La Chiesa di S.Sebastiano in Sutri

© di Luigi Zuchi - MMXVII

 

Sutri, la nuova chiesa di S.Sebastiano in vocabolo Mergoli

 

L’attuale Chiesa di S.Sebastiano fu costruita dalla omonima Confraternita in sostituzione di altra chiesa diruta posta nell’antica contrada Mesagne nella via che conduceva alla Chiesa di S.Francesco (e presumibilmente, in base alle testimonianze degli anziani sutrini, era posta nell’attuale Via Piave ai civv. N.5 e 7 a confine con la proprietà del nobile Damiano Panalfuti).

Alcuni storici riferiscono che l’antica Chiesa di S. Sebastiano è documentata sin dal 1371 e probabilmente era gestita da una Confraternita omonima.

L’1.3.1459 Stefano fu Antonio Stella di Fabrica abitante in Sutri, giacente infermo in letto e temendo la futura morte, nel suo testamento fra le varie disposizioni, impone di dipingere l’immagine del beato Sebastiano nell’antica Chiesa nel luogo che piacera al suo erede Don Angelo suo figlio [notaio Giovanni Cobuzi prot.22]

Il 6.9.1467 il testatore Ludovico fu Silvestro Francisci di Sutri, impone ai suoi eredi di dipingere la figura della beata Vergine Maria nell’antica chiesa di S.Sebastiano, per la salvezza dell’anima sua [notaio G. Cobuzi prot.22].

Il 9.11.1478 il sig. Greco abitante in Sutri nel suo testamento impone di essere sepolto nell’antica chiesa di S.Sebastiano e dona un calice offrendo quattro oncie di argento [notaio Placido Franchi prot. 50].    

La vecchia chiesa di S.Sebastiano discoperta ed in rovina fu trasferita in locazione dal Capitolo della Chiesa Cattedrale al nobile sutrino Giacomo Luzzi Vescovo di Caiazzo e al nipote Luzio figlio del fu Mariano ed agli eredi del nobile Antonio Luzzi fratello di Giacomo e Mariano, con il canone annuale di una libra di cera, da consegnare alla sacrestia della Cattedrale. Il 3.12.1490  il nobile Luzio Luzzi, con permuta di due pezzi di terra, acquistò dal Capitolo della Chiesa Cattedrale la vecchia chiesa di Santo Sebastiano da trasformare in abitazione [atto del notaio Placido Franchi prot.56].

I lavori di costruzione della nuova chiesa di S.Sebastiano, ubicata nella contrada Mesagne in vocabolo Merolo (poi detto Mergoli), iniziarono nel 1495 ad opera dei maestri Berardino e Cristoforo ambedue lombardi e salvo brevi interruzioni finirono nel 1508 con la decorazione pittorica del pittore Rinaldo di Pancrazio Iacovetti da Calvi (1475-1528 circa) e definitivamente nel 1509 con la costruzione in pietra della preziosa scala a lumaca opera del maestro Cristoforo lombardo, posta nella parete di sinistra fra la Chiesa e l’Oratorio costata dieci ducati, che il priore della Confraternita domino Battista Moscardi pagò con due catene di argento [notaio Placido Franchi prot.69]. 

A fronte del corrispettivo dei lavori la Confraternita documentalmente esistente  sin dal 1495 fu costretta a vendere vari terreni di proprietà [notaio Simone Marri prot.70].

Il 6.7.1500 il sig. Giovannino fu Antonio Sanife di Ponte Astura del Ducato di Monferrato, abitante in Civitas Sutrii, giacente in letto per morbo pestifero e temendo la futura morte dona alla nuova chiesa di S.Sebastiano la somma di 20 Carlini, per riparazione e costruzione della stessa [notaio Nicola Rofolo prot.42].

Il 4.8.1500 Alessandro fu Mariotti fu Antonio Giovanni Colonna, sutrino abitante nel Borgo della Civitas, malato di morbo pestifero, detta il proprio testamento al notaio (e testimoni) il quale trascrive le sue volontà dalla pubblica via e dichiara fra le varie disposizioni di donare 25 fiorini da spendere per l’edificazione della nuova chiesa di S.Sebastiano [notaio N.Rofolo prot.42].

Il 4.8.1500 Bartolomeo detto Ungaretto al presente ospite nell’ospizio della Campana presso il Borgo sutrino, giacente in letto e temendo la futura morte dichiara di essere sepolto nella Chiesa di S.Maria di Monte Bono (Madonna del Carmine) e dona due ducati alla costruenda Chiesa di San Sebastiano [notaio N.Rofolo prot.42].

Il 17.10.1520 il testatore Domenico de Locchio detto Spicciarola sutrino, inscritto alla Confraternita di S.Sebastiano, temendo la futura morte dona 10 ducati alla Confraternita per fare un baldacchino in onore del corpo di Cristo [notaio Giovan Battista Ladislai prot.167].

L’.1.11.1524 Donna Jeronima fu Rasimi de Simo di Narni, giacente inferma in letto ma sana di mente ed intelletto dichiara di essere sepolta nella chiesa di S. Sebastiano di Sutri donando alla Confraternita un fiorino. Dona alla chiesa di S. Maria della Grotta Carlini quattro. Atto in Sutri in suburbio in casa del domino Tranquillo Pichio, in parrocchia S.Tommaso presenti i testi Ceccho Muscini, Antonio Vileggi, Luca Alessi, Angelo Fraschetta, Jeronimo Palombi, Joanne Grazioli de Sutrio e maestro Joannino cremonese abitante in Sutri [notaio Giovanni Conti prot.111].

Il 12.11.1524  Prospero fu Jacobo Petrucciani sutrino, giacente infermo in letto e temendo la futura morte dichiara di essere sepolto nella chiesa Cattedrale dove fu sepolta sua figlia Dionora, conferma di essere ascritto alla Società del glorioso martire S.Sebastiano alla quale dona ducati venticinque per fare un tabernacolo d’argento per contenere il corpo di Gesù Cristo da portare agli infermi che vogliono ricevere l’eucarestia [notaio Paolo Pierleoni prot. 175].

Il 7.3.1525 Rosato fu Nardi di Capua detto de Gallesio, giacente infermo in letto e temendo la futura morte dichiara di essere sepolto nella chiesa di San Sebastiano. Dona alla Confraternita alla quale è ascritto giuli 2 ogni anno per dieci anni dopo la sua morte, per la salvezza dell’anima sua [notaio Paolo Pierleoni prot.176].

