La Chiesa di S. Cecilia

® di Luigi Zuchi e Fiorella Proietti – 6.2012

 

Sutri - La Chiesa di S.Cecilia “ in burgo minor”

 

La chiesa parrocchiale di Santa Cecilia è una delle più antiche chiese della città di Sutri, posta nell’antico Borgo minore, nella contrada di Martola, vicino alla chiesa di San Giovanni del Tempio (oggi Madonna del Tempio) e all’ingresso della Villa Savorelli. E’ una delle rare chiese medievali ancora esistenti nel borgo e miracolosamente sopravvissuta all’incuria degli uomini e alle insidie del tempo.

Sicuramente meriterebbe più attenzione da parte degli organi preposti allo sviluppo turistico della città e del suo borgo!

Nel libro “Memorie del Borgo” del 1933, il rev. Mons. Giacomo Gentili così la descrive: “La chiesa di S. Cecilia, più volte restaurata e ricoperta di tetto, divenne finalmente di proprietà della famiglia Savorelli. La struttura è semplicissima, ma che non fosse scevra d’importanza è dimostrato dalle finestre bifore aperte sul fronte e dagli avanzi di non ispregevoli pitture nell’interno della Chiesa stessa. Dopo lunghi anni di deprecabile abbandono fu adibita a ricovero di vacche Olandesi e Svizzere…”.

La documentazione contenuta nell’archivio storico sutrino ci aiuta a capire meglio quale sia stata nel passato l’importanza di tale Chiesa, oggi di proprietà privata, che viene a trovarsi nel circuito turistico comprendente la Necropoli, l’Anfiteatro, le chiese del Colosseo, di S. Giovanni del Tempio, di S.Giovanni del Monte e la villa Odeschi (poi passata in sequenza agli Altoviti, ai Muti Papazzurri, ai Sacchetti, ai Casali, ai Savorelli-Prati e infine alla famiglia Staderini).

La grande piazza di S. Cecilia posta dietro la Chiesa e contigua gli alberghi del Leone e del Falcone viene citata dalle prime fonti notarili (1382) come sede di mercati e fiere e, fino agli inizi del 1900, luogo dove si svolgevano corse di cavalli berberi e giostre di vaccine durante le festività in onore di Santa Dolcissima.

Una Cappella dedicata a Santa Cecilia era ubicata presso il Seminario di Sutri, nella chiesa di Santa Lucia in Platea Fori (oggi Piazza del Comune).

 

I LASCITI TESTAMENTARI A FAVORE DELLA CHIESA  

-In un atto testamentario di Martino Budelli, sutrino, del 26.3.1388 il testatore dona 20 bolognini per la riparazione del tetto della chiesa parrocchiale di S. Cecilia. Atto stipulato in civitas Sutri nella casa del testatore in Burgo minor nella contrada Martule in presenza dei testi Petruccio Valenti, Renzio maestro Pietro, Clemente Mucci Nardini, Giovanni Danzere, Antonio detto Corata di Sutri e Petruccio Marozi di Viterbo abitante in Sutri [atto del notaio Stefano Marcoli n.612 volume 6].

-Il 30.5.1390 il testatore Benedetto Cayni sutrino donava un fiorino per la riparazione del tetto della chiesa di S. Cecilia [atto del notaio Stefano Marcoli prot.174 volume 9].

-Il 27.9.1390 il testatore sutrino Antonio detto figliolello Coluzia Barillari donava un fiorino per il restauro del tetto della chiesa di S.Cecilia. Atto nel Burgo sutrino in casa del testatore presenti i testi frate Paolo rettore della chiesa di Santo Stefano, presbitero Marcatuzio rettore della chiesa di S. Paolo, Cecco Luzi, Ciocto Cupolone e Saccho Gradoni de Sutri [atto del notaio Stefano Marcoli prot. 218 volume n.9].

-Il 7.9.1452 il testatore Pier Francesco Passarini, sutrino, lasciava sei ducati da spendere per la riparazione della chiesa di S.Cecilia e chiesa S.Giovanni del Monte a beneplacito del presbitero Toma Andrea, canonico di Sutri [atto del notaio Ser Pier Giacomo di Cristoforo vol.27].

-Il 19.1.1462 donna Andreozia figlia del fu Ser Laurenzio e moglie del fu Pier Francesco Passarini, giacente in letto, nella sua casa posta nel Burgo minor presso porta Franceta, temendo la futura morte lascia alla chiesa di S. Cecilia un ducato aureo veneto per l’acquisto di una pianeta per il divino culto [volume 22 del notaio presbitero Giovanni di Nardo Cobuzi].

