaio Domenico Palozzi–atto del 17.5.1549- prot. 254) era il signor Carlo detto “Alzapiedi”, marchigiano.

Nel 1552, invece l’arciprete della cattedrale di S. Maria, il Rev. Flaminio Moscardi, stipula una convenzione con il maestro di canto, Orazio Gay, notaio di Bassano di Sutri, per l’insegnamento del canto ai presbiteri, ai clerici e agli scolari della Chiesa di S. Maria, per la durata di un anno. (notaio Domenico Palozzi -atto del 24.5.1552 prot.n.257). L’impegno per il maestro è quello di insegnare ogni giorno l’arte del canto, intervenendo anche alle processioni, per il compenso di 48 scudi annui versati ogni di tre mesi.

Il 26.11.1565 per atto del notaio Antonio Biagio Mezzaroma prot.355, sappiamo che l’organista della cattedrale è il presbitero Ludovico fu Lazzaro Frapperi di Padova.

Da un atto del 14.4.1570 (prot. 371 del notaio Ser Biagio Antonio fu Francesco Mezzaroma) apprendiamo che l’organista della Chiesa Cattedrale di S. Maria era in quel momento il maestro di musica e professore Alessio Crispino di Valencia, Spagna.

 

-Secondo Organo:

Il 21.6.1650 (atto del notaio Bernardino Faraoni, sutrino) il Rev. Paolo fu Francesco Marri, per conto del Capitolo della Chiesa Cattedrale, aveva acquistato dal famoso organaro Cav. Ennio Bonifazi di Cerreto di Spoleto, ma residente in Roma, un organo per la Cattedrale al costo di 225 scudi da versare oltre alla consegna del vecchio organo. Sembra che tale organo, costruito dal Bonifazi nel 1628, fosse usato e provenisse dalla chiesa di S. Maria sopra Minerva di Roma.

 

-Terzo Organo:

Il 13.4.1859 il Capitolo della Chiesa Cattedrale di S.Maria Assunta in Cielo, verificato che il vecchio organo del cav. Ennio Bonifazi non è più funzionante, procede all’acquisto di un nuovo Organo, opera del Cav. Antonio Martinelli e fratelli, organari di Fratta di Perugia. Il nuovo organo ha 56 tasti e due mantici, e la tastiera è in avorio. Il costo del nuovo organo ammonta a 600 scudi romani, che saranno pagati nei seguenti termini: 150 scudi alla firma del contratto; 150 scudi dopo il montaggio dello strumento; e i residuali 300 scudi in rate annuali di scudi 50 ciascuna. Il capitolo dovrà pagare le spese di trasporto, con alloggio e cibarie ai fratelli Martinelli per tutti i giorni necessari al montaggio dello strumento.

Il 14.4.1859 dalla riunione del Capitolo della Chiesa Cattedrale rileviamo che il canonico Rev. Don Pietro Antonio Faraoni, si impegna a versare l’anticipo della somma di 150 scudi per l’acquisto del nuovo dell’organo, con i propri risparmi.

Nella riunione del venerando Capitolo del 28.6.1862 si deliberò di vendere il vecchio organo del Bonifazi (e proveniente dalla Chiesa di S.Maria sopra Minerva) alla Chiesa di San Francesco di Sutri per la somma di 100 scudi, come stimato dall’Organaro Antonio Martinelli, somma da pagare in cinque anni con rate annuali di 20 scudi (liber Capitolorum Chiesa Catt.le)

-Quarto Organo:

Nel 1913 il Vescovo Giuseppe Bernardo Doebbing aveva acquistato, un nuovo grandioso organo in sostituzione di quello del Cav. Antonio Martinelli, del valore di lire 20.000 (vedi memorie del Parroco Abele de Dominicis del 13.4.1916), costruito dalla ditta Pacifico Inzoli di Crema nel 1881 e proveniente dalla chiesa dei Preti della Missione presso Montecitorio (SS. Trinità). Il 30.6.1913 si stabilisce che il nuovo organo sarà montato dalla ditta Paoli di Campi Bisenzio nel termine di due mesi; il Capitolo della Cattedrale si impegna con il sig. Ulisse Paoli per accordare lo strumento ogni anno alla vigilia della festa di S.Dolcissima per la durata di 5 anni. Il costo sarà di lire 50 per ogni accordatura. Il 20.12.1913 Il Capitolo della Chiesa Cattedrale si impegna ad inserire uno stemma ed il nome del donatore (Vescovo Doebbing) sulla fronte del nuovo organo L’organo sarà suonato per la prima volta dal Prof. Cav. Renzi, organista di San Pietro, il 2.2.1914.

