La nobile famiglia Mancinelli

© di Luigi Zuchi X-2014

 

Portale fam. Mancinelli - Via Veneto civ. 10 (contrada Mesagne )

Questo parziale sunto storico nasce dalla richiesta dell’amico Giuseppe Mancinelli il quale voleva sapere notizie sulla nobile famiglia Mancinelli nel periodo medievale e rinascimentale. Sono rammaricato di non aver compiuto il lavoro di ricerca durante la vita terrena del compianto Giuseppe ma, sono sicuro che saprà ascoltare e offrire il suo solito e radioso sorriso. Permangono forti dubbi che l’attuale famiglia Mancinelli sia la discendente diretta della stessa. La ricerca è parziale e mi auguro che le future generazioni sapranno proporre il periodo che va dal 1600 al 1749, quando nasce l’ultimo erede Filonio Pompeo Liborio (14.7.1749) figlio del domino Giuseppe Antonio Mancinelli e donna Maddalena Paradisa Palombi.

La nobile famiglia dei Mancinelli è una delle più antiche famiglie della città di Sutri. La superstite documentazione notarile dell’archivio storico sutrino ci rivela che vari componenti della famiglia svolgevano attività molto remunerative trattandosi di dottori in medicina, dottori in legge, aromatari (farmacisti), notai o arcipreti, inoltre erano legati da vincoli matrimoniali con le nobili famiglie degli Anguillara, dei Luzzi, dei Perelli, dei Pierleoni (già Arragiati), dei Manosio, dei Pythio (o Pichio) e degli Odeschi. Il più antico documento risulta essere il testamento di Giovanni Mancinelli, nel quale il testatore impone ai suoi eredi che dopo la sua morte, si invii una buona e devota persona a visitare le chiese di S.Michele Arcangelo di Monte Galgano e San Nicola di Bari a pregare per la salvezza dell’anima sua, privilegio riservato alle sole nobili famiglie dell’aristocrazia sutrina, in quanto il pellegrinaggio comportava una spesa rilevante (tradizione forse derivante dal dominio longobardo). Tale ultima volontà, che si ripete in vari atti notarili, è ben raffigurata nei dipinti della chiesa, già Mitreo, di S.Michele Arcangelo o Madonna del Colosseo poi detta Madonna del Parto, esempio unico e prezioso dei pellegrinaggi medievali, spesso trascurata e non convenientemente valorizzata da chi preposto allo sviluppo turistico della Civitas. Numerosi pellegrini transeunti per Sutri non sono informati dell’esistenza di un simile tesoro in cui è esplicata la motivazione secolare del loro pellegrinaggio.  

Il 19.9.1406 il domino Giovanni Mancinelli, giacente infermo e temendo la futura morte, detta il proprio testamento al notaio Stefano Marcoli, dichiarando di essere sepolto nella chiesa di San Silvestro. Lascia al Vescovo di Sutri 30 bolognini quale canonica porzione, dopo la sua morte impone ai suoi eredi di mandare una buona e devota persona a visitare la chiesa del Laterano in Roma a pregare per la salvezza dell’anima sua, inoltre impone di mandare una buona e devota persona a visitare le chiese di San Michele Arcangelo di Monte Galgano e la chiesa di San Nicola di Bari, per ognuna vuole che si ponga una libra di ceri nell’altare principale. Lascia alla chiesa di San Silvestro un pezzo di terra con plagia e costa nella valle di Rigotani per riparazione della chiesa. Lascia ad Antonio figlio del maestro Giacomo Maristelli, suo discepolo, un vestito di quattro ducati. Alle figlie Angelella, Palozia e Andreozia lascia 100 fiorini ognuna quale dote per il futuro matrimonio. Nomina eredi universali i figli maschi Antonio e Francesco, lascia alla moglie Renzia l’usufrutto dei suoi beni, vita natural durante e la curatela dei propri figli, osservando lo stato vedovile (atto notaio Stefano Marcoli prot. 1023).

Il testatore Giovanni Mancinelli vivrà ancora per vari anni ed avrà la gioia della nascita di altri due figli: Nicola e Margherita. Antonio e Palozia, figli di Giovanni Mancinelli, sono morti presumibilmente in giovane età.

-Francesco si sposa con donna Lucia di Giovanni Vannozi ed avranno i figli Caterina e Antonio;

-Nicola si sposa con donna Agnese ed avrà un figlio di nome Petruccio, poi con la nobile Laurenzia di Pietro Luzzi avrà due figli di nome Allovisia e Prospero;

-Angelella sposerà il nobile Paolo Ventrocchi ed avranno due figlie Caterina e Perna;

-Adreozia sposerà il nobile Antonio (della) Soma e nasceranno i figli Angelella, Giordano e Francesco;

-Margherita sposerà il domino Nardi Angeli e non avrà figli superstiti.

-Il 10.4.1461 il domino Nicola fu Giovanni Mancinelli, giacendo in letto infermo ma sano di mente ed intelletto e temendo la futura morte, detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolto nella chiesa di San Silvestro nella sepoltura di suo padre. Lascia all’ospedale della Disciplina un ducato per la riparazione ed altro necessario; lascia alla chiesa di San Silvestro 20 ducati per la riparazione ed altro necessario; lascia alla chiesa di S.Maria fiorini 20 per riparazione. Obbliga i suoi eredi a restituire la dote di 200 fiorini alla nobile donna Laurenzia figlia del fu Pietro Cecco Luzzi sua attuale moglie. Dichiara di aver costituito la dote per la figlia Allovisia (sposata con il famoso dott.Biagio Perelli). Nomina eredi universali i figli legittimi e naturali Petruccio e Prospero. Atto in domo del testatore sita in contrada Porta S.Pietro presenti i testi, presbitero Giuliano Battista di Giovanni Salomoni di Nepi, Angeluzio Florenzoli, Nardo di Pietro Angeli, Angelo Ranucci, Pietro Antonelli e Taddeo Andrea magistro Andrea di Sutri (atto del notaio Giovanni Cobuzi volume 22). Il domino Prospero figlio di Nicola Mancinelli e madre nobile Laurenzia Luzzi esercitante l’attività di speziale, gestirà per vari anni l’aromataria (erboristeria) della nobile famiglia Luzzi posta nel Borgo minore di Sutri al confine con la chiesa parrocchiale di S. Cecilia e retro Platea S.Cecilia.    