Il 29.5.1526  Antonio del fu Michele Vileggi di Sutri giacente infermo in letto e temendo la futura morte dichiara e ordina di essere sepolto nella Chiesa di S. Sebastiano. Dona alla fabbrica e Confrati di S.Sebastiano ducati uno da erogare a favore della Chiesa. Atto in Sutri in suburbio di detta Civitas in casa del testatore presenti i testi Francesco Vertecchi, Joanne Petro Orlandi, Angelo Monferrini detto Jozo, Jeronimo Muscolella e Arcangelo Jacobatij [notaio Giovanni Conti prot.113].

Il 23.10.1527 il giovane Domenico di Laurenzio Francesco Canonici di Sutri, giacente infermo in letto e temendo la futura morte dichiara di essere sepolto nella Chiesa di San Sebastiano. Dona alla Chiesa una cantina posta in civitate Sutri in contrada Mesagne contigua la sua casa [notaio Marco Curzi prot.147].

Il 25.4.1528 il sutrino Angelo Palozzi detto del Turco giacente infermo in letto e temendo la futura morte, dichiara di essere sepolto nella Chiesa di San Sebastiano nel luogo assegnato dal Priore e Camerario della Confraternita. Dona alla Chiesa ducati venti da erogare per l’ornamento della fabbrica della Chiesa a libera volontà del Priore e Camerario [notaio G. Conti prot.115]

Il 4.1.1531 l’adolescente Tullio fu domino Martini de Olevano abitante in Sutri minore di anni 16, giacente infermo in letto e temendo la futura morte dichiara di essere sepolto nella Chiesa ovvero Cappellania di San Sebastiano. Dona alla chiesa e confraternita un pezzo di terra con cesa e silva contigua, nel tenimento di Sutri in contrada Fasani, con patto che detta Confraternita è obbligata di far celebrare Messa a San Gregorio per la salute dell’anima di esso testatore [notaio Ser Paolo Pierleoni prot. 182].

Il 4.3.1533 Pietro Antonio Absaloni sutrino giacente infermo in letto e temendo la futura morte, dichiara di essere ascritto alla Confraternita di San Sebastiano alla quale dona scudi dieci per acquistare un parato per l’altare della Chiesa per la salute dell’anima sua e in remissione dei suoi peccati [notaio G.B. Ladislai prot. 170].

Il 7.12.1544 Cecchino fu Donna Camilla Guidoni sutrino, sano di mente, coscienza ed intelletto temendo la futura morte dichiara di essere sepolto nella Chiesa di San Sebastiano. Dona alla Chiesa fiorini tre per la salvezza dell’anima sua [notaio G.A.Ritozza prot.322].

Il 9.1.1556 Tolomeo fu Francesco Andrea genovese al presente abitante in Sutri, giacente infermo in letto ma sano di mente, udito ed intelletto dichiara di essere sepolto nella Chiesa di S.Sebastiano con la presenza dei presbiteri della Chiesa di S.Maria, della Confraternita del Corpo di Cristo e Confraternita di S. Sebastiano con ceri e luminari ordinari [notaio G.A.Rotozza prot.333].

Il 22.2.1558 Pietro fu Andrea de Valle Galliata dello Stato fiorentino al presente abitante in Sutri, infermo di corpo e temendo la futura morte dichiara di essere sepolto nella Chiesa di S.Sebastiano dove furono sepolti suo padre e suo fratello [notaio G.A.Ritozza prot.335].

Il 14.7.1558 Blasio Nicolai Salvatori de Villa Coruli del Vicariato di Poppi del Comitato di Firenze dichiara che nei giorni passati suo fratello frate Gori fu trovato morto nel tenimento di Sutri in contrada Rivo Petrani, come risulta dagli atti della Curia Sutrina e dall’esame dei testi. Dichiara inoltre anche a nome di suo padre Nicolai e suoi fratelli di aver ricevuto da Ser Felice Ladislai sutrino e Priore della Confraternita di S.Sebastiano la somma di scudi otto e giulii quattro su scudi dieci che possedeva il defunto frate Gori. Precedentemente il detto Blasio aveva donato, per amore di Dio e a favore dell’anima di suo fratello, alla Confraternita di S. Sebastiano giuli sedici per il trasporto e sepoltura del defunto [notaio Domenico Palozzi prot.263].

L’11.6.1564 la venerabile Confraternita di S.Sebastiano e Misericordia di Sutri, con voto unanime di tutti i Confrati, fu aggregata alla Confraternita della Misericordia e San Giovanni Decollato di Roma. I componenti della Confraternita erano: Bartolomeo fu Luca di Acquasparta, Priore; Marozio Magnanti, Camerario; domino Ippolito Conti, domino Joanne Francesco de Arcu, domino Rogerio Rogeri, domino Paolo Pierleoni, domino Antonio Petruzzi, Pietro Spicchie, Domenico Cotice, Eusepio Formelli, Luca Cialli, Michele Papacoluzie, Giovanni de Aretio, Giovanni Galante, Felice Seri, Andrea Tauri, Marco de Fano, Carolus de Vallerano, Carlo fu Claroni, Hostilio Petruzzi, Antonangelo Tobaglioli, Augustino Ventrocchi, Desidero Bonanni, maestro Antonio Peregrini, Angelo Celluzzi, Joanne Vileggi, maestro Joanne Antonio de Gallesio, Arcangelo Fabrizi, Sebastiano Fatie, Tarquinio Avari, Mario Celluzzi, Nicolaus Desideri, Prospero Mancinelli, Blasio Paluzzi, Valerio Celluzzi, maestro Alessandro Magnanti, Fabiano Guattari, Ottavio Simoni, Francesco Seri, Joanne Anguillara, Pontiano Celluzzi e Mallio Zefiro. Atto in Sutri, in contrada Mesagne, in chiesa S.Sebastiano presenti i testi Ser Pomponio Mancinelli, Paolo Papacoluzie e Paolo maestro Joanne de Sutrio. Come ben evidenziato la Confraternita era ben rappresentata dalla classe dei nobili sutrini (Conti, De Arcu, Rogeri, Pierleoni, Petruzzi) dagli aromatari (farmacisti) Prospero Mancinelli e dai maestri di varie arti oltre il popolo minuto [notaio Domenico Palozzi prot. 280].

Il 5.5.1577 il nobile Capitano Ippolito fu Alfonso Altoviti di Sutri, sano per grazia di Dio di intelletto e loquela ma temendo la futura morte, dichiara di essere sepolto nella Chiesa di S.Giovanni del Monte nella Cappella dove è l’immagine della Madonna con il figlio in braccio. Dona alla chiesa di S. Sebastiano un parato di velluto nero con le insegne di esso testatore. Dona alla chiesa di S.Sebastiano scudi 10 ogni anno con condizione che la Società di S. Sebastiano, dopo la sua morte, deve fare una processione annuale alla Chiesa di S. Giovanni del Monte ed ivi celebrare una Messa e durante la processione recitare le Litanie con tre Pater Nostros e tre Ave Maria, per la redenzione dell’anima sua [notaio Evangelista Jaccio prot.406].