-L’8.10.1483 donna Rosata di Paolo Volpi di Viterbo moglie del maestro Luca Paolo Rubei di Viterbo, giacente in letto, inferma nel corpo ma sana di mente ed intelletto temendo la futura morte, dichiara di essere sepolta nella chiesa di S. Cecilia, presso la sepoltura della defunta sua figlia. Lascia alla Chiesa una pianeta del valore di otto fiorini, per la salvezza dell’anima sua, che dovrà essere dal suo erede consegnata al rettore della Chiesa dopo la sua morte, quale compenso della sua sepoltura. Lascia un ducato al rettore della Chiesa per far celebrare una messa a San Gregorio. Nomina erede universale dei suoi beni il magistro Luca suo marito. Atto in Sutri nel Borgo di detta città nella casa di Paolo Laurenzio Grasselli di Orte posta in contrada S.Cecilia, in presenza dei testimoni Giacomo Ventrocchi, Giovanni Celluzzi, Antonio Zeccare, Giovanni Pichio, Antonello Petruzzi e Giulio castallo di Sutri. [atto del notaio Ser Placido Franchi vol.52]

-Il 25.10.1492 il magistro calzolaro Antonio fu Giovanni Mechini di Lecco del comitato di Mediolano, giacente in letto, infermo di corpo ma sano di mente ed intelletto dichiara di essere sepolto nella chiesa di S.Cecilia di Sutri. Lascia alla Chiesa una pianeta e un ducato per l’anima sua in remissione dei suoi peccati. Atto in Sutri, nell’albergo della Corona sito nel Burgo minor in parrocchia S.Cecilia, presenti i testi Pietro figlio Simone Ludovici di Lecco, Stefano Giacomo Cascetta di Cremona, Petrino Bini di Pastino, Pietro Alberti di Vona comitato del Piemonte e Cristoforo Passarini e Jacobo Marani fabbro di Sutri [atto del notaio Ippolito Cobuzi vol.24].

-L’1.4.1494   Tadeo sarto di Siprona della diocesi di Piacenza, giacente in letto, infermo di corpo per grazia di Dio sano di mente ed intelletto, temendo la futura morte dichiara di essere sepolto nella chiesa di S.Cecilia sua parrocchia, lascia al presbiterio Ambrosio un ducato per una messa a S.Gregorio e una libbra di candele. Atto nel Borgo della città di Sutri nell’albergo di Innocenzo Ser Stefani, presenti i testi presbitero Antonio Ranucci, presbitero Ambrosio Ladislai, Rev. Ill.mo Evangelista Maristelli Vescovo tiburtino, Giacomo Petrucciani e Nicola Maristelli di Sutri [atto del notaio Ser Placido Franchi vol.58].

-Il 16.8.1499 Matteo di Giovanni Francesco di Rocca Vassalina diocesi di Pontis Tremoli (commerciante in olio), sano di mente ed intelletto e temendo la futura morte dichiara di essere sepolto nella chiesa di S.Cecilia, lascia alla chiesa sei carlini per l’anima sua. Lascia alla chiesa di S.Sebastiano di Sutri cinque boccali di olio, istituisce erede universale il proprio padre Giovanni Francesco di Turri diocesi di Pontis Tremoli, elenca tutti i crediti che vanta nei confronti delle famiglie sutrine del ceto nobile e medio per fornitura di olio. Atto in Burgo sutrino nella canepina esistente in contrada Martule al confine con la vasca di Ser Ippolito Conti, proprietà chiesa S. Angelo, via pubblica e altro lato, presenti i testi Francesco di Giovanni Boni, Francesco Fiaschi, Picciono maestro Olivieri, maestro Cristoforo sarto, Angelo di Pietro Ser Antonio detto Quattrocchi, Luzzo maestro Domenico Monfredini di Sutri, Pietro di Ponte Tremulo e Jacobo di Ponte Tremulo [atto del notaio Ser Nicola Rofolo vol.42].  

-Il 9.7.1500 Giovanni ortolano, abitatore in Sutri, giacente in letto infermo per una epidemia pestifera e temendo la futura morte, dichiara di essere sepolto nella chiesa di S.Cecilia o di San Tommaso, poste nel Borgo minore sutrino, dove piacerà a Caterina sua moglie (la chiesa parrocchiale di S.Tommaso, come ben sapeva l’indimenticato amico Marco Carloni, era posta nel Borgo minore al confine con la strata veteris romana nella parte destra poco prima della salita di Porta Gallice). Atto nel Borgo sutrino dietro la casa di Angelo di Cristoforo Piovini posta in detto borgo a confino con il figlio di Sante Pucciolello Cialli di Sutri, presenti i testi Michele Jude, Biagio Giuliano Passarini, Berardino Magnanti, Michelangelo Papajoanni, Berardino di Tuscia ospite nell’albergo della Scala e Gugliemo lombardo [atto del notaio Ser Placido Franchi vol.63].