-Il 30.12.1471 donna Lucia fu Giovanni Vannozzi vedova del fu Francesco Mancinelli, temendo la futura morte, detta il proprio testamento e dichiara di essere sepolta nella chiesa di S.Silvestro; lascia 10 fiorini alla chiesa cattedrale di Sutri per l’acquisto di una pianeta in remissione dei suoi peccati; lascia a Paolo suo nipote figlio della fu Caterina 10 fiorini in ragione di 35 bolognini romani per ogni fiorino. Lascia ai suoi nipoti Petruccio e Prospero figli del fu Nicola Mancinelli fiorini 10 ognuno. Nomina erede universale il magistro dottore in medicina Antonio suo figlio legittimo e naturale. Atto in civitas Sutri, in casa del magistro Antonio sita in contrada Porta San Pietro, presenti i testi presbitero Paolo fu Nardo Cobuzi, nobili Paolo e Gabriele del fu Pietro Paolo Pierleoni, Ser Placido di Nicola Vetule, Ser Francesco Muccioli, Ser Francesco di Pietro Manosio e Antonello Rainaldi spagnolo abitante in Sutri (atto del 30.12.1471 vol.23 del notaio Giovanni Cobuzi).

-Il doct. medicine nobile vir Antonio figlio di Francesco fu Giovanni Mancinelli (presumiamo poco prima del 1460) era sposato con la nobile Donna Polisena Anguillara figlia del fu nobile Giuletto Anguillara del ramo di Capranica e madre nobile donna Angela Golini di Civitella Cesi (dote parziale di 80 fiorini-su un totale di 600 fiorini (atto del 18.5.1460 vol.22 notaio G.Cobuzi).

La sua abitazione in Sutri era in contrada Porta San Pietro in vocabolo Mola dell’oliva (oggi detta Mondoliva, volgarmente, Mandoliva).

Il nobile doct. medicine Antonio Mancinelli gestiva la grandiosa tenuta dell’Aiola (di 1.700 ha.) posta ai confini dei castri di Bassano, Veiano, Donazzano, Yschia e Vicarello di proprietà di Pierleone figlio di Francesco detto “Compagno” o “Arragiati” (poi divenuti Pierleoni) che affittava, in parte, al conte Everso dell’Anguillara domino di Stabia per la somma di 120 ducati annuali ed era proprietario di una Aromataria (oggi farmacia) nel Burgo minor sutrino di fronte Porta Franceta (seu Porta Gallice) a confine con l’albergo del Leone e la Chiesa di S.Cecilia.

-Il 18.10.1483 il nobile Antonio Mancinelli sposò la propria figlia Angela al nobile Ser Francesco fu Pietro Manosio (notaio) con dote di 300 fiorini (atto del notaio Ippolito Conti vol.24). Dal matrimonio di donna Angela Mancinelli e Ser Francesco Manosio nasceranno i figli Domenico e il famoso doct. medicina Pietro Manosio.

-Il 18.8.1489 il nobile doct. medicine Antonio Mancinelli dà in sposa la figlia Caterina al nobile Giovanni Francesco fu Battista Rocchi di castro Bracciano, con dote di 200 fiorini (atto del notaio I. Conti vol. 94). Dal matrimonio nasceranno i figli Antonio, Nicola e Clemenzia.

-Il 21.3.1492 il nobile Antonio Mancinelli, giacente in letto infermo ma sano di mente ed intelletto detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolto nella chiesa di San Silvestro nella cappella dove è stata sepolta sua madre Lucia. Dichiara che i suoi eredi devono costituire la dote per la figlia Porzia nonché la dote per la figlia Francesca che vuole farsi monaca. Nomina usufruttuaria e curatrice dei beni la moglie Polisena Anguillara, eredi universali in parti uguali i figli Pirrano e Giovanni. Atto in Sutri in domo del testatore sita in contrada Porta S. Pietro in loco detto la Mola dell’Oliva, presenti i testi, nobile Giacomo Odeschi, nobile Francesco Soma e domino Laurenzio Giordano Soma, Ser Francesco Manosio, Pietro Mancinelli, nobile Gabriele Pierleoni e Antonio domino di Saxo de Volterra (atto del notaio Ser Ippolito fu Pietro Conti volume 24).

-Il 29.4.1494 la nobile donna Porzia fu Antonio Mancinelli si sposa con il nobile Giacomo fu magistro Guidone Odeschi, la dote garantita dal nobile Angelo Anguillara (nipote di donna Pantasilea) ammonta a 600 fiorini. Atto in civitas Sutri in domo del Rev. domino Francesco Moscardi vescovo di Todi sita in Platea Fori, presenti i testi nobile Ippolito Panalfuti, nobile Andrea di Angelo Ser Domenico Spinosi e Prisco di Coluzia Basili (atto rogato dal notaio Ser Ippolito Conti volume n.26). Dal matrimonio di Porzia e Giacomo Odeschi nasceranno i figli Domenico, Annibale, Francesco, Gregoria, Pantasilea, Marzia e Pietro.

-Il 17.7.1500 donna Berardina figlia del fu Renzo Cecco Lupi e moglie del fu Prospero Mancinelli, detta il proprio testamento e dichiara di essere sepolta nella chiesa catt.le di S.Maria, nomina eredi universali i figli Laurenzio e Mario con obbligo di costituire la dote per le figlie Camilla e Laurenzia, procuratore e curatore dei propri figli nomina il Rev. nobile Giacomo Luzzi, sutrino vescovo di Caiazzo (atto del notaio Simone Marri volume 75). Donna Berardina vivrà ancora vari anni e nel 1507 costituirà la dote per la figlia Camilla che diventerà monaca nel convento di San Berardino di Viterbo. Il 10.10.1507 (atto del notaio Scipione Quaglioni vol.79) donna Berardina sposerà la figlia Laurenzia al domino Giovanni Pietro Medici della diocesi di Novara (aromatario in Sutri) e la dote conferita da donna Berardina ammonta a 200 fiorini. Dal matrimonio di donna Laurenzia Mancinelli con Giovanni Pietro Medici nascerà un figlio di nome Giovanni Angelo.  

