Il nobile medico Alessandro Alessandrini

di Luigi Zuchi – 9.2013

 

Iscrizione e stemma del nobile medico Alessandro Alessandrini

 

In Sutri, nella chiesa di San Francesco nella navata destra è presente una epigrafe marmorea dedicata al nobile medico sutrino Alessandro figlio del fu magistro Angelo Alessandrini. L’epigrafe era stata commissionata dal romano Antonio Benenati, genero di Alessandro e sua moglie Anna nell’anno 1463.

Il nobile Alessandro Alessandrini aveva un fratello di nome Angelello che risiedeva prima del 1441 nella città di Viterbo ma possedeva vari beni in Sutri compreso un orto in contrada Saccello venduto per 5 ducati a Angeluzio fu Sante Laurenti (atto del 21.11.1441 prot.21 not. Giovanni Cobuzi), esercitava la sua attività nel borgo di Sutri dove possedeva una apoteca ed era definito “barbitonsore” (22.3.1449 prot.21 notaio Giovanni Cobuzi). Angelello fu maestro Angelo aveva quattro figli di nome Giovanni, Gentile, Pietro e Ludovico.

-Giovanni figlio di Angelello era sposato con la nobile sutrina Caterina figlia del maestro Antonio fu Coluzia Figliolelli e dal matrimonio erano nate due figlie di nome Altobella e Francesca. Nei primi giorni del 1460 Giovanni di Angelello era deceduto.

-Gentile figlio di Angelello esercitava l’arte medica e risultava medico personale del pontefice Innocenzo VIII;

-Pietro figlio di Angelello esercitava l’attività di speziale in Viterbo;

-Ludovico figlio di Angelello entrò nell’ordine domenicano e risultava prefetto degli studi in S.Maria sopra Minerva in Roma poi nel 1507 divenne Vescovo di Segni.

Nel 1445 l’Ill.mo medico Alessandro fu magistro Angelo Alessandrini aveva venduto al Domino Domenico fu Laurenzio Moscardi sutrino una casa nella città di Viterbo in contrada San Stefano per il prezzo di ducati 150 (atto 26.3.1445 prot. 21 not. Giovanni Cobuzi).

Il nobile medico Alessandro Alessandrini era sposato con Donna Rita e dal matrimonio erano nati 5 figli, Anna sposata con Ser Antonio Benenati romano, Girolama, Gregoria, Battista e Mariano.

Il 3.7.1450 prot.21 a rogito del notaio Giovanni Cobuzi, l’Egregio medico Alessandro fu Angelo Alessandrini, nella sua casa in Sutri giacente in letto e febbricitante, aveva dettato il proprio testamento dichiarando di essere sepolto nella chiesa di San Francesco nella sua cappella, in costruzione, dedicata al beato Antonio da Padova, se completata al momento della sua morte. Viceversa, se non completata, il suo corpo dichiara che sia sepolto nel luogo dove fu sepolto il nobile Francesco Pierleoni detto “compagno” o “degli Arragiati”. Dichiara che a suo tempo costituì una società aromataria in Roma con il fu Giacomo di Puccio de Rocci, romano, speziale investendo 600 fiorini. Da tale attività aveva guadagnato 150 fiorini. Di tale guadagno 75 fiorini li dona alla fabbrica della chiesa di S.Maria Aracoeli in Roma e 75 fiorini li eroga per il completamento della sua Cappella nella chiesa di S.Francesco sotto la denominazione del beato confessore Antonio da Padova. Dona alla fabbrica della chiesa di S. Maria di Sutri fiorini 10 per il divino culto. Dà a Giovanni suo nipote figlio di Angelello fiorini 100. Lascia a Andreozia Missorelli, sua serva, fiorini 10. Dichiara di dotare con i suoi beni Cecca di trevignano, sua serva. Restituisce a Donna Rita sua moglie per dote ricevuta 100 fiorini. Esecutore della sua volontà nomina i nobili Laurenzio e Valeriano Muti di Roma. Dichiara di possedere 8.000 fiorini che dovranno essere gestiti dai suoi esecutori per conto degli eredi. Dice di aver dato agli eredi di Domenico Moscardi di Sutri ducati aurei 15 per il dottorato dei Ser Giovanni figlio di Domenico (futuro avvocato sacri palazzi concistoriali). Lascia alle figlie Girolama, Gregoria e Battista ducati aurei 500 ognuna per dote matrimoniale. Erede universale nomina il figlio legittimo e naturale Mariano. In caso di morte dei propri figli la sua eredità sarà devoluta a Gentile, Pietro e Ludovico Alessandrini nipoti di esso testatore e figli di Angelello suo fratello. Atto in Sutri nella camera della casa solita abitazione del testarore. Presenti i testi, Pietro Giovanni fu Antonio Matteuti, nobile Pietro Pretarelli, Stefano Pietro Bocchi, Giovanni Antonio Palozzi, Antonio Paolo Coluzie, Francesco Pietro Giovanni di Sutri e Antonio Blasi di castro Ronciglione.