Il 30.8.1577 Hieronimo detto Casciotto fu Evangelista Rofoli di Sutri, infermo in letto e temendo la futura morte dichiara di essere sepolto nella chiesa di S. Sebastiano con ceri e luminari ordinari. Dona alla chiesa di S.Sebastiano due quarte di un pezzo di terra da seminare a grano sita in tenimento di Sutri in contrada Guerrani [notaio G.A.Ritozza prot.334].

In un atto del 23.2.1579 la Confraternita di S.Sebastiano, concedeva annualmente mediante estrazione dal bussolo, la somma di scudi 25 come dote ad una giovane e povera sutrina in età da maritarsi [notaio Pompeo Locatelli prot.400].

Il 7.8.1583 il nobile Rogerio Rogeri di Sutri, giacente infermo in letto e temendo la futura morte dichiara di donare soldi 10 al Vescovo di Sutri quale canonica porzione. Dona alla Venerabile Società di S. Giovanni Battista decollato e San Sebastiano di Sutri scudi 10 per restaurare la Cappella di detta Chiesa e altre pitture esistenti e dipingere S.Giovanni Battista decollato, esortando i Confrati a pregare per l’anima sua. Dichiara che i suoi eredi dopo la sua morte sono obbligati di erigere nella Chiesa di S.Silvestro una Cappella nella parte sinistra dopo l’ingresso della Chiesa con pittura ed altare e puteo (pozzo) per i defunti della sua Casa [notaio B.Ant.Mezzaroma prot.370].

Il 3.3.1611 la Società di San Sebastiano e S.Giovanni Decollato ovvero della Misericordia di Sutri fu aggregata alla Società di S.Giovanni Decollato di Roma [notaio Marzio Lezi prot.464].

Il 26.3.1619 Benedetto fu Pietro de Villa Cargallo, Comitato di Pontremoli, abitante in Sutri, giacente infermo in letto e temendo la futura morte dichiara di donare alla Società di S.Sebastiano scudi 50, dopo la morte di sua moglie Caterina, con condizione che la Confraternita in perpetuo debba celebrare una messa per l’anima di esso testatore e suoi familiari. Ordina dopo la sua morte che le Società di S.Croce, San Rocco, San Sebastiano e Santa Lucia devono assistere e seppellire il suo corpo, donando giuli cinque tramite sua moglie per candele bianche. Nomina erede universale suo nipote Antonio ed in caso di morte dello stesso senza figli legittimi e naturali e seguita la morte di sua moglie Caterina, nomina erede universale la Confraternita di S.Sebastiano con onere che il Priore e Confrati devono nella festività di S. Sebastiano offrire un pranzo per i poveri di Sutri, in perpetuo [notaio Arc.Pierleoni prot.215].

Il 21.12.1683 Domenico fu Nicola Cova di Sutri, giacente infermo in letto e temendo la futura morte dichiara di essere sepolto nella Chiesa Cattedrale di S. Maria dove fu sepolto suo padre Nicola, sua Parrocchia, con la veste della Confraternita di S.Sebastiano. Dona alla Mensa Vescovile stante la sede vacante bolognini quindici, quale canonica porzione. Dona alla Ven. Chiesa di San Sebastiano una sua casa da cielo a terra posta in contrada Porta Francete al confino con la proprietà di Donna Francesca moglie di Domenico Raparelli e altro lato con proprietà domino Marco Filippo Cialli e Torrone della Comunità, con onere che la Confraternita di S.Sebastiano debba celebrare, dopo la sua morte, Messe n.ro venti per ogni anno in perpetuo nel giorno di lunedì nell’Altare di S.Sebastiano in suffragio dell’anima e remissione dei peccati per esso testatore e suoi parenti [notaio Pietro Pancrazio prot.542].

Il 5.2.1704  nella visita del Vescovo di Sutri e Nepi Joseph Cianti Arberinus alla Chiesa e Confraternita di San Sebastiano gli ascritti indossavano la veste nera (sacco nigro) [Archivio diocesano di Nepi].

Il 20.6.1730 Innocenzio fu Antonio Marchetti di Sutri ex Parrocchia S. Silvestro, di anni 41 circa rese l’anima a Dio. Innocenzio in territorio Sutrino in contrada Pian Porciano fu vulnerato con schioppo e fu assolto dal Rev. Domenico Ricci prima della morte. Il cadavere fu asportato nella Chiesa Cattedrale dai Confrati della Società di S.Sebastiano o Misericordia e in detta Basilica fu celebrato l’Ufficio funebre con Messa cantata di Requiem. Il giorno 21 fu tumulato nella Chiesa seu Oratorio di San Sebastiano [liber Mortuorum].

Il 21.6.1730 il Vescovo di Sutri e Nepi Vincenzo Vecchiarelli emise un decreto nel quale la Confraternita di S. Sebastiano poteva recuperare i morti nell’agro del territorio di Sutri come sempre da immemore tempo avvenuto ma, nel caso che il defunto fosse un cittadino di Sutri il corpo doveva essere trasportato dalla Confraternita fino alle Porte della Città ma la sepoltura doveva avvenire nella Chiesa Parrocchiale residenza del defunto.

Il 2.9.1730 Filippo fu Jacobo Desideri di Sutri di anni 42 circa, fu reperto ucciso in contrada Pratolfi e da me Archipresbitero e il suo corpo fu dalla Ven. Società della Misericordia asportato in Porta Morone di questa città dove il rev. Joseph Suscioli unitamente a me con la società della Misericordia associato con la Croce nella Basilica Cattedrale e fu sepolto in detta Basilica in base al decreto emanato di recente dal Mons. Vescovo di Sutri e Nepi [liber Mortuorum].

Il 7.3.1733 Joseph figlio di…. Birruarius vulnerato in pectore con schioppo in Platea fori della Civitas, rese l’anima a Dio ed il suo corpo associato dal Canonico Pio Caprinozzi, col consenso dell’Arciprete, fu delato e tumulato in Oratorio S. Sebastiano [liber Mortuorum].

Il 4.4.1770  Domenico di S. Martino abitante in Sutri detto Bigotto di anni 45 circa, fu trovato morto in una grotta del Conte Giuseppe Cialli vicino la Civitas ed il suo corpo trasportato dai Confrati nella Chiesa della Venerabile Confraternita di San Sebastiano ove dopo le preci fu tumulato [liber Mortuorum].