-Il 10.1.1504 la nobile donna Allovisia fu Nicola Mancinelli e moglie del fu nobile doct.medicine Biagio Perelli, temendo la futura morte detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolta nella Chiesa a scelta del suo erede. Lascia a Mario e Laurenzio suoi nipoti fiorini 30. Dona alla chiesa di S.Maria di Monte Bono (Madonna del Carmine) una parte dei suoi beni a discrezione della sua erede. Nomina erede universale dei suoi beni la figlia legittima e naturale donna Giulia (atto del notaio Scipione Quaglioni volume 79). La nobile donna Giulia Perelli in seguito sposerà il nobile Lelio Odeschi e dal matrimonio nascerà la figlia Livia.  

-Il 22.3.1504 la nobile donna Polisena fu Giuletto Anguillara, vedova del fu doct.medicine Antonio Mancinelli, giacente inferma in letto ma sana di mente ed intelletto, detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolta nella chiesa di San Francesco; dona alla cappella della Madonna Crociata nella catt.le di S. Maria un ducato; dona alla chiesa di S.Maria di Monte Bono (Madonna del Carmine) un ducato. Obbliga i suoi eredi a governare e vestire la figlia Francesca vita natural durante; infine nomina eredi universali i figli Pirrano e Giovanni. Atto in civitas Sutri in domo eredi magistro Antonio Mancinelli sita al confine con proprietà eredi Alessandro Gregori e via a due lati e proprietà eredi Pietro Mancinelli e altro lato, presenti i testi nobile milite aurato Angelo Anguillara, nobile Francesco fu Evangelista Anguillara, Andrea Alessandro Gregori e Mariano Paluzzi (atto del notaio Scipione Quaglioni volume 79).

-Il 14.5.1505 il nobile Pirrano fu Antonio Mancinelli giacente infermo in letto, ma sano di mente ed intelletto, detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolto nella chiesa di San Silvestro, nella sua Cappella, nomina sua moglie Jacobella curatrice della figlia Domitilla alla quale impone di costituire la futura dote. In caso di morte della figlia Domitilla, erede universale nomina la figlia Tisbes (atto del notaio Scipione Quaglioni volume 79). Il 28.7.1507 la nobile donna Domitilla figlia del fu Pirrano Mancinelli sposerà il nobile doct. jure Tranquillo Pythio. Dopo il matrimonio donna Domitilla andrà ad abitare nella casa del marito nobile Tranquillo Pythio in Via San Francesco n. 20 nella vecchia contrada Mergoli (detta la casa di Ponzio Pilato); dal matrimonio non nasceranno figli. Donna Domitilla morirà dopo il testamento rogato l’8.12.1546.

-L’1.6.1505 il nobile Pirrano figlio del fu Antonio Mancinelli, dà in sposa la figlia Tisbes con il doct. medicine Giovanni Battista figlio del fu Ser Giuliani Peregrini di Capranica, la dote promessa, dopo la consumazione del matrimonio e garantita dal nobile Angelo Anguillara, ammonta a 500 fiorini (atto del notaio Francesco Fresio volume 78).

-L’1.6.1506 il nobile doct. jure Giovanni figlio del fu Antonio Mancinelli si sposa con la nobile donna Pulisena figlia del nobile Pietro fu Paolo Pietro Pierleoni e madre fu donna Agnese, la dote promessa, da erogare entro 5 anni dal matrimonio, ammontava a 1.000 fiorini (atto del notaio Scipione Quaglioni volume 79). Dal matrimonio nasceranno i figli Antonio e Virginia. Seguita la morte della nobile Polisena Pierleoni (1520) il nobile doct. jure Giovanni Mancinelli sposerà donna Berardina Boccardi di Fara e dal matrimonio nasceranno i figli Girolamo, Mancinello, Emilia e Fabio.

-Il 20.9.1514 il dominus Laurenzio fu Prospero Mancinelli esercita l’attività di speziale e risulta sposato con donna Basilea figlia di Gregorio fu Cristoforo Gregori e riceve la somma parziale di 60 fiorini quale dote della moglie (atto rogato dal notaio Curzio Berardi vol. 14).

-Il 25.2.1518 la nobile donna Pulisena figlia del fu Pietro Pierleoni con l’assenso del marito nobile Giovanni Mancinelli e nobile donna Laura Pierleoni con l’assenso del marito nobile Angelo Rosei di Capranica e nobile Giulio fu Paolo Pietro Pierleoni loro zio, vendono parte della tenuta dell’Aiola detta “Lo Piano” e una quarta parte della tenuta dell’Aiola detta “Monte Lungo” che possiedono a confino con il tenimento Vicarelli, tenimento Ischia e tenimento Agliola predetta che possiedono la chiesa di s.Maria della Quercia e l’ospedale di S.Spirito in Saxia de Urbe agli Ill.mi conti Fabio e Lorenzo dell’Anguillara di Cere per l’importo di 800 ducati (atto del notaio Giovanni Conti volume 129).

-Il 9.11.1522 il nobile Giovanni Mancinelli vende ogni masserizia della sua Aromataria, posta nel Borgo minore di Sutri in parrocchia S.Giovanni del Monte al confine con i beni del nobile Angelo Anguillara; beni di Prospero Petrucciani, via e altro lato al domino Laurenzio Mancinelli per l’importo di 74,5 ducati. Atto in Sutri, in suburbio in sopradetta Apoteca seu Aromataria presenti i testi magistro Pietro Gregori, Ser Giulio Pierleoni e Paolo Vileggi di Sutri (atto rogato dal notaio Giovanni fu Ippolito Conti volume 109).

-Nel 1525 Mario fu Prospero Mancinelli risultava sposato con donna Blonna fu Giacomo Paolo Silvestri.