In un atto del 26.8.1455 prot.21 del notaio Giovanni Cobuzi, i frati dell’ordine minore della Chiesa di San Francesco concedono al dottore in medicina magistro Alessandro una sepoltura nella Cappella maggiore della Chiesa dove fu sepolta donna Rita moglie del medico Alessandro presso l’hostio della sacrestia.

Il nobile medico Alessandro Alessandrini aveva promesso di donare al nipote Giovanni figlio di Angelello la somma di fiorini 150 con atto del notaio sutrino Pietro di Giacomo, accertato che il nipote era deceduto, la somma promessa era stata erogata alla moglie donna Caterina di Antonio Figliolelli tutrice e curatrice delle figlie Altobella e Francesca (atto del notaio Giovanni Cobuzi del 22.1.1460 prot.22).

Il 6.7.1460 prot. 22 del notaio G.Cobuzi, il medico nobile Alessandro Alessandrini aveva ratificato e quietanzato l’operato di Absalone di Domenico Cialli, quale amministratore dei suoi copiosi beni in Sutri.

Ill.mo medico Alessandro Alessandrini vedovo sin dal 1455 della moglie Rita, si era nuovamente sposato con ………… e dal matrimonio erano nati due figli di nome Antonio Francesco (nato nel 1459) e Pietro Guglielmo.

In Sutri il medico Alessandro abitava presumibilmente nell’attuale via Statilio Tauro nell’immobili che si affacciavano sulla cava di porta Franceta, a suo tempo detta “la Cava di mastro Alessandro”, poi denominata la “Cava di S.Lucia” dove risiedeva la confraternita di S.Lucia che gestiva l’ospedale della Disciplina posto nel Borgo di Sutri, oggi detta via Furio Camillo, era proprietario di un casaleno e di una casa in contrada Pratovalerne oggi denominata contrada S.Martino o Casalì. Gli atti notarili ci ricordano che possedeva parte della tenuta di Grassano denominata “la valle di mastro Alessandro” poi in seguito definita la Valle Vecchia e terreni in contrada Monte Bono.

La nobile e ricca famiglia degli Alessandrini possedeva una casa in Roma in Campo Marzio dove resti di colonne evidenziano il prestigio dell’abitazione.

Il nobile Mariano figlio del fu Alessandro Alessandrini abitava in Roma nel rione Parione dove era presente uno stemma con tre corone in marmo ed era sposato con la nobile Adriana Sanguigni. Nella chiesa della Minerva in Roma era presente la tomba di Mariano Alessandrini e della moglie Adriana Sanguigni con stemma ed iscrizione che indicava che era morto nel 1500 ed è vissuto 53 anni mentre la moglie era deceduta nel 1514 (come trascritto da Teodoro Amayden in “Storia delle Famiglie Romane”).

Il 7.10.1473 prot.24 per atto del notaio Giovanni Cobuzi, il nobile Antonio Francesco di anni 14, anche a nome del fratello Pietro Guglielmo, domiciliati in Roma, figli del fu medico Alessandro Alessandrini, avevano venduto un casaleno in Sutri, in contrada Pratovalerne a Tomasso q.Pietro Scanti di Sutri per il prezzo di 14 fiorini, con diritto di poter costruire una casa a confino con altra casa dei venditori.

Il 29.8.1479 prot.50 con atto del notaio Placido Franchi, il nobile Pietro Guglielmo Alessandrini, romano, aveva locato la sua tenuta in Sutri in contrada Grassano denominata la “valle di mastro Alessandro” ad Antonello Petruzzi e Francesco Lelli Imbraccanati, per il periodo di due anni, per il prezzo di 42 ducati.

Il 31.1.1507 prot.68 del notaio Placido Franchi, il nobile Pietro Guglielmo Alessandrini civico romano e scrittore apostolico, aveva nominato suo procuratore e rappresentate in Sutri il presbitero Ambrosio Ladislai.

Sicuramente l’ill.mo nobile Alessandro Alessandrini ricopriva un incarico molto più prestigioso e remunerativo di medico della città di Sutri ma la documentazione notarile non ci svela tale segreto.

 

Stemma nobile famiglia Alessandrini