Anche presso la chiesa di san Francesco esisteva un organo, come si apprende leggendo il testamento del medico Giacomo Pontaleo (atto del notaio Marzio Lezi del 1.10.1612). Un altro ancora si trovava, nel 1645, presso il Monastero della SS. Concezione e veniva suonato da suora Agnese Giampieri Titilla, romana. Tale monastero, appartenente all’ordine Carmelitano, era ubicato in contrada di porta San Pietro.

 

Ogni anno, il 21 dicembre, festa di san Tommaso, il Capitolo della chiesa Cattedrale rinnovava le cariche e nominava, come direttore del coro uno o due Canonici. Il Coro, che cantava accompagnato dall’organo, è stato composto da canonici e alunni del Seminario fino ai primi anni del 1900. Sembra che fosse molto difficile sottrarsi a tale impegno, in quanto la richiesta di esserne esentati, accompagnata da motivazione scritta, era spesse volte respinta dal Capitolo.

Sappiamo che il 26.8.1738 risultava come maestro di Cappella e suonatore dell’organo il signor Biagio Cerilli, le cui prestazioni furono liquidate con 14 scudi, essendo prossimi i lavori di restauro della Fabbrica della Cattedrale. Lo stesso maestro Cerilli, il 20.4.1740 chiese al Capitolo della chiesa Cattedrale un aumento mensile di uno scudo, che fu accordato.

Il 9.8.1749 Il Capitolo della Cattedrale nomina maestro di Cappella il Signor Carlo Panta, compensato con 30 scudi annuali oltre ai pasti e al posto letto presso il Seminario in Piazza del Foro. Il contratto prevedeva l’ insegnamento del canto “fermo” e del canto “figurato” ai giovani seminaristi.

Il 28.8.1752 il maestro di Cappella Carlo Panta fa istanza al Capitolo della Chiesa Cattedrale, stante la sua avanzata età ed il desiderio di ritornare nel suo Paese, di poter assolvere il suo incarico di maestro di Cappella fino al prossimo mese di novembre e di esserne poi dispensato. Il Capitolo accoglie favorevolmente la richiesta.

Il 29.12.1757 sappiamo che il suonatore d’organo della Chiesa Cattedrale era il rev. Rettore del Seminario sig. Michele Bacillari, per il compenso di 12 scudi annuali, il quale nelle due precedenti feste di Natale aveva malamente suonato l’organo con disappunto sia del Capitolo che del Popolo e pertanto era stato licenziato.

Nella riunione del Capitolo della Chiesa Cattedrale del 23.8.1763 viene nominato Maestro dell’organo il Rev. Don Stanislao Corneli, per un compenso annuale di 18 scudi, in sostituzione del sig. nobile Cap. Federico fu Antonio Tondi, originario di Bagnaia, Governatore di Sutri e sposato con Donna Caterina fu Giov.Battista Vileggi di Sutri, il quale aveva rinunciato per i gravosi impegni civili.

L’1.5.1767 (prot.87 atti della comunità) la comunità di Sutri aveva acquistato un organetto portatile del costo di 100 scudi, per musiche da eseguire per la festa della patrona S.Dolcissima, versando un anticipo di 50 scudi ed il residuo saldato il 31.1.1768.

 

 

Il giorno 1.5.1767 (prot.87 atti della comunità) la comunità di Sutri aveva acquistato un organetto portatile, al costo di 100 scudi, per musiche da eseguire per la festa della patrona S.Dolcissima, versando un anticipo di 50 scudi ed il residuo saldato il 31.1.1768.

Il 7.7.1769 il Capitolo decise di migliorare l’organo con una mostra eseguita a “intaglio indorato e prospetto di stucchi” e tale lavoro fu commissionato agli artisti Andrea Romani e Silvestro Tosi. L’intaglio e l’indoratura dell’organo, eseguiti secondo il disegno dell’arch. Clemente Orlandi, più l’indoratura della cantoria e il fondo color perla, costarono complessivamente 120 scudi. Contestualmente furono ripulite le canne dell’organo e accomodati i mantici, tale lavoro doveva essere eseguito prima della festa di Santa Dolcissima.

Il 14.8.1775 il Capitolo provvide nuovamente all’aggiustamento dei mantici e alla ripulitura ed accordatura dell’organo.