-Il 29.7.1527 Mario Mancinelli detta il proprio testamento dalla finestra dell’abitazione di sua moglie Blonna Silvestri la quale si presumeva malata di morbo pestifero, in contrada Mesagne, dichiarando di essere sepolto nella Chiesa catt.le di S. Maria, dove sono sepolti i suoi antecessori; lascia alla figlia Altobella fiorini 300 per la costituzione della dote e nomina erede universale il figlio Giacomo e, in caso che suo figlio Giacomo muoia in giovane età, erede universale nomina il fratello Laurenzio (atto del notaio Giovanni Conti volume 131).

-Il 3.10.1527 il domino Laurenzio fu Prospero Mancinelli, vedovo di Basilea Gregori si sposa con donna Sigismonda figlia del fu Sebastiano Absalonni, la dote conferita da Sigismonda è costituita da tutti i beni posseduti attualmente (atto del notaio Giovanni Conti vol. 114).

-Il 20.12.1527 donna Angela figlia del fu nobile Antonio Mancinelli e vedova del fu Ser Francesco Manosio, per grazia di Dio sana di mente ed intelletto e temendo la futura morte dichiara di essere sepolta nella chiesa di San Silvestro vicino al sepolcro di Bernardino suo nipote (figlio del fu Domenico Manosio). Dona per rimedio dell’anima sua una tovaglia grande sposareccia per metà all’altare principale della Chiesa di San Francesco e l’altra metà per il dipinto della figura del SS. Salvatore che è portato in processione per la città nella vigilia dell’Assunzione della Beata Vergine Maria (14 agosto). Lascia alle monache del monastero della Concezione (Carmelitane) fiorini 3 correnti. Dona al Vescovo di Sutri soldi 5 quale canonica porzione. Lascia ad Antonio figlio del nobile Giovanni Mancinelli suo nipote mezzo pallio e a donna Berardina moglie di Giovanni l’altra metà. Erede universale nomina il nobile magistro Pietro Manosio suo figlio legittimo e naturale e suo nipote Tarquinio figlio del fu Ser Domenico Manosio suo figlio legittimo e naturale. Atto in Sutri, in domo solita abitazione del sopradetto magistro Pietro Manosio, sita in civitate Sutri in contrada Porta S.Pietro al confine con beni del nobile Giacomo Antonio Rogeri, prop. Tarquinio Manosio e altro lato, presenti i testi nobile doct. jure Tranquillo Pythio, Giovanni Paluzzi, Camillo Merule, Sebastiano di Giacomo Piche, Agostino di Costantino Cialli, Angelo del maestro Pietro muratore e Giacomo Lazari. (atto del notaio Ser Paolo Pierleoni vol. 118).

-Il 25.8.1530 il domino Laurenzio Mancinelli vedovo di donna Sigismonda Absolonni, si sposa con donna Lavinia fu Laurenzio Mei. La dote conferita, dopo la consumazione del matrimonio è di 400 fiorini. (atto del notaio Giovan Battista Ladislai volume 169).

-Il 6.1.1531 il nobile doct. jure Giovanni Mancinelli, giacente in letto e temendo la futura morte, detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolto nella sua cappella del Crocefisso esistente nella Chiesa di San Silvestro. Lascia al vescovo sutrino soldi 10 quale canonica porzione, lascia alla figlia Emilia 150 ducati in quanto è inferma e gli eredi sono obbligati a mantenere e vestire per tutta la sua vita. Dona alla figlia Virginia ducati 150 quale dote per il futuro matrimonio. Restituisce al figlio Antonio ducati 125 quale parte della vendita della tenuta dell’Aiola. Dichiara che la moglie Berardina è pregnata e, se il nascituro sarà maschio, sarà erede in parte eguale ai suoi fratelli Antonio e Girolamo (atto del notaio Ser Paolo fu Giulio Pierleoni volume 182).

-Il 14.2.1531 Antonio figlio del fu Giovanni Mancinelli, di anni 14, con l’assenso del nobile Angelo Anguillara, nobile Tranquillo Pythio (o Pichio) e nobile doct. medicine Pietro Manosio, suoi curatori consenzienti, loca ed affitta per tre anni futuri iniziando dal 1 luglio p.v. a Laurenzio Mancinelli presente e conducente per detto tempo, ogni singolo bene e masserizia dell’Aromataria che possiedono in proprietà indivisa nella città. Quale locazione detto Laurenzio si impegna a pagare ogni anno ducati 11, di tre mesi in tre mesi. (atto del notaio Giovanni Conti vol.118). Il 27.9.1531 si concorda che il reddito dell’Aromataria per 8 ducati annuali sia concesso a donna Bernardina per il sostentamento e alimentazione dei figli Girolamo, Virginia e Fabio e il residuo di 3 ducati sia concesso al figlio Antonio.

-Il 13.1.1537 Antonio fu Giovanni Mancinelli sposa donna Porzia figlia del magistro doct. medicine Onofrio Avari. La dote promessa dal padre di donna Porzia è di 300 ducati da erogare 100 ducati dopo il matrimonio e 200 ducati dopo la consumazione dello stesso. Atto in civitate Sutri, in chiesa S.Maria nell’altare maggiore di detta chiesa presenti i testi Laurenzio Mancinelli, nobile Girolamo Saragoni, Girolamo Avari e Vespasiano Gregori. (atto del notaio Giov Battista Ladislai vol.170). Dal matrimonio nasceranno i figli Cinzio e Cristoforo.

-Il 22.10 1542 il domino Laurenzio Mancinelli dà in sposa la propria figlia Berardina a Brandizio figlio del fu Organtino Moscardi con promessa di dote di 100 scudi da erogare dopo la consumazione del matrimonio. Atto in Sutri, in domo solita abitazione del suddetto Laurenzio aromatario, sita in contrada Mesagne al confine con Antonio Formagi via e altro lato, presenti i testi presbitero Sante Cialli, ill.mo doct. jure Pietro Paolo Spinosi, Antonio Nesule e Bernardino Mezzaroma. (atto rogato dal notaio Ser Paolo Pierleoni vol. 192).