L’8.5.1773 - lettera della Sacra Congregazione del Buon Governo concernente l’elemosina di scudi venti da darsi alla Compagnia della Misericordia – Al Sig. Governatore di Sutri: “L’elemosina di scudi venti che da codesto pubblico Consiglio è stata accordata al Priore e Fratelli della Compagnia della Misericordia ad effetto di fare il nuovo Stendardo è stata dalla Sacra Congregazione benignamente approvata. Potrete dunque ad essi far godere gli effetti della presente grazia con render nota a chi occorre la risoluzione della S. Congregazione. E vi prego salute”. Roma 8 Maggio 1773. Vs. Onorevole – A. Card. Casali – S. Pallotta segretario [atti Comunità prot.157 anni 1739-1775].

Con il Settecento le lamentele sul ruolo assunto dalle Confraternite diventano sempre più frequenti sino a farsi generali. Mons. Giacinto Silvestri Vescovo di Sutri e Nepi nel 1749 dice di aver trovato in molti luoghi i beni delle Confraternite e nel 1795 nel sinodo di Mons. Camillo De Simeoni il quale osserva che le regole e gli statuti sono andati perduti e non osservati, le stesse persone sono iscritte a più Confraternite in modo da poter esercitare un più ampio potere, le entrate sono utilizzate per banchetti e divertimenti, i confratelli non assolvono i loro doveri religiosi e si riuniscono raramente. Agli inizi del 1900 sarà la ferma mano di Mons. Joseph Bernardo Doebbing ad arginare tale lassismo.

Il 4.10.1822 donna Anna fu Felice Cialli e moglie di Giovanbattista Ercolani sutrina, giacente inferma in letto e temendo la futura morte dichiara di essere sepolta nella Chiesa Cattedrale. Per ragione di legato e per sua canonica porzione lascia al Vescovo Basilici bajocchi quindici. Per ragione di legato lascia alla Veneranda Confraternita recentemente eretta del Nome SS.mo di Maria e della Misericordia sotto il titolo di S.Giovanni Decollato esistente nella Chiesa di S. Sebastiano di questa citta, la casa posta nella medesima Piazza di S.Sebastiano, in contrada Mergoli presso i beni di Pietro Pettirossi e Bartolomeo Goretti, consistente in un sol piano con una sola camera, con il peso inerente di quattro Messe lette da farsi celebrare ogni anno dalla suddetta Veneranda Compagnia, con questo però che detta casa debba possedersi dalla suddetta Compagnia dopo la morte di suo marito Giovan Battista Ercolani, quale dovrà godere vita sua natural durante. Prega essa testatrice che seguita la sua morte debba portare ed accompagnare il suo cadavere alla Chiesa tutti i Confratelli con il sacco del Nome SS.mo di Maria. Atto fatto in Sutri, nell’Ospedale posto in contrada Saccello, presenti i testi dott. Matteo Cutilli Medico Condotto, Felice Falcinelli Organista, Domenico Celluzzi e Domenico Quagliotti figlio del defunto Ubaldo [atto notaio B.Goretti prot.704].

Dal registro della Veneranda Confraternita del SS. Nome di Maria e S.Giovanni Decollato del 10 dicembre 1823 si legge: “Il Rev. Canonico Don Agostino Goretti fu dato il solenne ingresso all’infrascritto Fratello e Sorella per godere i soli suffragi e non indossare il Sacco della Compagnia ma pagare i mesi come gli altri: al Fr. Vincenzo Lattanzi – cessato e Sor. Teresa Binaglia morì il 28 aprile 1835”. Il 14.2.1823 “Dal Rev. Canonico Don Agostino Goretti si è dato l’ingresso alle infrascritte Sorelle: Sor Maria Ferri e Sor Felice Darii morta il 28.8.1827”. Pertanto è dal 1823 che anche le donne sono associate alla Confraternita.

Il 21.3.1825 il sig. Filippo del fu Lorenzo Mezzadonna nativo e domiciliato in Sutri, sano per grazia di Dio di mente, senso, vista, udito ed intelletto, giacendo in letto e temendo la futura morte dichiara: il mio corpo fatto che sarà cadavere voglio e comando che sia trasportato nella Veneranda Chiesa Basilica Cattedrale e dopo celebrato per suffragio dell’anima mia il solito funerale, esequie e preci nella forma prescritta dalla Santa Romana Chiesa con quella pompa di esposizione di detto mio cadavere che suggerirà il Signore all’amore e zelo dell’infrascritti miei eredi, dei quali pienamente mi fido  e confido; oltre poi a quelle Messe lette che faranno celebrare nel giorno della mia Deposizione avanti e dopo la Messa Cantata, intendo e dichiaro e voglio che detti miei eredi siano tenuti e obbligati far celebrare secondo la mia intenzione scudi 25 di Messe lette in ogni anno e questo per il lasso continuo di sei anni e detti scudi 25 di Messe alla fine di ogni anno sia sotto la sorveglianza e diligenza del Camerlengo pro-tempore di detta Chiesa Cattedrale. Per ragione di legato e per sua canonica porzione lascio a Mons. Vescovo Basilici baiocchi trenta. Item per ragione di legato lascio alla Ven. Compagnia della Misericordia e SS.mo Nome di Maria una muta di Candelieri di legno inargentati con l’impressione da piedi il SS.mo Nome di Maria, composta di sei Candelieri, Croce e Cartagloria, ad arbitrio dei miei Eredi nel tempo e termine di otto mesi, passati li quali possa farli fare il Camerlengo della suddetta Compagnia e di poi domandarne il prezzo ai miei eredi, perché così. Lascio a Cecilia mia dilettissima figlia le due case poste entro questa città in contrada S.Martino. Nomino eredi universali i miei figli Lorenzo e Luigi. Item comando che nel giorno della mia morte voglio essere vestito del sacco bianco, Mozzetta e Cordone celeste collo stemma del SS.mo Nome di Maria a cui sono ascritto per Fratello, come ancora il solo stemma del Confalone e SS.Sacramento che parimenti sono fratello e comando che dall’istessi Fratelli del SS.mo Nome di Maria sia il mio cadavere portato in Chiesa e accompagnato dalle due Compagnie [notaio Bartolomeo Goretti prot. n.704].