Nel 1795 l’Organista della Chiesa Cattedrale era il sig. Francesco Mezzaroma il quale, accertata la volontà del Capitolo della Cattedrale nella seduta del 1.8.1822 di nominare un Maestro di Cappella, con lettera dichiarò le sue dimissioni ed il Capitolo nominò Organista il sig. Pietro Fabriani di Bassano di Sutri (provvisorio) il quale fu sostituito poi, dall’organista sutrino Felice Falcinelli.

Il 9.1.1823 Organista della Chiesa Cattedrale era il sig. Felice Falcinelli con uno stipendio mensile di scudi 1,50 considerato misero, che il Capitolo aumentò a 2 scudi.

Il 21.12.1832 l’Organista Felice Falcinelli si impegnava ad aggiustare l’organetto della scuola pubblica, pregando il Capitolo di concedergli l’aumento mensile a 6 scudi. Il Capitolo approvava.

Il 28.12.1841, dopo la nomina a Vescovo della Diocesi di Francesco Spalletti, il Capitolo della Cattedrale si impegnava ad eleggere un maestro di Cappella che fosse anche Organista nella persona del Prof. Antonio Ubaldo Altafulla da Gubbio (già nominato maestro della Banda concertistica di Sutri dal Consiglio Comunale) con il compenso annuale di 90 scudi. Il Capitolo si impegnava a pagare 40 scudi come Maestro di Cappella, provvedendo a licenziare l’Organista Felice Falcinelli il quale chiedeva una pensione annuale per i ventanni di servizio prestati.

Il 21.12.1842 il Capitolo della Chiesa Cattedrale con voti 10 contrari ed uno favorevole licenzia il Prof. Antonio Ubaldo Altafulla, accertato lo scarso impegno e le continue assenze. Il 15.12.1843 il Capitolo della Chiesa Cattedrale nomina Organista il sig. Felice Falcinelli, per il compenso di 2 scudi mensili, aumentati nel 1844 a scudi 2 e baiocchi 50.

L’organista Felice Falcinelli sarà ogni anno riconfermato nella carica fino al 20.4.1855, data della sua morte.

Il 20.4.1855 il Capitolo nomina Organista Don Filippo Pieri per un compenso mensile di scudi 2,50 poi nel 1856 aumentato a 3 scudi mensili.

Nel 1857 Organista viene nominato Giuseppe Persiani.

  

Il 13.11.1864 il Maestro di Cappella della Chiesa Cattedrale era il sig. Andrea Guidieri di Arezzo. Era pagato 70 scudi annuali da parte del Capitolo, quale Maestro di Cappella ed Organista, e 100 scudi mensili da parte del Comune, quale maestro della Banda Musicale, con la concessione di un locale per insegnare musica.

Il 3.3.1868 troviamo come Organista il Maestro Carlo Capocci, con un compenso di scudi 12 mensili.

Dal 1871 e fino al 23.3.1897, anno della sua morte, fu maestro di Cappella ed Organaro il Sig. Ferdinando fu Vincenzo Caffarelli, originario di Greccio e padre del famoso Reginaldo (nato a Sutri il 15.2.1891). Il maestro Ferdinando Caffarelli, nel 1896, risultava direttore della Società Concertistica Sutrina (Banda Musicale) e riceveva un compenso annuale di lire 575. Negli ultimi anni della sua vita il Maestro Ferdinando Caffarelli chiedeva spesso al Capitolo della Chiesa Cattedrale di poter assentarsi da Sutri in quanto impegnato a riparare organi in altre Città. Il Capitolo decideva di pagare le prestazioni del maestro in base alla presenza. Dopo la morte del Maestro Ferdinando Caffarelli, la moglie ed i numerosi figli, trovandosi in ristrettezze economiche e non avendo ricevuto sussidi o pensione dal Capitolo, si rifiutano di consegnare i libretti di musica del genitore ed il Capitolo si rifiuta di pagare l’ultima mensilità maturata prima del decesso.

 

Il 27.7.1897 il Capitolo nomina Maestro di Cappella ed Organista il Prof. Angelo Lucarelli fu Pasquale, nativo di Sora, con il compenso di lire 35 mensili.

Il 20.5.1904 viene istituita la “schola cantorum” su iniziativa del Vescovo G.B.Doebbing. Il sig. Angelo Lucarelli sarà maestro di Cappella sino al 27.7.1913, quando troverà una sistemazione in Roma. Il suo sostituto sarà il sig. Renato Cialli-Mezzaroma, Maestro della banda Musicale di Sutri e valente compositore di musica, nominato organista di Cappella con uno stipendio mensile di 35 lire.