-L’8.12.1546 la nobile donna Domitilla figlia del fu Pirrano Mancinelli e moglie d’esimio doct.jure Tranquillo Pythio giacente inferma in letto ma sana di mente ed intelletto detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolta nella chiesa di San Francesco nella cappella sotto il titolo Visitazione Beata Maria Vergine nel sepolcro di proprietà del marito. Lascia al Vescovo sutrino 10 soldi. Dona ad Antonio del fu Giovanni Mancinelli suo nipote fiorini 50. Nomina erede universale dei propri beni il marito nobile Tranquillo Pythio. (atto del notaio Giovanni Cialli volume 309).

-Il 19.5.1549 il domino Laurenzio Mancinelli (aromatario) autorizza il matrimonio del figlio Prospero, il quale esercita l’attività di speziale, con donna Andreozia figlia di Tito Adde (seu Adami). La dote garantita garantita da Tito Adde ammonta a 300 fiorini (atto del notaio Ser Domenico Palozzi volume 254).

-Il 2.1.1550 il domino Laurenzio Mancinelli autorizza il matrimonio del figlio Giovanni Battista con donna Minerva figlia del fu Marco Joannoni di Corchiano diocesi di Civita Castellana. La dote conferita dal fratello di donna Minerva domino Giovanni Francesco ammonta a ducati 400 da erogare entro due anni dalla consumazione del matrimonio (atto del notaio Ser Domenico Palozzi volume 255).

-Il 23.10.1556 il domino Laurenzio Mancinelli autorizza il matrimonio del figlio Tullio con donna Diana figlia del domino Antonio Petruzzi. La dote promessa da Antonio Petruzzi ammonta a 600 ducati da conferire dopo la consumazione del matrimonio (atto rogato dal notaio Ser Domenico Palozzi volume 261).    

-Il 26.4.1557 il domino Girolamo fu Giovanni Mancinelli costituìsce una società con Domenico Grifaldo di castro Corresi in Sabina (sotto il governo dell’Ill.mo Giovanni Antonio Ursini), per la durata di 3 anni ad iniziare dalla data del presente contratto. Il domino Girolamo Mancinelli conferiva in detta società la somma di scudi 229 mentre Domenico Grifaldo deve con la propria opera acquistare e vendere maiali, grano e olio, con diligenza e senza vizio o frode. Estinta la società detto Domenico doveva consegnare al domino Girolamo gli scudi 229 oltre la metà del guadagno maturato da tale commercio. (atto del notaio Domenico Palozzi vol. 262).

-Il 9.11.1557 i domini Cinzio e Cristoforo figli del fu Antonio Mancinelli, con l’assenzo della madre donna Porzia Avari, non confermano al domino Laurenzio Mancinelli la locazione di metà della masseria dell’aromataria che i contraenti possiedono indivisa (atto del notaio Giacomo Antonio Ritozza volume 334).

-Il 30.8.1560 il domino Laurenzio Mancinelli, temendo la futura morte detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolto nella chiesa seu cappella di S.Lucia davanti all’altare laterale (la chiesa o cappella di S.Lucia era ubicata in Platea Fori, oggi Piazza del Comune, attuale forno) ed il suo corpo vestito del sacco o veste della Confraternita (accertato che Laurenzio Mancinelli ricopriva la carica di Priore della Confraternita di S.Lucia che gestiva l’Ospedale della Disciplina posto nel Borgo minore di Sutri – contrada Calzolerie- e dava ricovero a pellegrini e poveri) . Dona alla confraternita del SS. Corpo di Cristo scudi 3 per la salvezza dell’anima sua. Dona alla confraternita di S.Lucia scudi 2. Dona alla confraternita di S.Rocco di Sutri scudi 1. Lascia al vescovo di Sutri soldi 10 quale canonica porzione. Nomina sua moglie Lavinia, vita natural durante, osservando lo stato vedovile, domina e usufruttuaria di ogni suo bene. Dice di aver restituito al figlio Prospero nato dalla prima moglie Basilea Gregori la dote di 200 scudi. Asserisce di aver speso molta pecunia a beneficio del figlio Tullio attualmente studente nella città di Perugia. Asserisce che il figlio Giovanni Battista nato dalla seconda moglie Sigismonda Absalonni ha ricevuto la parte di dote di sua spettanza. Infine nomina eredi universali i figli Prospero, Giovanni Battista, Tullio, Francesco e Pomponio. Atto in Sutri in domo del testatore, in contrada Mesagne al confine con beni della moglie Lavinia, proprietà domino Filippo Argenti, via e altro lato (atto del notaio Domenico Palozzi volume 265). In effetti il domino Laurenzio vivrà ancora per vari anni.

-Il 18.11.1563 il domino Laurenzio Mancinelli padre dell’Ill.mo doctor Tullio deve restituire la quota parte della dote della fu Diana Petruzzi, sua moglie deceduta prima della consumazione del matrimonio ammontante a scudi 220. (atto a rogito del notaio D.co Palozzi vol. 268). Ill.mo doct. Tullio Mancinelli, dopo la morte della moglie abbraccerà la vita religiosa, divenendo Arciprete della Chiesa catt.le di S.Maria e Vicario del Vescovo di Sutri e Nepi.  

-Il 27.3.1563 il domino Antonio Petruzzi e Laurenzio Mancinelli unitamente al figlio Prospero, asseriscono che il 10.7.1557 contrassero una società in arte Aromataria con capitale di detto Antonio e persona ed opera di detto Laurenzio e Prospero e fu acquistata la masserizia necessaria a svolgere tale attività dal fu magistro Giacomo Pontaleo come annotato nei libri dell’aromataria. Al presente pagati i fornitori e diviso il lucro, le parti contraenti si quietanzarono vicendevolmente. Atto in Sutri, in contrada Mesagne in apoteca aromataria predetta posta sotto l’abitazione del domino Ippolito Conti, nella Platea Fori presenti i testi Giacomo Pezuti e Antonio del maestro Simone. (atto del notaio Domenico Palozzi vol.268).