Il 28.7.1827-lettera della Sacra Congregazione del Buon Governo al Governatore della città di Sutri A.Antonini –

E’ stata dalla Sacra Congregazione del Buon Governo benignamente approvata la delibera di questo pubblico Consiglio del 27 trascorso mese di Maggio nella quale ad unanimità dei suffragi fu proposto di accogliere la domanda promossa dai Confrati della Veneranda Compagnia della Misericordia e del Nome di Maria diretta ad ottenere la facoltà, stante il permesso già ottenuto dal rispettivo proprietario, di occupare quattro Palmi di spazio nello scoperto del forno pubblico, ad oggetto di ampliare la loro Chiesa, purché per altro non venga in alcun modo ristretta la strada ivi esistente e tanto la demolizione quanto la riedificazione del nuovo muro per restringere lo scoperto si debbano eseguire a tutte spese e carico della Confraternita come da ossequiato dispaccio Delegativo del 22 andante n.ro 1709”. [atti Comunità prot.170 anni 1821-1832].

Il 28.9.1838 il Canonico Rev. Filippo Bisconti prese la reale e attuale possessione del Beneficio semplice sotto il titolo di S.Giovanni Decollato eretto nella chiesa di S. Sebastiano de jure patronato della famiglia Bisconti. Atto in Sutri in detta Chiesa di San Sebastiano [notaio Luigi Patricelli].

Il 16.9.1850 Vincenzo Valeri di anni 33 marito di Lucia Antonini, nell’ora prima della notte ebbe lite e controversia con una o più persone, nell’albergo (taverna) di Antonio Gentili posta davanti la Chiesa di S.Francesco di Sutri e fu percosso mortalmente ed ebbe assistenza spirituale con l’unzione dell’olio degli Infermi e dopo qualche minuto espirò. Il suo corpo il giorno seguente fu tumulato nella Chiesa di S.Giovanni Decollato seu Misericordia con le solite preci [liber mortuorum Catt.le].

L’8.5.1855 Aloisio Fornaciari di anni 48 circa, in Monte Calvi fu trovato morto. Alla Chiesa di S.Sebastiano fu portato dai fratelli di San Giovanni Decollato dove dette le preci fu tumulato in Oratorio [liber mortuorum Catt.le].

L’8.9.1857 “Si trascrive la memoria avanzata dai Fratelli del SS.mo Nome di Maria per la commutazione dell’Ufficiatura di San Sebastiano in quella del SS.mo Nome di Maria (la festività di S.Sebastiano era il 20 Gennaio).

All’Ill.me e Rev.me Arciprete e Canonici del Capitolo di Sutri. Il Governatore, Ufficiali e Confrati della Veneranda Confraternita del SS. Nome di Maria di questa città canonicamente eretta nella veneranda Chiesa di San Sebastiano, ai Revv.mi Sigg.i devotamente espongono che a maggiore gloria di Maria SS.ma vorrebbero con maggiore pompa e decoro celebrare in perpetuo la festività del SS.mo Nome di Maria coll’intervento delle SS. VV. Ill.me e Rev.me nella solenne Messa Cantata, secondi Vespri e Processione in tutto come si suol fare nell’Ufficiatura di Maria SS.ma del Carmine in questo venerando Monastero. Siccome però le forze della Confraternita non permetterebbero in fatto nuova spesa, così onde sia provveduto al decoro della medesima senza disguido supplicano che la suddetta Ufficiatura della Festa del SS.mo Nome di Maria sia fatta in luogo di quella di San Sebastiano, in cui suol intervenire questo Rev.mo Capitolo obbligandosi gli Oratori che l’Ufficiatura di S.Sebastiano sarà sempre devotamente da Loro, come praticato nelle altre festività della Confraternita. Tanto sperano”.

Il Capitolo “Si annuisce alle preci riportato il consenso dell’ordinario”.

Andrea canonico Ciferri segretario Capitolare.

Ordinario: Approviamo interamente il progetto. Nepi 10.9.1857 –Fr. Lorenzo Signani Vescovo di Sutri e Nepi  [liber Capitolorum Catt.le].

Il 16.12.1898 morì in Roma, presso il nosocomio di S.Giacomo Apostolo il Conte Braccio Flacchi-Fortebracci celibe di anni 40, figlio del Conte Alessandro Flacchi e donna Aloisia Floridi-Fortebracci; il suo corpo il giorno 21 fu trasportato a Sutri ed in Cattedrale esposto con la partecipazione dell’intera popolazione ed il giorno seguente fu tumulato nel Cimitero nel sepolcro dell’avo materno. Per vari anni era stato Governatore della Confraternita del SS.mo Nome di Maria e Misericordia. Nel suo testamento del 26.6.1888 aveva donato tutti i suoi denari prestati a mutuo, alla Confraternita di S.Sebastiano.

Il 15.11.1902     alle ore 18 di questo giorno fu tenuta Congregazione Generale alla presenza di S.E. Mons. Vescovo Giuseppe Bernardo Doebbing e v’intervennero n. 120 Confrati:

Fontana Michelangelo Governatore, Bombardi Domenico Ufficiale, Capotondi Attilio, Catucci Domenico Ufficiale, Catucci Filippo Ufficiale, Conti Maurizio Ufficiale, Felli Francesco Ufficiale, Flacchi Vincenzo Ufficiale, Ingergo Agostino Sagrestano, Leo Don Pietro, Moroni Giovanni Ufficiale, Perelli Giuseppe Ufficiale

Perugini Angelo Ufficiale, Spinucci Antonio Ufficiale;

Belli Aroldo, Benedetti Angelo, Biagiotti Giovanni, Bilancia Domenico, Bombardi Arcangelo, Bombardi Domenico, Brigotti Domenico, Brigotti Giuseppe, Brunetti Antonio, Brunetti Giov.Battista, Brunetti Giuseppe, Cacchiarelli Giovanni, Caccia Andrea, Camillozzi Giosafat, Caponetti Antonio, Caponetti Pietro, Casini Francesco, Catucci Gregorio, Cavalieri Luigi, Cippitelli Pietro, Cippitelli Vincenzo, Cipriani Nicola, Conti Alfonso, Conti Angelo, Conti Felice, Conti Luigi. Cova Antonio, Cova Filippo, Cova Luigi, Cucco Costantino, Cucco Giovanni, Dappio Angelo,De Marchis Agostino, De Marchis Francesco, Delle Fratte Pietro, Ercolani Giuseppe, Ercolani Sante, Fabretti Felice, Falcinelli Filippo, Falcinelli Luigi, Falcinelli Paolo, Falcinelli Pietro, Falcinelli Sebastiano, Falcinelli Vincenzo, Faraoni Filippo, Faraoni Nicola, Favaroni Giovanni, Favaroni Luigi, Felli Paolo, Felli Venanzio, Ferracci Giovanni, Fetonti Antonio, Flamini Angelo, Gentili  Roberto, Gentili Angelo, Gentili Camillo, Gentili Giulio, Guerra Filippo, Guidi Giuseppe, Incecchi Domenico, Incecchi Luigi, Leo Vincenzo, Lorenzetti Giuseppe, Luzzitelli Aristide, Luzzitelli Giacomo, Luzzitelli Luigi, Mamma Angelo, Micheli Angelo, Micheli Giovanni, Mocavini Vincenzo, Moroni Lorenzo, Moroni Vincenzo, Palmieri Giuseppe, Palmieri Nicola, Perelli Girolamo, Perelli Nicola, Petroni Vincenzo, Piccioni Paolo, Pieroni Giuseppe, Romoli Bartolomeo, Romoli Stefano, Rosi Gioacchino, Rossi Sante, Ruggeri Paolo, Salza Filippo, Salza Giov.Battista, Santori Giov.Battista, Santori Vincenzo, Sarti Stefano, Sodini Giuseppe, Spinucci Edoardo, Spinucci Ignazio, Tocchi Domenico, Tocchi Salvatore, Tosi Antonio, Tosi Bernardino, Tosi Giovanni,Tosi Giovanni Battista, Tosi Pietro, Tosi Vincenzo, Valentini Augusto, Ventura Quinto, Verelli Antonio, Zocchi Antonio, Zuchi Domenico, Zuchi Luigi.