Il 20.12.1914 il Capitolo della Chiesa Cattedrale su richiesta del Maestro Renato Cialli-Mezzaroma aumenta l’appannaggio mensile dello stesso a 40 lire. Il 19.3.1920 il Capitolo della Cattedrale su richiesta del Maestro Renato Cialli aumenta l’appannaggio mensile da lire 40 a lire 50, mentre quello dei cantori della “schola cantorum” da lire 60 a lire 100 annuali. Il Maestro Renato Cialli-Mezzaroma muore prematuramente il 20 luglio 1921 (anni 36). Nel liber Capitolorum del 24.7.1921 si dice :“Il maestro Renato Cialli-Mezzaroma il quale nel breve periodo di tempo disimpegnò detto officio con vero amore e squisitezza d’arte, da rendere anche la schola cantorum all’altezza del suo compito”.

 

Il 24.7.1921, Il Capitolo nomina Maestro di Cappella il Rev. Arciprete Parroco di San Silvestro, Don Ciro Ercoli. Don Ciro fu Achille Ercoli era nato a Fiano Romano il 30.3.1872 ed era stato ordinato sacerdote a Nepi il 4.4.1897. Aveva occupato l’ufficio di Parroco nel paese di Morlupo dal gennaio 1898 al luglio del 1904; nell’agosto del 1904 fu nominato Parroco della Chiesa di San Silvestro di Sutri, nonché erudito insegnante e poliglotta presso il Seminario di Sutri, oltre che Curatore dell’eredità di Mons. G.B.Doebbing.

Il 18.11.1922 il Capitolo della Chiesa Cattedrale invitò il Prof. Pietro Fioravanti, già direttore del Concerto Municipale di Sutri, ad assumere anche l’ufficio di Organista e direttore della Cappella della Cattedrale, per il compenso mensile di lire 50.

Poichè il Prof. Pietro Fioravanti si doveva assentare da Sutri, dall’8.4.1923 il Capitolo della Chiesa Cattedrale nomina il Rev. Parroco, Don Ciro Ercoli, Maestro di Cappella, col compenso di lire 30 mensili. Don Ercoli mantiene tale carica per gli anni che vanno dal 1924 fino al 1933.

[Il 9.2.1947 Don Ciro Ercoli viene dispensato dalla partecipazione al Coro a causa di un esaurimento, seguito ad una operazione chirurgica, poi riprenderà le sue mansioni.

Il giorno 1.2.1953 Don Ciro Ercoli, cancelliere vescovile, presenta richiesta scritta di dispensa dal coro per malattia, la richiesta è accolta dal Capitolo. Egli morirà presso l’Ospedale di Ronciglione il 13.3.1953 [e verrà sepolto nel locale cimitero].

Tornando alle nomine annuali troviamo che, il 21.12.1934 il Capitolo della Chiesa Cattedrale nomina Maestro di Cappella il sig. Capodacqua Ulderico già direttore del Concerto Musicale di Sutri.

Il 21.12.1943 il Capitolo della Chiesa Cattedrale nomina Maestro di Cappella l’Ingegnere Alfeo Curi, confermandolo anche per l’anno 1944.

Il 21.12.1945 il Capitolo della Chiesa Cattedrale nomina Maestro di Cappella il rev. Don Antonio Spinucci nato a Sutri l’ 8.3.1920.

Il 21.12.1946 il Capitolo della Chiesa Cattedrale nomina Maestro di Cappella il sig. Angelo Fattori, rinnovando il contratto anche per l’anno 1947.

Nei primi anni del 1950, l’organo restò muto, non avendo il Capitolo della fabbrica della Chiesa Cattedrale le risorse economiche per un suo parziale restauro, che potè essere eseguito solo nel 1955 ad opera dell’organaro Guido Boccolini, con una spesa di lire 350.000. In quell’occasione furono eliminati alcuni registri e pedaletti considerati superflui perchè fatiscenti ed aggiunto l’elettroventilatore. Sotto la direzione del Maestro Don Antonio Spinucci, con la presenza della Schola Cantorum il 15.8.1955 l’organo riprese a suonare e fu eseguita La messa di Perosi all’amico Cervi.

Il 17.11.1956, durante la cerimonia per l’ inaugurazione del monumento ai caduti Sardi, alla presenza del Presidente del Consiglio Antonio Segni, del ministro delle finanze Giulio Andreotti e del Vescovo Gori, il Maestro Don Antonio Spinucci insieme alla schola cantorum eseguì un famoso “Requiem”.