-Il 30.3.1563 il giovane erudito Pomponio figlio di Laurenzio Mancinelli è nominato notaio da parte del nobile Giovanni Battista de Arcu, sutrino Cavaliere de Lilio conformemente alla bolla del Papa Paolo III del 4.8.1546 confermata dalla bolla di Paolo IV il 12.9.1556 (atto rogato dal notaio Antonio Biagio Mezzaroma volume 354). Del notaio Pomponio Mancinelli presso l’archivio storico di Sutri sono conservati gli atti rogati dal 1563 al 1575 che sono attinenti alla città di Sutri ed al castro di Vejano.

-Nel 1564 anche Cinzio figlio del fu Antonio Mancinelli è nominato notaio e presso l’archivio notarile di Sutri sono conservati i suoi atti che vanno dal 1564 al 1586.

-Nel 1566 il domino Fabio fu Giovanni Mancinelli era sposato con la nobile donna Felicita fu Ascanio Barnabei di Fara e dal matrimonio il 20.4.1567 era nato Mancinello (deceduto in giovane età), poi Volumnio nato il 26.6.1569, Marzia nata il 19.3.1571 e Mancinello nato il 12.2.1576.

-Il 30.5.1568 il domino Laurenzio Mancinelli autorizza il matrimonio del figlio Francesco detto Spagnolo con donna Pennelope di Antonio Paluzzi. La dote conferita dal padre di Pennelope ammonta a 300 scudi (in ragione di giuli 10 ogni scudo), di cui 100 scudi entro ottobre p.v. e 200 scudi dopo la consumazione del matrimonio.Atto in Sutri, in contrada Mesagne, nel palazzo vescovile presenti il presbitero Camillo Cacchioni e Mariano Petrilosci di Sutri. (atto rogato dal notaio Ser Domenico Palozzi volume 243).

Il 3.11.1572 il dominus Girolamo fu Giovanni Mancinelli, giacente in letto ma per grazia dello spirito santo sano di mente ed intelletto detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolto nella chiesa di San Silvestro nella sua Cappella sotto l’invocazione o titolo della SS. Trinità. Lascia al vescovo di sutri soldi 10. Dona per la salute dell’anima sua scudi 300 d’oro in oro (in ragione di giulii 11,5 per ogni scudo) di cui scudi 75 per il rifacimento della sua Cappella, con un nuovo dipinto della SS.Trinità nuovo altare con paramenti e puteo (pozzo), soffitto e cancello, il cui patronato sarà per sempre della famiglia Mancinelli con diritto di nominare il Cappellano o Rettore che è obbligato a celebrare tre messe ogni mese. Il testatore per la salvezza dell’anima sua ordina di celebrare tante messe in Roma e extra, come segue:

1) Trenta messe nella chiesa di San Gregorio donando per elemosina 3 scudi;

2) Trenta messe nella chiesa di S.Maria supra Minerva donando 3 scudi per elemosina;

3) Trenta messe nella chiesa di S.Maria Maggiore nell’altare del Presepe di ns. Sig. Gesù Cristo donando scudi 4,5 per elemosina;

4) Trenta messe nella chiesa di S. Praxedis nella Cappella nella quale è la colonna di ns. signore Gesù Cristo donando scudi 4,5;

5) Trenta messe da celebrare nella chiesa si S. Lorenzo extra muro Urbe nella Cappella dove si celebrano le messe dei defunti donando scudi 6 per elemosina.

Per la salute dell’anima sua dona 5 scudi alla Confraternita del SS. corpo di Cristo della civitas sutrina e 5 scudi per la chiesa di S.Giacomo extra muro detta civitas. Lascia a Nicola ragazza al presente sua serva scudi 30 e un materazzo di lana con pagliericcio. Lascia a donna Prudenzia Celestini di Capranica scudi 11,5. Eredi universali nomina Volumnio e Mancinello suoi nipoti figli del domino Fabio suo fratello. Atto in Sutri, in contrada Porta S.Pietro in domo abitazione del testatore al confino con eredi Agostino Cialli, proprietà eredi Ser Domenico Palozzi, proprietà eredi donna Paradisa Patiente, via pubblica e altro lato, presenti i test. Ser Francesco Curzio, Ser Annibale Claronio, Sebastiano e Giacomo Gioia, Cesare fu Piccolotti di nepe e maestro Battista fu ser Giacomo de Carraria e maestro Tommaso fu Pietro de Carraria al presente abitanti in Sutri. (atto del notaio Pietro Petrini volume 376). In effetti il domino Girolamo Mancinelli vivrà per vari anni proponendo poi un nuovo testamento.

-L’8.1.1576 il Capitolo della Chiesa cattedrale di S. Maria, concesse al domino Giovanni Battista fu Laurenzio Mancinelli, per sé e suoi eredi, la licenza di costruire una Cappella con sepoltura al lato sinistro vicino le scale al confino con la cappella di S.Giovanni Battista e cappella S. Eusebio e S.Rufino sotto l’invocazione seu titolo della SS. Trinità, con costruzione di altare e puteo o pozzo per la sepoltura. Per dote di detta cappella Giovanni Battista si impegna a versare la somma di scudi 80 e baiocchi 70. Il Capitolo promette in perpetuo celebrare una messa ogni singolo anno e celebrare nella festività della SS. Trinità messa magna ovvero messa cantata. (atto del notaio Pietro Petrini volume 379).

-Il 3.11.1578 donna Berardina figlia del magistro Prospero Mancinelli aromatario, risultava sposata con Cesare fu Antonio Paluzzi (atto del notaio Pietro Petrini vol.381).