-Il 21.8.1501 Giacomo Antonio di Bruges de Ciambri diocesi del delfinato, giacente in letto infermo presso l’ospizio della Corona e temendo la futura morte, dichiara di essere sepolto nella chiesa di S. Maria di Monte Bono (Madonna del Carmine) dona alla chiesa di S. Cecilia uno scudo d’oro per la riparazione della stessa. Atto nel Borgo minore di Sutri, nell’ospizio della Corona di proprietà degli eredi Magnanti posto al confine con proprietà Jacobo maestro Marani, proprietà eredi Ser Francesco Pichio, via pubblica e altro lato. Presenti i testi Antonio Puccioli Zeccare, Jacobo maestro Marani, maestro Laurenzio di Viterbo chiavaro, Bernardino Giovanni Martini di Monferrato, Cristoforo di Villa Nova, Bernardino Antonio e Jacobo Venturini di Cremona. [atto del notaio Ser Nicola Rofolo volume 43].

-Il 3.6.1506 Berardino detto Bertola lombardo, giacente in letto infermo ma sano di mente ed intelletto dichiara di essere sepolto nella chiesa di S. Cecilia posta nel Borgo di Sutri. Lascia al vescovo di Sutri soldi cinque quale canonica porzione [atto del notaio Nicola Rofolo vol.45]

-Il 18.4.1508 Giovanni detto Perusino di Monte Colangiola del comitato di Perugia, per grazia di Dio sano di mente, coscienza ed intelletto infermo nel corpo dichiara di essere sepolto nella chiesa di S.Cecilia. Lascia al Vescovo sutrino soldi 5 quale canonica porzione. Atto in hospizio Corona posto nel borgo sutrino al confino con prop. Jacobaccio maestro Marani, eredi Ser Francesco Pichio e via pubblica, testi Cecco Lippi e Allovisio Ladislai di Sutri e Giovanni di Vallesesia comitato mediolanensi [atto del notaio Ser Nicola fu Angeluzzo Rofolo vol.47].

-Il 3.9.1508 Domenico Martini detto “dello mazzo”, di Monferrato, abitante nel borgo di Sutri, nell’hospitio delle Galee, giacente sul letto di morte, dichiara di voler essere sepolto nella chiesa di S. Cecilia, per cui dona 15 ducati d’oro da dispensarsi per la “costruzione di una cappella per ornamento di detta Chiesa”. Nomina esecutore della sua volontà Bernardino della Corona [atto del notaio Ser Nicola Rofolo, vol.47].

-Il 27.9.1510 Giovanni fu Martino Martinelli di Almenno di Bergamo, giacente infermo in letto ma per grazia di Gesù Cristo sano di mente, coscienza ed intelletto dichiara di voler essere sepolto nella chiesa di S. Cecilia posta nel borgo, lascia al vescovo di Sutri 5 soldi quale canonica porzione. Atto in casa degli eredi del dottore in medicina magistro Giuliano Pavoni di castro Ronciglione, diocesi di Sutri, solita residenza ed abitazione del magistro Alessandro figlio del magistro Giovanni di Almenno sita nel Borgo della città di Sutri in parrocchia S.Giovanni del Monte al confine con prop. Antonio Puccioli, proprietà Pietro Antonio Vetule, via e altro lato. Presenti detto magistro Alessandro figlio di magistro Giovanni detto Gatti, Laurenzio fu Giacomo Boni uomini di Bicoccho de Almenno distretto di Bergamo, Rugerio Defendi de Boli da la piana di Cor di Mappello distretto di Bergamo, Giovanni Antonio fu Andrea Mascioni di Cesa distretto di Bergamo: Lattanzio Saragoni, Giovanni Antonio Pichio, Francesco di Paolo Cialli e Bernardino fu Giacomo Corona di Sutri, testi [atto del notaio Ser Giovanni fu Ippolito Conti vol.128].

-Il 20.8.1511 il testatore Domenico di Monferrato abitante in Sutri dichiara di essere sepolto nella chiesa di S.Cecilia e lascia al rettore della Chiesa un ducato per dire una messa a San Gregorio. Atto in Sutri nel borgo di Martula in contrada S.Cecilia nella casa degli eredi di Pietro Scozzi di Bassano, presenti i testi Pietro ospite nell’albergo del Leone di Sutri, Giovan Pietro Azzeccare, Renzello Celluzzi e Berardino Angelo detto Conticello di Sutri [atto del notaio Placido Franchi vol.70].

-Il 4.10.1513 Domenico di Borgo Valditara in Lombardia, giacente infermo in letto dichiara di essere sepolto nella chiesa di S.Cecilia nel borgo minore di Sutri. Atto in hospizio Falcone nel Borgo della città di Sutri, presenti i testi Silvestro Simoni di Verona, Mario di Prospero Mancinelli, Francesco Pistoia, Sebio Celluzzi di Sutri e Bernardino di Giovanni Lupi di Piacenza [atto del notaio Ser Giov.Battista Ladislai, volume 167].