Invocato il divino aiuto prende a parlare S.E. Mons. Vescovo e dice: “Figli carissimi, i bei nomi da cui s’intitola la vostra Confraternita ci ricordano la devozione a Maria, la carità verso i morti. La vera devozione alla Madre celeste ci fa salvi, la misericordia verso i poveri defunti ci arricchisce di meriti innanzi a Dio. Queste verità siano sempre la vostra guida. Tenete presente che senza la pratica delle medesime nulla vi gioverebbe vestire l’abito della Confraternita, frequentare le processioni e cose simili. Voi dovete in tutto addimostrarvi figli di Maria, nelle parole, nelle azioni. In ciò appunto vi dovete distinguere dalle altre società mondane. Queste hanno un fine materiale che non sempre raggiungono, si contentano dell’esteriorità; la vostra ha un fine molto superiore e richiede l’interna applicazione dell’animo. Le opere vostre debbono essere accompagnate dalla retta intenzione, senza cui niente varrebbe la pompa esterna. Perseverate nello zelo addimostrato a vantaggio della Confraternita e fate che Sutri ne possa andare sempre gloriosa”.

Dopo ciò Mons. Vescovo presenta ai convenuti l’assistente ecclesiastico nella persona del Can. Prev. D. Pietro Leo, il quale con conferenze mensili procurerà di mantenere il buono spirito nel Pio Sodalizio.

Richiesti finalmente i Confrati se abbiano a fare qualche proposta a vantaggio della loro Associazione sorge una viva discussione per  istabilire una legge che obblighi i singoli fratelli all’accompagno dei Confrati che passeranno a vita migliore. Il Governatore dichiara che a ciò fu sempre provveduto dall’Amministrazione per i Confrati che si trovavano in regola col pagamento delle contribuzioni. Ciò nega il fratello Luigi Luzzitelli almeno nel caso testè avvenuto della morte del fratello Caponetti. Il Governatore con vivaci parole e giustissime ragioni difende il suo operato. Sorge allora il Confratre Augusto Valentini ed a rimediare a qualunque possibile inconveniente circa l’associazione della salma de’ Fratelli che saran chiamati da Dio all’eternità propone di formare una lista di Confrati i quali per turno compiano il pietoso officio anche per i fratelli morosi.

Rispondono all’appello del Valentini circa 80 Confrati; altri si oppongono perché nella pur bella proposta vedono il pericolo che vengano meno le contribuzioni mensili. Mons. Vescovo lascia la facoltà di decidere in proposito alla prossima Congregazione Generale che verrà convocata per rinnovare le cariche.

Per ultimo il Convisitatore Can. Giacomo Gentili parla ai convenuti della non lontana istituzione di una Società Democratico Cristiana allo scopo di combattere l’usura e rialzare le sorti economico morali della classe operaia. Spiega brevemente i mezzi diretti a tal fine ed invita i singoli Confrati a prendervi parte.

Recitate le consuete preci ed impartita da S. Ecc. la pastorale Benedizione si scioglie l’adunanza.

Il 15 Giugno 1911 i Confrati del SS.mo nome di Maria e della Divina Misericordia inaugurarono il nuovo stendardo in segno di riconoscente ossequio a sua Eccellenza Rev.ma Mons. Giuseppe Bernardo Doebbing Vescovo di Nepi e Sutri. Lo stendardo è stato fatto con una sottoscrizione tra i Confrati, completata da generosa e forte oblazione di S.E. Mons. Giuseppe Bernardo Doebbing e dipinto dal Prof. Giuseppe Danti.

Il primo quadro rappresenta la Vergine SS.ma, la quale, implorata, interviene a fugare le nubi di un temporale con i raggi di luce, che emanano vividi dalla gloria che la circonda. In basso, a  sinistra di chi guarda, un Confratello, vestito del sacco, prega, devotamente inchinato. A destra, lontano, l’Angelo del lavoro conduce un aratro tirato da buoi.

Nel secondo quadro si rappresenta il severo San Giovanni Battista e, a destra San Sebastiano, forte del suo martirio. Da lontano si vedono i Confrati della Divina Misericordia, nel compimento della più bella carità cristiana, trasportando ed associando un cadavere al Camposanto. In alto una gloria di Angeli.

Il 9.6.1915 il Comune di Sutri aveva trasmezzo al Governatore della Confraternita di S.Sebastiano e Misericordia la seguente lettera: “Un Comitato cittadino con la rappresentanza di tutte le classi sociali è sorto nella nostra Città per venire in aiuto delle famiglie dei richiamati alle armi. Sutri a nessuno seconda saprà rispondere con slancio nobilissimo agli sforzi del Comitato per il mantenimento dell’Asilo, sussidi ai genitori dei richiamati, ricerca della mano d’opera per il prossimo raccolto, ricerca e requisizione di macchine mietitrici e altre opere di sollevamento morale e materiale delle famiglie dei richiamati. Il Comitato non ricorrerà alla carità pubblica ma agli Enti costituiti, si è per questo che si fa appello a codesta Confraternita perché si compiaccia promuovere i provvedimenti del caso per venire con un buon sussidio in aiuto di questo Comitato. Sicuro del patriottismo della S.V. e dei Componenti esprimo fin d’ora le maggiori grazie”. Il Presidente – Giuseppe Picchiorri.