-Il 31.3.1581 il domino Giovanni Battista del fu Laurenzio Mancinelli, sano di mente ed intelletto detta il proprio testamento dichiarando che al momento della sua morte il cadavere dovrà essere vestito con il sacco della venerabile Confraternita di S.Croce e sepolto nella sua Cappella, nella cattedrale di S.Maria. Dona alla confraternita del SS.Rosario esistente nella cattedrale un pezzo di terra di capacità di una quarta posto in contrada Pian Porciano per l’acquisto di cera, olio e paramenti e ornamenti necessari. Dona alla confraternita di S.Croce un pezzo di terra in contrada “i creti” per acquisto di cera, olio e ornamenti necessari. Dona al fratello Prospero scudi 200. Dona ai fratelli ill.mo rev. Doct. Tullio, Francesco e Capitano Pomponio scudi 300 ognuno, oltre ogni bene di sua spettanza dell’eredità del defunto padre Laurenzio. Dichiara, dopo la concessione della Cappella nella chiesa cattedrale, di averla a sue spese ornata e restaurata e di aver rinnovato l’antica statua dell’immagine del SS. Crocefisso ivi esistente. Dichiara che i canonici della Chiesa sono obbligati in perpetuo di celebrare nella Cappella una messa ogni mese e nella festività della SS. Trinità di ogni anno celebrare messa magna e solenne. Dona alla Cappella della SS.Trinità 24 scudi ogni anno da erogare dai suoi eredi. Dopo la sua morte vuole che il rettore della Cappella sia suo fratello rev. Doct. Tullio arciprete e dopo la morte del fratello elegge rettore suo nipote Rev. domino presbitero Arcangelo Mancinelli. Eredi universali nomina i fratelli Tullio, Francesco e Pomponio in eguali porzioni. Atto in Sutri in contrada Mesagne sive Saccelli in domo del testatore al confine con i beni di Francesco fu Girolamo Mezzaroma e altro lato eredi del presbitero Nicolai e via pubblica davanti. Presenti i testi Bartolomeo fu Antonio Bontempo di Bercevilla dominio di Parma, Galeazio fu Giovanni Pasquali e Laurenzio del Cavaliere de Villa Pracchela sub dominio Pontremoli, Michele fu Gabrini Pasquali e Santino fu Peregrini Pasquali de Villa Griptoloscia in valle Danzene e sub dominio Pontremoli, Antonio fu Giacomo del soldato e Matteo fu Giovanni della Michelina de Villa Cavezzane sub dominio Pontremoli (atto rogato dal notaio Pietro Petrini vol. 392). Il domino Giovanni Battista Mancinelli morì il 15.9.1585.

-Il 2.1.1582 il domino Girolamo fu Giovanni Mancinelli, sano di mente ed intelletto e temendo la futura morte detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolto nella chiesa di San Silvestro nella sua Cappella della famiglia Mancinelli sotto l’invocazione e titolo della SS. Trinità. Lascia al vescovo sutrino soldi 10 quale canonica porzione. Lascia scudi 100 di cui 25 scudi per la restaurazione della sua Cappella e residui scudi 75 per l’acquisto di stabili o terra per dotare la Cappella, con onere che il rettore della cappella debba celebrare in perpetuo una messa ogni mese per la salute dell’anima sua e della famiglia Mancinelli. Dona scudi 10 alla società del SS. Sacramento da investire per l’acquisto di un pallio per l’altare della Confraternita.Dona scudi 10 alla Confraternita di San Sebastiano (sine Misericordia) per acquistare una pianeta per uso dell’altare della Confraternita. Eredi universali nomina i suoi nipoti Volumnio e Mancinello figli del fu Fabio fratello germano del testatore. In caso di morte dei suoi eredi senza figli legittimi e naturali nomina eredi il domino Cinzio e Cristoforo Mancinelli. Atto in civitas Sutri in domo del testatore, in contrada Porta S.Pietro al confine con proprietà Cinzio e Cristoforo da un lato e altro lato eredi del fu Girolamo Galassi, presenti i testi domino Domenico Spinosi, domino Tullio Saragoni, Cesare Merule, Francesco Marri e Angelo Bucceie detto Rastellino di sutri e maestro Angelino fu Tommaso della Mola di Mediolano fabromurario al presente abitante in Sutri (atto rogato dal notaio Pietro Petrini volume 392).

-L’1.3.1585 Ser Cinzio fu Antonio Mancinelli si sposa con donna Plautilla (nata il 25.10.1563) figlia di Angelo del Turco. La dote promessa dal padre Angelo e dalla madre Vincenza Quatracia romana ammonta a 400 scudi da erogare entro 2 anni dalla consumazione del matrimonio (atto del notaio Camillo Cotices volume 433). Dal matrimonio di Ser Cinzio e donna Plautilla nasceranno i figli Antonio nato il 6.10.1587 e morto infante e altro figlio Antonio nato il 7.1.1590.

-Il 21.7.1587 il rev. Presbitero domino Arcangelo di Prospero Mancinelli è Rettore della chiesa parrocchiale di San Silvestro (atto del notaio Pompeo Locatelli volume n.404).

-Il 2.10.1589 il domino Cristoforo fu Antonio Mancinelli, sano di mente ed intelletto e temendo la futura morte detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolto nella chiesa di S. Silvestro nella sua cappella. Lascia al vescovo sutrino soldi 5, quale canonica porzione. Dona alle chiese di S. Silvestro, S.Francesco e catt.le S.Maria ducati 10 ognuna con obbligo dei canonici di celebrare 4 messe ognuna entro un anno dalla morte del testatore, per la salvezza dell’anima sua. Obbliga il suo erede di far celebrare 3 messe nella cappella del SS. Crocefisso esistente nella chiesa cattedrale di S.Maria per l’anima di esso testatore, per il padre e la madre. Lascia a donna Menica fu Altobelli di Monte Leone, serva del testatore, vita natural durante, osservando lo stato vedovile, di abitare nella casa del testatore, obbligando il suo erede di alimentarla e vestirla donandole 100 scudi. Erede universale dei propri beni nomina il fratello Ser Cinzio. (atto del notaio Antonio Biagio Mezzaroma volume 372). In realtà il domino Cristoforo Mancinelli aveva avuto dalla sua serva Menica tre figli: Fausto nato il 4.5.1577 e deceduto, altro Fausto nato l’11.8.1587 e deceduto ed infine Domitilla nata il 6.11.1591. Cristoforo vivrà fino all’anno 1622 e sposerà la figlia naturale Domitilla al notaio Francesco Mandolino.