-L’11.10.1518 Girolamo fu Baldassarre Battista di Rocca Contrada giacente in letto infermo, sano per grazia di Dio di mente, senso e intelletto dichiara e vuole essere sepolto nella chiesa di S.Cecilia. Lascia alla Chiesa quattro ducati in remissione dei suoi peccati. Lascia al Vescovo di Sutri cinque soldi quale canonica porzione. Istituisce e nomina suo erede universale Pino ospite nell’albergo dell’Aquila posto nel borgo sutrino. Atto nell’albergo dell’Aquila presenti i testi Filippo bergamasco sarto nel borgo, Antonio di Ponte tremolo, Francesco piacentino, Giacomo de Rica del lago Maggiore ciabattino, Andrea di Corto muro e Giacomo Bernardino del lago Maggiore ciabattino [atto a rogito del notaio Gianbattista Ladislai vol.167].

- il 21.7.1519 nel borgo di Sutri, presso l’albergo dell’Aquila, si raccolgono le ultime volontà del sig. Bernardino Cola di San Giorgio che dichiara di voler essere sepolto nella Chiesa di S. Cecilia e dona 20 fiorini per far dipingere in detta chiesa l’immagine della Beata Vergine di Loreto. [atto del notaio Giovanbattista Ladislai vol.167]

-Donna Margherita del fu Matteo Fabri di Sutri, giacente malata a causa di una epidemia di peste, in casa degli eredi Filippetti, posta nel borgo di Sutri, nella parrocchia di S. Giovanni del Monte, temendo di morire, chiede di essere sepolta nella chiesa di S. Cecilia, nel luogo dove piacerà al rettore della chiesa stessa [atto rogato dal notaio Ser Giovanni Conti il 1.8.1527, vol.127].

-Il 26.1.1541 Pietro fu Arcangelo Bottini di castro San Benedetto diocesi e comitato di Gubbio, sano per grazia dello spirito santo, di mente, senso ed intelletto, infermo di corpo e temendo la futura morte dichiara e vuole essere sepolto nella chiesa di S. Cecilia alla quale lascia un carlino per l’anima sua. Impone all’erede di dire una messa a S. Gregorio per l’anima sua. Lascia al Vescovo di Sutri cinque soldi quale canonica porzione. Istituisce e nomina erede universale dei suoi beni Pauletto Parilotto suo figlio legittimo e naturale. Atto in Sutri nell’albergo del Leone sito nel suburbio della città di Sutri, nella contrada di S.Cecilia al confine con l’albergo del Falcone e altro lato, presenti i testi Fazio fu Ser Nicola Rofolo e Rito Leoni di Sutri, Capitano Agostino di Orte, Battista di Fusco di Saxo, Ciano di Gubbio, Tadeo da Castiglione de teverino e Giacomo di Caiola di Firenze [atto del notaio Ser Domenico Palozzi vol.246]

 

DA CHIESA PARROCCHIALE A CAPPELLA A CASALENO DEL BORGO

Un atto del 25.12.1516 ci informa che, con bolla papale, la chiesa di S. Cecilia è divenuta Cappella della chiesa di S. Giovanni del Monte (oggi Madonna del Monte) ed il vicario generale del Vescovo di Sutri, rev. Valerio Pichio (o Pythio), rettore di S. Giovanni del Monte ha posto il chierico Napoleone fu Giacomo Boncarne come titolare della Cappella di S. Cecilia [atto del notaio Ser Giovanni fu Ippolito Conti, vol.104].

Da un atto dell’11.8.1521 si apprende che la chiesa di S. Cecilia era divenuta sede provvisoria della Confraternita sutrina di S. Antonio Abate [atto del notaio Giovanbattista Ladislai, vol.168]

L’atto più recente che è stato sin’ora trovato, in cui venga nominata la Chiesa è un atto di locazione [atto a rogito del notaio Arcangelo Pierleoni, 19.1.1607 vol.213] in cui il Vescovo di Sutri e Nepi, Taddeo Sarti, la concede a Giovanni Papacoluzie di Sutri, fino alla terza generazione e non oltre, per il canone annuo di bolognini 22,5 da pagarsi ogni Natale. Nell’atto la chiesa di S. Cecilia viene denominata “casaleno nel borgo di Sutri”, quindi ha totalmente perduto la sua funzione di luogo di culto. L’atto è stipulato a Nepi, nell’episcopio, nella camera del Vescovo. Sono presenti il signor Ciro Bartoli di Monte San Savino e Bartolomeo Amicini, “famulo” del Vescovo.  

 

 

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