Nel Nome di Dio e Maria SS.ma

Il 21.1.1921 d’ordine di S.E. Rev.ma Mons. Luigi Maria Olivares Vescovo di Sutri e Diocesi si è oggi riunita la Congregazione Generale di questa Ven. Confraternita nel proprio Oratorio e sotto la presidenza della sullodata Em. Rev.ma  con l’assistenza del Rev. Mons. Pro-Vicario Generale Don Pietro Leo e Rev. Can. Cancelliere Vescovile Angelo Flamini, allo scopo di procedere alla elezione del Governatore, ufficio rimasto vacante per la morte del compianto Michelangelo Fontana, nonché alla nomina degli Ufficiali e cariche richieste dalle costituzioni sinodali. A questa adunanza intervennero i seguenti Confrati:

Ancillao Giorgio, Apolloni Domenico, Bomarsi Augusto, Bomarsi Paolo, Bomarsi Vincenzo, Bombardi Domenico, Brigotti Domenico, Brunetti Antonio, Brunetti Giov. di Vincenzo,  Brunetti Giov.Battista, Brunetti Liberato, Brunetti Vincenzo,

Cacchiarelli Giovanni, Caccia Andrea, Casini Luigi, Catucci Don Gregorio, Catucci Filippo, Catucci Giuseppe fu Dom., Cavalieri Luigi, Cencioni Albino, Cippitelli Felice, Cippitelli Gioacchino Cippitelli Vincenzo, Citti Angelo, Conti Andrea, Conti Angelo,  Conti Felice, Conti Lorenzo,  Conti Luigi, Conti Maurizio,

Conti Nicola, Cucco Giovanni, Cucco Stefano, Cucco Tommaso, Dappio Angelo,

De Marchis Agostino, De Marchis Antonio, Desideri Filippo, Desideri Luigi, Dominioni Giuseppe,  Donatini Augusto,  Ercolani Giuseppe, Falcinelli Antonio,

Falcinelli Sebastiano, Faraoni Deodato, Faraoni Nicola, Favaroni Giovanni,Felli Paolo, Ferracci Americo, Fetonti Antonio, Flamini Domenico, Flamini Don Angelo, Galanti Domenico, Giudi Giuseppe fu Stefano,Guadagnini Andrea, Guadagnini Giovanni, Guadagnini Liberato, Guerra Filippo, Guidi Remo,Guidi Stefano, Incecchi Domenico, Incecchi Giuseppe, Incecchi Luigi, Incecchi Tommaso, Leo Don Pietro, Lorenzetti Giuseppe, Luzzitelli Francesco, Luzzitelli Giuseppe, Luzzitelli Salv. di Giacomo, Mamma Angelo, Moroni Lorenzo, Morucci Antonio,  Palmieri Giuseppe, Pelliccia Raffaele, Perelli Antonio, Perelli Giuseppe,

Persiani Giuseppe, Perugini Angelo, Raimondi Anarseo, Riccucci Francesco, Rosi Gioacchino, Rossi Alfredo, Rossi Sante, Sabatucci Mansueto, Salza Giov. Battista,  Santori Guido, Santori Vincenzo, Spinucci Antonio, Spinucci Edoardo,

Spinucci Ignazio, Spinucci Pacifico, Tocchi Nester, Tocchi Salvatore, Todini Giuseppe, Tosi Antonio, Tosi Nicola, Tosi Pietro, Tosi Sante, Tosi Vincenzo, Zuchi Raimondo.

Invocato da S.E. Mons. Vescovo il divino aiuto prende la parola, per incarico del Vice Governatore Spinucci Antonio, il Cappellano Don Gregorio Catucci il quale legge illuminanti parole alla memoria del compianto e benemerito Governatore Michelangelo Fontana, il quale spese tutta la sua attività al decoro del pio sodalizio e che l’amministrazione da lui lasciata era ed è in perfetta regola, tanto che succeduto per incarico di Mons.Vescovo il Vice Governatore a tale Ufficio nell’Amministrazione, ora presenta ai Confrati adunati il bilancio preventivo per il corrente anno 1921, già approvato dalla Autorità Tutoria e perciò l’amministrazione procederà in perfetta regola senza debiti di sorta. Terminata l’esposizione preliminare, sorge e parlare il Rev. Pro-Vicario Generale Don Pietro Leo, il quale commemora con dolore la perdita del Priore Governatore Michelangelo Fontana, il quale lasciò ai Fratelli del Pio sodalizio esempio di vita cristiana, di amore ed attaccamento per la Confraternita la quale è veramente il decoro di Sutri e Diocesi. Affinchè poi si possa scegliere persona, che sostituisca con le stesse qualità il defunto Governatore, rivolge calda preghiera perché a tale Ufficio sì importante venga eletto il Vice Governatore attuale Sig. Spinucci Antonio, il quale da molti anni ha dimostrato amore alla Confraternita ed ha tutte le doti e qualità dell’antecessore defunto. Sorge e prende la parola, con il permesso dell’Ecc.mo presidente, il canonico Angelo Flamini Cancelliere Vescovile “la commemorazione del defunto Governatore Michelangelo Fontana che dall’anno 1899 al giorno della sua morte (1920) tenne l’importante ufficio di Governatore della Confraternita del SS.mo Nome di Maria e Misericordia (cui anche l’oratore si gloria appartenere) chiaramente manifesta il sentimento di gratitudine di tutti i Confratelli del Pio sodalizio non solo i presenti ma anche assenti. Fu uomo retto ed esempio di cristiane e civili virtù e nei 21 anni che ritenne la prima carica della Confraternita dimostrò amore e zelo e capacità. Sia perciò pace all’anima sua ed i fratelli non lo dimenticheranno nelle loro orazioni, perché la Vergine SS.ma nostra patrona celeste lo retribuisca con il premio dei giusti.

Dovendosi ora scegliere persona adatta a tale importante ufficio, ben volentieri si associa alla proposta del Rev. Pro Vicario Generale Leo di eleggere l’attuale Vice Governatore Spinucci Antonio, che certamente sarà un degno successore del defunto e compianto Fontana. Infatti sempre a fianco di lui, ebbe lo stesso zelo, amore ed attaccamento per il pio sodalizio. Siccome però il numero degli intervenuti è ingente, per non perdere tempo propone ai Confratelli, che tutte le carice che in tale congregazione debbono effettuarsi, siano fatte per alzato e seduta e non a voti segreti. I Confratelli approvano ad unanimtà la proposta. Si venne perciò alla nomina del Governatore. Ad unanimità venne eletto il fratello Spinucci Antonio. A conseguenza di tale elezione rimane vacante la carica di Vice Governatore. Il Can. Flamini ed altri Confratelli propongono il fratello Conti Maurizio, che parimenti viene eletto per alzata e seduta ad unanimità. Inoltre, sempre per brevità di tempo il Can. Flamini espone agli adunati che si richiede l’elezione di numero 10 Consiglieri Segreti, raccomanda di confermare  in carica gli attuali, perché hanno dimostrato capacità e zelo. Data lettura dei suddetti Fratelli Consiglieri attuali, per unanimità vengono confermati tutti, e per il 10° vacante per l’elezione a Vice Governatore del fratello Conti Maurizio, si aggiuge il fratello Ercolani Giuseppe, sicchè sono confermati i fratelli Filippo Catucci, Giuseppe Perelli, Giovanni Moroni, Pio Flacchi, Domenico Flamini, Giovanni Guadagnini, Giuseppe Persiani, Filippo Guerra, Angelo Perugini, Giuseppe Ercolani. A maestro dei novizi il fratello Spinucci Pacifico.