-Il 27.6.1591 il notaio Ser Cinzio fu Antonio Mancinelli, giacente in letto gravemente infermo ma sano di mente ed intelletto detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolto nella chiesa di S. Silvestro nella sua cappella. Dona alla chiesa di S. Maria della Grotta scudi 2. Dona all’Ospedale di Sutri scudi 1. Lascia alla moglie Plautilla Turcia l’usufrutto della dote non soluta. Lascia a Menica fu Altobelli sua serva scudi 10. Nomina erede universale suo figlio Antonio ed in caso di premorienza del figlio nomina erede universale suo fratello Cristoforo. Atto in Sutri in domo del testatore nella sua camera posta in contrada Porta S.Pietro al confine con proprietà del domino Volumnio Mancinelli, proprietà Antonio Zuchi, via pubblica e altro lato, presenti i testi domino Bruto Zefiro di sutri, Alessandro fu Nicola porcaro, Angelo Farfa di Trevignano, Mercurio fu Giordano Scartocci, Andrea fu Bartolomeo Pasquale di Pontremoli, Paolo Belardinelli e domino Francesco Vari di Sutri. (atto del notaio Evangelista Jacci volume 408). Ser Cinzio muore lo stesso giorno del testamento.

-Il 15.1.1592 donna Andreozia Adami vedova del fu Prospero Mancinelli, sana di mente ed intelletto temendo la futura morte detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolta nella chiesa cattedrale di S.Maria nella cappella della SS. Trinità detta anche cappella del Crocefisso. Lascia alla figlia Dolcissima (nata il 25.5.1563) una domo posta in civitate Sutri, in contrada Mesagne e la piazza detta del Mergolo al confine con prop. Antonio e Francesco Seri e proprietà di essa testatrice che al presente abita donna Ansuina con camera sopra detta domo. Lascia alla figlia Dolcissima un’altra casa della testatrice in detta città e contrada a confine con Giulio Angeloni e proprietà di essa testatrice, via pubblica con orto retro detta domo. Lascia alla figlia Vallorea (nata il 18.10.1556) una domo in Sutri in contrada Mesagne al confine con proprietà Antonio Peregrini, proprietà eredi Marzio Anguillara e via pubblica. Lascia alla figlia Vallorea uno stabile da cielo a terra in contrada Mesagne al confine con prop. eredi Sonzino Jacci, proprietà Berardino Annegrosse e prop. testatrice. Eredi universali nomina il rev. presbitero Archangelo, domino Filippo e domino Laurenzio (nato il 5.11.1574) suoi figli legittimi e naturali. Atto in civitas Sutri nella domo della testatrice sita in contrada Mesagne al confine con Sebastiano Sbrochi, prop. della testatrice e Piazza detta del Mergolo e altro lato (atto del notaio Antonio Biagio Mezzaroma vol. 372).

-L’11.12.1592 il domino Volumnio figlio del fu Fabio Mancinelli si sposa con donna Porzia fu Sonzino Jacci. La dote promessa dai fratelli di donna Porzia ammonta a 500 scudi. Atto stipulato in civitas Sutri, in domo di Volumnio in contrada Porta S.Pietro al confine con Cristoforo Mancinelli, con beni del domino Antonio Mezzaroma, presenti i testi Francesco Nesule, Paolo di Cesare Faraoni e Savo fu Francesco Nori (atto rogato dal notaio Pompeo Locatelli vol. 404).

-Il 4.11.1592 il domino Filippo fu Prospero Mancinelli si sposa con donna Cleopatra fu Cesare Chiricozzi. La dote promessa dal fratello di donna Cleopatra Ill. doct. jure Pirro Chiricozzi ammonta a scudi 500 da erogare dopo la consumazione del matrimonio. Atto in Sutri nella Canonica sita nella Celsa della cattedrale S.Maria presenti i testi domino Evangelista Jacci e maestro Domenico fu Toti tessitore di Sutri (atto rogato dal notaio Petruccio Petrucci volume 422). Dal matrimonio erano nati i figli Angela nata il 16.2.1595 (deceduta), Archangelo nato 8.8.1596 (deceduto) e Angela nata il 30.12.1598 vivente.  

-il 24.9.1596 donna Plautilla figlia del domino Angelo Turci e vedova del notaio Ser Cinzio Mancinelli, sana di mente ed intelletto e temendo la futura morte dichiara di essere sepolta dove piacerà al suo erede universale. Lascia 5 solidos al Vescovo sutrino quale canonica porzione. Dopo la sua morte vuole che si celebri una messa a S.Gregorio per la salvezza dell’anima sua. Nomina erede universale il figlio legittimo e naturale domino Antonio. In caso di decesso di Antonio senza figli legittimi e naturali, nomina eredi universali i propri fratelli Felice Emilio e Alessandro (atto rogato dal notaio Evangelista Trinciante volume 427).

-Il 22.11.1596 il rev. presbitero Mario (nato il 7.10.1583) figlio del domino Francesco Mancinelli dichiara che dopo la morte del rev. presbitero Laurenzio fu Prospero Mancinelli, avvenuta nel mese di Agosto, titolare della Cappella della SS.Trinità (seu Crocefisso) per autorità e decreto del rev. Vescovo di Sutri e Nepi Orazio Moroni diviene rettore della stessa (atto del notaio Domenico Cialli volume 441).

-Il 22.3.1604 il domino Filippo fu Prospero Mancinelli, giacente in letto e temendo la futura morte detta il proprio testamento dichiarando di essere sepolto nella chiesa catt.le di S.Maria nella cappella del Crocefisso. Lascia al Vescovo solidos 5. Dona alla moglie donna Cleopatra Chiricozzi scudi 200. Nomina erede universale dei propri beni la figla Angela (atto del notaio Evangelista Jacci volume n.409). Il 25.1.1621 donna Cleopatra Chiricozzi detta il proprio testamento nominando eredi i suoi nipoti figli dell’Ill. doctor Pirro Chiricozzi e madre donna Margherita Cialli (atto del notaio Ippolito Petrucci volume n.512).

-Il 19.9.1605 il Capitano Pomponio Mancinelli fu Laurenzio, notaio, risulta deceduto ed erede dei suoi beni in Sutri e castro Vejano è il domino Francesco suo fratello (atto del notaio Marzio Lezi).