A Distributori e Direttori sempre ad unanimità i fratelli Guidi Giuseppe, Perelli Antonio, Falcinelli Sebastiano, Tosi Nicola. A Cappellano e Segretario il Rev. Don Gregorio Catucci. A Camerlengo ad unanimità il fratello Spinucci Ignazio. A Sagrestano il fratello Fetonti Antonio. Con la stessa adunanza su concorde parere degli adunati fratelli, si dà facoltà al Consiglio di nominare il numero e le persone dei Cantori per la recita dell’Ufficio. Esaminata così la concorde elezione di tutti gli Uffici e cariche prescritto dalle costituzioni, il fratello medesimo Can. Flamini Angelo Cancelliere Vescovile fa noto ai presenti che nel futuro anno 1922, a Dio piacendo, ricorrerà il primo Centenario della fondazione ed istituzione della Ven. Confraternita del SS.mo Nome di Maria, cui  tutti i fratelli tengono ad onore appartenervi. Tale ricorrenza non dovrà essere dimenticata, ma tutti indistintamente dovranno dare prova di amore ed attaccamento per solennizzarla con la pompa che si addice a tale avvenimento. La festa dovrà rimanere come ricordo ai posteri ed affinchè vi sia un momento che segui tale ricorrenza, propone ai Confratelli che l’Oratorio per tale circostanza dovrà essere ripulito internamente e se possibile anche esternamente, nonché eseguire quei lavori che sono urgenti in questo Oratorio. A provvedere i fondi finanziari occorre la buona volontà di tutti gli ascritti, non solo ma anche dell’intera Cittadinanza e per tale scopo propone che questa Congregazione Generale venga, fin da oggi, alla nomina di un Comitato attivo composto dal Consiglio di Amministrazione del Pio sodalizio e da altri 10 volenterosi Confratelli, i quali penseranno non solo a raccogliere le offerte, ma anche a stabilire tutte le modalità e decisioni necessarie per tali festeggiamenti centenari. Questa proposta viene per alzata e seduta approvata ad unanimità, conseguentemente vengono nominati i 10 fratelli che sono i seguenti: Guadagnini Andrea, Conti Lorenzo, Brunetti Giuseppe di Vincenzo, Tosi Pietro, Ancillao Giorgio, Casini Luigi, Lorenzetti Giuseppe, Tosi Antonio, De Marchis Agostino e Raimondi Narseo.

Con la composizione del suddetto Comitato è chiusa la Congregazione. Sorge infine il Presidente S.E. Mons.Vescovo e rivolge agli adunati la sua fervida parola. In primo si rallegra con i Confratelli della Ven. Confraternita del SS.mo Nome di Maria e Misericordia nel vederli in questa adunanza generale sì numerosi, cosa che non ha costatato in tante adunanze di molte Confraternite nei vari luoghi e paesi delle due Diocesi di Sutri e Nepi nell’occasione della S. Visita che è in corso e questo lo consola perché dimostra che in Sutri vi è più fede e più zelo per onorare Iddio nella sua purissima Madre Maria SS.ma. Si associa anche lui al cordoglio della b.m. del loro Governatore Michelangelo Fontana, esempio di virtù cristiane, morali e civili. Vedano perciò di imitare il defunto Governatore col dimostrarsi buoni cristiani ed osservanti delle leggi e costituzioni di questo Pio sodalizio. Apprende con piacere la prossima occasione del primo Centenario d’Istituzione della Ven. Confraternita che si onora del titolo glorioso della Vergine SS.ma nostro rifugio e nostro conforto nelle tribolazioni di questa valle di umane miserie, e ben volentieri, secondo le sue modeste condizioni, contribuirà alle spese di tali festeggiamenti e darà il suo appoggio per raccomandare ad altri una sì santa impresa. Siccole poi per questa fausta circostanza si è stabilito di migliorare il loro Oratorio, quale monumento che ricordi ai posteri tale avvenimento, prende l’occasione di tale monumento materiale, per eriggerne un altro spirituale e cioè un monumento che tra gli ascritti alla pia e santa Confraternita del SS.Nome di Maria non esista più la bestemmia ed il turpiloquio che in bocca dei Confratelli è di disonore ed abbiezione. Si erigga perciò fra i presenti e fra gli assenti una santa lega contro questo infernale peccato che è di disonore all’individuo, alla famiglia, alla società ed infine alla patria. Tutti esorta a correggersi e fare del tutto per correggere gli altri. Ciacuno dia il proprio esempio nel lavoro, nella città, nelle campagne e specialmente nelle famiglie. Facciamo, soggiunge, che nel 1922 i componenti la Confraternita del SS.mo Nome di Maria siano quelli che faranno una santa crociata contro questo nefando peccato, che tolto dall’individuo, la società e la città si inalzerà a più previdenziali destini e la Vergine SS.ma Nostra Madre, affettuosa  fia scendere le sue benedizioni su tutti voi, sugli assenti sulle vostre famiglie e sulla nostra diletta Citta di Sutri ed intera Diocesi. Ed a pegno di questi favori celesti, impartisce la pastorale benedizione ai confrati presenti ed assenti e chiude, con le dovute grazie all’Altissimo, l’adunanza. Luigi Maria Olivares Vescovo.

Il 21.5.1922 il sig. Antonio Spinucci, Governatore della Confraternita del SS.mo Nome di Maria e Misericordia domanda al Capitolo della Cattedrale, in occasione delle onoranze centenarie della Confraternita, a prestito la campana della Chiesa di S.Maria della Grotta. I rev. Capitolari annuiscono a tale istanza e danno incarico al Segretario di conservare in atti la domanda firmata dal Governatore [liber Capitolorum Cattedrale].

Con decreto del 15.5.1929 la Soprintendenza ai Monumenti vincolò “l’Oratorio di San Sebastiano con i suoi pregevoli affreschi” in base alla legge 364 del 1909 [Foglio 12 particella A].

 

Il famoso dipinto di Rinaldo da Calvi – a.d. 1508